2 febbraio 2013

Capitolo 41 - prima parte

Volume 9
Capitolo 3
La quint’essenza della polvere
Quale sublime capolavoro è l’uomo, quanto nobile nella ragione, quanto infinito in capacità, nella forma e movimenti come si esprime e quanto è ammirevole, nelle azioni quanto a un angelo è simile, nell’apprendimento quanto simile a un dio – la bellezza del mondo, il paragone con gli animali! Eppure, per me, cosa è questa quintessenza della polvere? L’uomo non è per me diletto…

  Il dottore era molto più vecchio di come Shion ricordava. L’uomo, alto e abbondante, era solito frequentare il negozio di Karan una o due volte la settimana per acquistare un sandwich o una torta salata. Una elegante barba e dei baffi adornavano il suo volto, e parlava con un bel tono profondo e limpido. .
  Una volta aveva anche consigliato a Shion di specializzarsi in medicina e lavorare presso la sua clinica.
  ”Non avresti alcun problema nel recuperare le necessarie tecniche e conoscenze specialistiche. Ti consiglio di prendere una richiesta d’esame se sei interessato.”
  Era una offerta allettante, ma Shion non aveva accettato. Era impossibile per qualcuno come lui, che era stato spogliato di tutti i suoi privilegi ed esiliato da Cronos, essere in grado di superare l’esame. Ma era felice che il dottore avesse pensato a lui – uno sconosciuto ed il semplice figlio di una fornaia – e gli avesse offerto una strada in medicina. Era anche grato.
  Nei mesi durante i quali Shion non lo aveva incontrato, il dottore era cambiato così tanto che difficilmente sembrava la stessa persona. C’erano fili bianchi nella sua barba e nei capelli, e sembrava si fosse ristretto di una taglia. Ma, per quanto riguarda l’aspetto, Shion ammetteva di aver probabilmente subito un cambiamento molto più drastico. I suoi capelli erano completamente bianchi e il suo volto era macchiato di sangue, sporco e fuliggine.
  La piccola clinica ai margini di Lost Town era diretta dal dottore, una infermiera ed un assistente robotico. L’infermiera aveva gridato non appena il gruppo sporco e insanguinato aveva fatto il suo improvviso ingresso. Shion aveva gridato ricoprendo le sue urla.
  ”Dottore, la prego – la prego, ha bisogno di aiuto!”
  ”Tu… sei per caso –“
  ”Il figlio della fornaia. Dottore, la prego. Lo aiuti.”
  Gli occhi del dottore si spostarono su Nezumi. Il suo sguardo percorse il rivolo di sangue che gocciolava al pavimento da lui.
  ”Preparate immediatamente un intervento d’emergenza.”
  L’infermiera si mise subito all’opera prima ancora che il dottore avesse finito di parlare, scomparendo velocemente nella stanza adiacente a quella delle visite. Un robot fece il suo ingresso spingendo una barella.
  ”Posizionate il paziente qui, per favore.”
  Shion distese Nezumi sulla barella.
  ”Nezumi,” provò a chiamarlo. Le sue palpebre restavano serrate. “Nezumi…”
  ”Allontanare le braccia, per favore. Allontanare le braccia dal paziente. Trasporto paziente in sala operatoria.”
  Nonostante le esortazioni del robot, le braccia di Shion, rigide e immobili, stringevano Nezumi come avevano fatto fino a quel momento. Solo le sue dita tremavano violentemente.
  ”Shion!” Inukashi gli afferrò le braccia e le strappò via forzatamente.
  ”Trasporto paziente. Trasporto paziente. Modalità ingresso in sala operatoria. Inizio somministrazione ossigeno. Inizio misurazione dati. Misurazione pressione sanguina, pulsazioni, frequenza cardiaca, gruppo sanguigno.”
  Il dottore tagliò velocemente i vestiti di Nezumi. Diversi tubi uscirono dal torso del robot, collegandosi a lui.
  ”Trasporto paziente. Trasporto paziente.” La barella con il robot fece il suo ingresso in sala operatoria.
  ”Dottore.” Shion afferrò il camice bianco del dottore. “Dottore, la prego… lo salvi. La supplico…”
  ”Shion.”
  Non si aspettava di essere chiamato per nome. Shion sollevò il volto.
  ”Sono un dottore,” disse l’uomo con tono fermo. “Se qualcuno ha bisogno di aiuto, farò tutto quello che è in mio potere per aiutarlo. Ma questa è Lost Town. Non ho il giusto equipaggiamento per praticare una operazione chirurgica così delicata.”
  Shion lo sapeva. Ma come aveva detto Rikiga, non aveva altra scelta se non quella di affidarsi a lui.
  ”Vedo che è già stato sottoposto ad un primo soccorso. Sei stato tu?”
  ”Sì.”
  ”Di che tipo di ferita si tratta?”
  ”Un colpo di pistola. È stato trapassato da un proiettile.”
  ”Trapassato hai detto,” mormorò il dottore mentre entrava velocemente in sala operatoria. Shion prostrò profondamente il capo verso le spalle dell’uomo che scompariva.
  Si sentì debole e scivolò sul pavimento.
  ”Shion…” Inukashi gli si sedette accanto, passandogli un braccio intorno alle spalle. “Shion… per caso…. Per caso tu… , per caso vorresti…. che ti stessi vicino?”
  ”Inukashi…”
  ”Ascolta,” Disse Inukashi bruscamente, “Non ho mai confortato nessuno fino ad ora. Ho sempre pensato che non vale una briciola di pane, e lo penso ancora. Ma… ma se vuoi che ti conforti adesso… se posso confortarti in qualche modo standoti vicino, allora…. Allora, io sono qui.”
  Inukashi strofinò gentilmente le braccia di Shion. La tensione si alleggerì gradatamente e il sangue cominciò a scorrere di nuovo nelle vene. Shion chiuse gli occhi e lasciò il capo cadere contro il petto di Inukashi.
  Avvertiva un soffice, quasi impercettibile rigonfiamento. Se fosse stato il solito, sarebbe saltato via confuso e impaniato , ma in quel momento si sentì solo tranquillizzato. Proprio qui c’era un corpo che lo supportava, braccia che lo stringevano, una voce che gli mormorava, un calore di un’altra persona a confortarlo. Era una felicità senza alcun prezzo. Non era forse così?
  ”Inukashi… grazie.”
Oh, ma… con gli occhi ancora chiusi, Shion si morse le labbra. Ma non è questo il calore che desidero realmente. Non questo corpo, questi sussurri, non queste braccia.
  Qualcosa di caldo scivolò sulle sue palpebre. Inukashi le stava leccando. Inukashi stava leccando via gentilmente il sangue che si era asciugato e incrostato sulle sue palpebre. I topini gli erano accoccolati in grembo, e i cani si erano distesi in un angolo della stanza.
  ”Andrà tutto bene,” Disse Inukashi. “è impossibile che muoia. Non è così molle da arrendersi per questo. Ho visto il mio bel numero di persone nel West Block, ma non ho mai incontrato nessuno così scaltro, infido e pericoloso di Nezumi. Te l’ho già detto, no? Quel tipo è il diavolo in persona. Non conosci ancora il suo vero volto. Ed ho ragione, è ancora il diavolo che è sempre stato, e i diavoli non li fai fuori così facilmente. Domani si sveglierà come se niente fosse, e tornerà subito a tramare trappole alle nostre spalle. È quel tipo di persona. Starà bene, non preoccuparti.”
  Shion aprì gli occhi, sollevando il capo.
  ”Inukashi, ti sono grato. Grazie infinite.”
  ”Idiota, stavo solo insultando Nezumi. Cosa ti senti grato a fare? Sei un idiota senza speranza, lo sai? Senza speranza.”
  Inukashi si voltò ostinatamente. Ma non si allontanò da Shion.
Ungh, nghoaaaar, nghoaaar.
  Il russare di qualcuno risuonava nella stanza, facendo vibrare l’aria stessa.
  ”Whoa! Ma senti quanto chiasso.”
Nghoaaaaar, nghoaaaar, nghoaaaaar, ungh, ungh.
  Rikiga giaceva su una panchina, profondamente addormentato.
  ”Solo un attimo fa stava dicendo che non sarebbe stato in grado di dormire senza liquore in circolo, e ora guardalo. Dorme come un sasso. Sono circondato da gente senza speranza.” Inukashi sospirò teatralmente, poi fece un piccolo fischio. I cani si alzarono in piedi e si avvicinarono, accucciandosi accanto a Inukashi e Shion.
  ”Questi qui possono creare il giaciglio ideale in qualunque buco trovano . È tempo che anche per noi di chiudere gli occhi per un po’.”
  ”Già…”
  ”Abbiamo bisogno di dormire, Shion.” Inukashi lo afferrò per la maglietta. “Altrimenti domani non saremo in grado di combattere. Non penserai che la nostra battaglia sia finita, vero?”
  Non lo credeva. Nulla era stato ancora risolto. La battaglia sarebbe proseguita anche l’indomani. Ma se perdessi Nezumi, se dovessi affrontare un domani senza di lui, non potrei rimanere un soldato.
Sei debole. Incredibilmente fragile, poteva sentire Nezumi deriderlo. Ridi di me, Nezumi. Guardami con disprezzo. Prenditi gioco di me. Fammi una risata fredda e di sdegno. Voglio solo sentire la tua risata. Lasciamela ascoltare ancora, ti prego.
  ”Dormi,” disse Inukashi, sembrava quasi un ordine.
  Il Penitenziario stava bruciando. Le fiamme ruggivano alte, avvolgendolo mentre si sbriciolava. È un sogno, gli suggeriva la ragione. Sei fuggito dal Penitenziario. Ti trovi già in Lost Town, in No. 6. Per questo – dev’essere un sogno.
E’ un’illusione.
  Le fiamme ruggivano, disgustosamente reali. Poteva vedere chiaramente la sommità di ciascuna lingua di fuoco che si dimenava. La pelle avvampava all’aria bollente che soffiava verso di lui. Un odore acre pizzicava le narici.
E’ un sogno? Un illusione? Assurdo. Questa è inequivocabilmente la realtà.
  Ma significa che sono tornato indietro? Sono tornato indietro nel tempo, appena dopo essere fuggito dal Penitenziario?
  Le fiamme ardevano con maggior vigore. Ruggivano, oscillavano, e si sovrapponevano le une alle altre. Le vedeva allungarsi in sottili strisce prima che venissero squarciate da una macchia nera.
  Shion tratteneva il respiro, immobile per lo stupore. Tutta la confusione, agitazione e lo stupore sparirono. Restava semplicemente lì, immobile come in trance.
  La macchia nera continuava ad espandersi. Le fiamme si divisero in due.
  ”Una vespa…”
  Falliva a materializzare il resto in parole.
  Aveva il corpo nero come il carbone, un torso sottile e incurvato, un lungo ventre, ali trasparenti decorate da linee dorate; antenne dorate e occhi composti; tre semplici occhi che rilucevano di un grigio argenteo.
  Un insetto gigantesco era emersa dalle fiamme. Era una vespa, dal colore nero come il carbone, con oro e argento, luce e oscurità. Shion fece un passo indietro. La sua bellezza era quasi terrificante. Era così sopraffatto che finì quasi in ginocchio.
  Cosa… cosa è?
  ”Elyurias,” un sussurro sfiorò i suoi timpani.
  ”Nezumi.”
  Nezumi si trovava accanto a lui. Guardava le fiamme con sguardo fisso. No – non stava guardando le fiamme che inghiottivano il Penitenziario, ma l’enorme vespa. Nezumi si ergeva davanti a lei.
  ”Elyurias? Questa vespa?”
  Nezumi non rispose. Non si mosse di un passo. Sembrava quasi una statua. Per un istante, la vespa davanti a Shion scomparve dalla sua mente. Nezumi si trovava lì. I suoi occhi erano aperti. Il suo profilo senza espressione, ma il sangue scorreva nelle sue vene.
  ”Nezumi, sei davvero –“ Sei davvero sopravvissuto.
  Nezumi inspirò . Le sue labbra si mossero impercettibilmente e una melodia cominciò a fluire, mentre una gentile musica prendeva vita appena lasciava la sua bocca.
  Shion sentiva un lussureggiante profumo di vegetazione. Il suono delle fruscianti chiome degli alberi raggiungeva le sue orecchie. Udiva un battere di ali. Il ronzio di piccoli insetti riecheggiava nelle sue orecchie, fino a quanto anche quello si dissolse nella musica, formando i suoi alti e bassi.
  Sentiva che il proprio corpo veniva sollevato. Non sapeva più dove si trovasse. Il suo corpo e la sua anima erano sospesi nella musica di Nezumi. Shion si rilassò mentre si abbandonava interamente alla musica.
  Poteva sentire cantare.
Il vento porta via le anime, gli uomini rubano i cuori
  O terra, vento e pioggia; O cieli, O luce
  Lascia che tutto resti qui
  Lascia che tutto resti qui, e
  Viva in questo luogo
  O anima, mio cuore, O amore, miei veri sentimenti
  Tornate qui, a casa
  E qui restate
  Il vento porta via le anime, gli uomini rubano i cuori
  Ma io resterò qui
  E continuerò a cantare
  Ti prego
  Accompagna la mia canzone
  Ti prego
  Accetta la mia canzone
  Nel mezzo della sua estasi, Shion aveva cominciato a sudare. Una goccia di sudore scivolò giù dalla sua fronte.
  Improvvisamente venne investito da un ondata d’aria calda.
  Venne scaraventato a terra. Pezzi di detriti carbonizzati gli sfiorarono le guance e il corpo, mentre rimbalzavano e cadevano a terra.
  ”Non alzarti.” La mano di Nezumi gli premette la schiena. “Stai giù.”
  Il vento continuava a soffiare. Frammenti di roccia e detriti rotolavano sul pavimento davanti a Shion che giaceva faccia in giù sul terriccio.
Ahahah ahahah ahahah.
  Ahahah ahahah ahahah.
  Una risata si sollevò dalle profondità della terra. O pioveva dal cielo?
Ahahah ahahah ahahah.
  Ahahah ahahah ahahah.
  La vespa prese il volo, ascendendo al cielo senza il minimo suono, lasciando dietro di sé solo il vento. Vennero circondati da un ronzio assordante, centinaia di piccoli punti neri presero il volo dopo la gigantesca vespa. Lo sciame prese la forma di un’ampia linea mentre saliva in cielo.
  ”Elyurias,” mormorò di nuovo Nezumi.
  Non riusciva a respirare. Qualcosa gli premeva sul torace.
  Shion si svegliò. Il capo di Inukashi si trovava sul suo petto. Era addormentato con le orecchie pressate contro il petto di Shion come per controllarne i battiti. Respirava silenziosamente. Due cani erano accoccolati a terra accanto ad entrambi.
Ecco cosa intendevi. Non moriresti di freddo di sicuro, in questo modo.
  Un altro cane era accoccolato accanto a Rikiga. Nonostante le sue lamentele, Inukashi si era preoccupato anche per Rikiga, badando che non congelasse. Forse questo spiegava il motivo per cui il russare di Rikiga si era trasformato in un respiro pacifico.
  Si trovavano in una piccola stanza d’ospedale in Lost Town, No. 6. Non c’erano dubbi: il tempo non era tornato indietro. Ma quello non era stato un sogno. Ciò che aveva visto era reale.
Elyurias – era lei? Una vespa nata da un bozzolo di fiamme?
  Shion si tastò cautamente la nuca. Pensò alla vespa che aveva cercato di farsi strada attraverso le sue carni proprio in quel punto, e di emergere da lì. Pensò a Yamase e alle centinaia di vespe che avevano preso il volo in una densa marea nera. Se erano tutte parassite, cosa ne sarebbe stato di No. 6?
  Non lo sapeva.
  Fece scivolare il cuscino di un divano sotto il capo di Inukashi e si tirò velocemente in piedi per non svegliarlo. Probabilmente aveva dormito solo poco tempo – non più di trenta minuti. Ma il suo corpo sembrava sorprendentemente leggero. Era perché si sentiva sollevato?
  Nezumi era sopravvissuto. Ne era certo. Il suo cuore, carico di tensione fino ad allora, aveva gradualmente cominciato a rilassarsi. Shion fece diversi respiri profondi.
  Era preoccupato riguardo dove sarebbero andate le vespe, così come al fato di No. 6. Ma il suo sollievo per non aver perso Nezumi trionfava su tutto il resto.
  Inspirò ancora una volta, profondamente, ed espirò.
  C’era un computer sulla scrivania del dottore. Premette un pulsante e lo schermo cominciò silenziosamente a caricarsi. Cercò nella tasca del pullover.
  ”Eccolo.” Il chip che gli era stato consegnato dall’uomo chiamato Rou. Si domandava cosa sarebbe accaduto a quell’area sotterranea ora che il Penitenziario era crollato. Cosa era accaduto a Sasori? O al bambino che gli aveva offerto una ciotola d’acqua? La ragazzina che aveva fissato Shion meravigliata? E Safu?
  Rou aveva detto che il chip conteneva tutte le sue ricerche, e che lo affidava a Shion.
  ”Dopo che avrai salvato la tua amica, ti prego decifralo.” La sua voce era stata bassa e flebile. Dopo che avrai salvato la tua amica…
  Safu. Non ho potuto salvarla. Era stata la sua preziosa amica, e lui l’aveva abbandonata.
  Il suo ultimo ricordo di Safu era stato di lei sorridente. Sembrava un po’ più matura di come Shion ricordasse, ed era bellissima.
Non ho potuto salvarla. Alla fine, non sono riuscito a salvarla.
  Serrò un pugno, con cui si colpì il petto. Ho creato un’altra ferita qui. Una ferita che continuerà a nuocere per il resto della mia vita. Non dimenticherò mai. Non sarò in grado di dimenticare.
  Safu. Non potrò mai più raggiungerti, non importa quanto lo desideri. Ma sarai per sempre nel mio cuore. Continuerò a pensare a te, e a ciò che mi hai affidato.
Inserì il chip. Non gli venne richiesta alcuna password. Shion si piegò in avanti e fissò lo schermo con attenzione.
  Tutto ciè che riguardava No. 6 durante la loro conversazione sotterranea con Rou era scritto qui. Elyurias, il Massacro di Mao, il Popolo della Foresta, distruzione, depredazione e parassitismo…
  Mentre continuava a leggere, procedendo faticosamente nel misuglio di incomprensibili linguaggi tecnici e numerati, sentiva le sue dita farsi più fredde.
  Shion finì di leggere ed estrasse il chip. La sua mente era confusa e mezza intorpidita.
Dunque era questa No. 6.
  Era questa Elyurias.
  La porta della sala operatoria si aprì e ne venne fuori il dottore.
  ”Dottore.” Shion si alzò in piedi e l’uomo gli fece cenno col capo.
  ”Starà bene. Sta resistendo.”
  ”La ringrazio infinitamente, Dottore. Mille grazie.”
  Il dottore si rimosse la mascherina dal viso e sorrise.
  ”Se non ricordo male, hai detto che sei stato tu a fermare il sangue e a prestargli primo soccorso?”
  ”Sì.”
  ”Hai fatto un ottimo lavoro. È stato anche fortunato che il proiettile non sia rimasto nel suo corpo. Lo ha trapassato, e grazie al cielo ha mancato un punto vitale. È davvero fortunato, indubbiamente.”
  ”Te l’avevo detto.”
  Shion non aveva notato Inukashi in piedi dietro di lui. Aveva una mano sul fianco, e lanciò a Shion una veloce occhiata.
  ”Nezumi ha una notevole quantità di buona fortuna quando si tratta di uscire da brutte situazioni. Non hai bisogno di preoccuparti per lui.”
  ”E credo di dovermi occupare anche di voi,” il dottore sorrise con un grigno. “Dove sei stato colpito, Shion?”
  ”Conosce il mio nome?”
  ”Sì. Erano in prima pagina, sia la notizia del tuo arresto che il tuo imprigionamento nel Penitenziario.”
  ”Capisco…”
  ”Chiunque ti avesse conosciuto in qualche modo era rimasto sorpreso. Non credo che nessuno riuscisse a credere che tu eri ‘l’elite in disgrazia tramutato in mostro assassino’ o il sospetto omicida seriale per cui ti hanno fatto passare le autorità.”
  ”Anche lei, dottore?”
  ”Puoi dirlo. Mi sono sentito più addolorato che sorpreso. Avevo compreso che le autorità stavano tentando di dipingere una falsa immagine di te come criminale.”
  A quel punto il dottore emise un lungo respiro.
  ”E’ accaduto lo stesso col mio fratellino,” disse.
- Continua -
Che sublime capolavoro è l’uomo!
Quanto nobile nella sua ragione!
Quanto infinito nelle sue risorse!
Quanto espressivo nelle sue movenze,
mirabile: un angelo negli atti,
un dio nell’intelletto!
La bellezza dell’universo mondo!
La perfezione del regno animale!
Eppure che cos’è agli occhi miei
questo conglomerato di terriccio?
L’uomo per me non ha alcuna attrattiva…


2 commenti:

  1. Grazie per il nuovo capitolo! *---*
    Ammetto di essermi commossa, leggendolo :') Shion e Nezumi sono troppo..oddio non lo so.. che belli che sono punto!! <3
    Ti ringrazio ancora, non vedo l'ora che esca la seconda parte :)
    Ciaoo alla prossima! *-*

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  2. Finalmente il mio adorato Nezumi; che ansia! Grazie per questo meraviglioso capitolo! Buon week end

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