Volume
9
Capitolo
3
La
quint’essenza della polvere
Quale
sublime capolavoro è l’uomo, quanto nobile nella ragione, quanto
infinito in capacità, nella forma e movimenti come si esprime e
quanto è ammirevole, nelle azioni quanto a un angelo è simile,
nell’apprendimento quanto simile a un dio – la bellezza del
mondo, il paragone con gli animali! Eppure, per me, cosa è questa
quintessenza della polvere? L’uomo non è per me diletto…
Il dottore era molto più vecchio di come Shion ricordava. L’uomo,
alto e abbondante, era solito frequentare il negozio di Karan una o
due volte la settimana per acquistare un sandwich o una torta salata.
Una elegante barba e dei baffi adornavano il suo volto, e parlava con
un bel tono profondo e limpido. .
Una volta aveva anche consigliato a Shion di specializzarsi in
medicina e lavorare presso la sua clinica.
”Non avresti alcun problema nel recuperare le necessarie tecniche e
conoscenze specialistiche. Ti consiglio di prendere una richiesta
d’esame se sei interessato.”
Era una offerta allettante, ma Shion non aveva accettato. Era
impossibile per qualcuno come lui, che era stato spogliato di tutti i
suoi privilegi ed esiliato da Cronos, essere in grado di superare
l’esame. Ma era felice che il dottore avesse pensato a lui – uno
sconosciuto ed il semplice figlio di una fornaia – e gli avesse
offerto una strada in medicina. Era anche grato.
Nei mesi durante i quali Shion non lo aveva incontrato, il dottore
era cambiato così tanto che difficilmente sembrava la stessa
persona. C’erano fili bianchi nella sua barba e nei capelli, e
sembrava si fosse ristretto di una taglia. Ma, per quanto riguarda
l’aspetto, Shion ammetteva di aver probabilmente subito un
cambiamento molto più drastico. I suoi capelli erano completamente
bianchi e il suo volto era macchiato di sangue, sporco e fuliggine.
La piccola clinica ai margini di Lost Town era diretta dal dottore,
una infermiera ed un assistente robotico. L’infermiera aveva
gridato non appena il gruppo sporco e insanguinato aveva fatto il suo
improvviso ingresso. Shion aveva gridato ricoprendo le sue urla.
”Dottore, la prego – la prego, ha bisogno di aiuto!”
”Tu… sei per caso –“
”Il figlio della fornaia. Dottore, la prego. Lo aiuti.”
Gli occhi del dottore si spostarono su Nezumi. Il suo sguardo
percorse il rivolo di sangue che gocciolava al pavimento da lui.
”Preparate immediatamente un intervento d’emergenza.”
L’infermiera si mise subito all’opera prima ancora che il dottore
avesse finito di parlare, scomparendo velocemente nella stanza
adiacente a quella delle visite. Un robot fece il suo ingresso
spingendo una barella.
”Posizionate
il paziente qui, per favore.”
Shion distese Nezumi sulla barella.
”Nezumi,” provò a chiamarlo. Le sue palpebre restavano serrate.
“Nezumi…”
”Allontanare
le braccia, per favore. Allontanare le braccia dal paziente.
Trasporto paziente in sala operatoria.”
Nonostante le esortazioni del robot, le braccia di Shion, rigide e
immobili, stringevano Nezumi come avevano fatto fino a quel momento.
Solo le sue dita tremavano violentemente.
”Shion!” Inukashi gli afferrò le braccia e le strappò via
forzatamente.
”Trasporto
paziente. Trasporto paziente. Modalità ingresso in sala operatoria.
Inizio somministrazione ossigeno. Inizio misurazione dati.
Misurazione pressione sanguina, pulsazioni, frequenza cardiaca,
gruppo sanguigno.”
Il dottore tagliò velocemente i vestiti di Nezumi. Diversi tubi
uscirono dal torso del robot, collegandosi a lui.
”Trasporto
paziente. Trasporto paziente.”
La barella con il robot fece il suo ingresso in sala operatoria.
”Dottore.” Shion afferrò il camice bianco del dottore. “Dottore,
la prego… lo salvi. La supplico…”
”Shion.”
Non si aspettava di essere chiamato per nome. Shion sollevò il
volto.
”Sono un dottore,” disse l’uomo con tono fermo. “Se qualcuno
ha bisogno di aiuto, farò tutto quello che è in mio potere per
aiutarlo. Ma questa è Lost Town. Non ho il giusto equipaggiamento
per praticare una operazione chirurgica così delicata.”
Shion lo sapeva. Ma come aveva detto Rikiga, non aveva altra scelta
se non quella di affidarsi a lui.
”Vedo che è già stato sottoposto ad un primo soccorso. Sei stato
tu?”
”Sì.”
”Di che tipo di ferita si tratta?”
”Un colpo di pistola. È stato trapassato da un proiettile.”
”Trapassato hai detto,” mormorò il dottore mentre entrava
velocemente in sala operatoria. Shion prostrò profondamente il capo
verso le spalle dell’uomo che scompariva.
Si sentì debole e scivolò sul pavimento.
”Shion…” Inukashi gli si sedette accanto, passandogli un
braccio intorno alle spalle. “Shion… per caso…. Per caso tu…
, per caso vorresti…. che ti stessi vicino?”
”Inukashi…”
”Ascolta,” Disse Inukashi bruscamente, “Non ho mai confortato
nessuno fino ad ora. Ho sempre pensato che non vale una briciola di
pane, e lo penso ancora. Ma… ma se vuoi che ti conforti adesso…
se posso confortarti in qualche modo standoti vicino, allora….
Allora, io sono qui.”
Inukashi strofinò gentilmente le braccia di Shion. La tensione si
alleggerì gradatamente e il sangue cominciò a scorrere di nuovo
nelle vene. Shion chiuse gli occhi e lasciò il capo cadere contro il
petto di Inukashi.
Avvertiva un soffice, quasi impercettibile rigonfiamento. Se fosse
stato il solito, sarebbe saltato via confuso e impaniato , ma in quel
momento si sentì solo tranquillizzato. Proprio qui c’era un corpo
che lo supportava, braccia che lo stringevano, una voce che gli
mormorava, un calore di un’altra persona a confortarlo. Era una
felicità senza alcun prezzo. Non era forse così?
”Inukashi… grazie.”
Oh,
ma…
con gli occhi ancora chiusi, Shion si morse le labbra. Ma non è
questo il calore che desidero realmente. Non
questo corpo, questi sussurri, non queste braccia.
Qualcosa di caldo scivolò sulle sue palpebre. Inukashi le stava
leccando. Inukashi stava leccando via gentilmente il sangue che si
era asciugato e incrostato sulle sue palpebre. I topini gli erano
accoccolati in grembo, e i cani si erano distesi in un angolo della
stanza.
”Andrà tutto bene,” Disse Inukashi. “è impossibile che muoia.
Non è così molle da arrendersi per questo. Ho visto il mio bel
numero di persone nel West Block, ma non ho mai incontrato nessuno
così scaltro, infido e pericoloso di Nezumi. Te l’ho già detto,
no? Quel tipo è il diavolo in persona. Non conosci ancora il suo
vero volto. Ed ho ragione, è ancora il diavolo che è sempre stato,
e i diavoli non li fai fuori così facilmente. Domani si sveglierà
come se niente fosse, e tornerà subito a tramare trappole alle
nostre spalle. È quel tipo di persona. Starà bene, non
preoccuparti.”
Shion aprì gli occhi, sollevando il capo.
”Inukashi, ti sono grato. Grazie infinite.”
”Idiota, stavo solo insultando Nezumi. Cosa ti senti grato a fare?
Sei un idiota senza speranza, lo sai? Senza speranza.”
Inukashi si voltò ostinatamente. Ma non si allontanò da Shion.
Ungh,
nghoaaaar, nghoaaar.
Il russare di qualcuno risuonava nella stanza, facendo vibrare l’aria
stessa.
”Whoa! Ma senti quanto chiasso.”
Nghoaaaaar,
nghoaaaar, nghoaaaaar, ungh, ungh.
Rikiga giaceva su una panchina, profondamente addormentato.
”Solo un attimo fa stava dicendo che non sarebbe stato in grado di
dormire senza liquore in circolo, e ora guardalo. Dorme come un
sasso. Sono circondato da gente senza speranza.” Inukashi sospirò
teatralmente, poi fece un piccolo fischio. I cani si alzarono in
piedi e si avvicinarono, accucciandosi accanto a Inukashi e Shion.
”Questi qui possono creare il giaciglio ideale in qualunque buco
trovano . È tempo che anche per noi di chiudere gli occhi per un
po’.”
”Già…”
”Abbiamo bisogno di dormire, Shion.” Inukashi lo afferrò per la
maglietta. “Altrimenti domani non saremo in grado di combattere.
Non penserai che la nostra battaglia sia finita, vero?”
Non lo credeva. Nulla era stato ancora risolto. La battaglia sarebbe
proseguita anche l’indomani. Ma
se perdessi Nezumi, se dovessi affrontare un domani senza di lui, non
potrei rimanere un soldato.
Sei
debole. Incredibilmente fragile,
poteva sentire Nezumi deriderlo. Ridi
di me, Nezumi. Guardami con disprezzo. Prenditi gioco di me. Fammi
una risata fredda e di sdegno. Voglio solo sentire la tua risata.
Lasciamela ascoltare ancora, ti prego.
”Dormi,” disse Inukashi, sembrava quasi un ordine.
Il Penitenziario stava bruciando. Le fiamme ruggivano alte,
avvolgendolo mentre si sbriciolava. È
un sogno,
gli suggeriva la ragione. Sei
fuggito dal Penitenziario. Ti trovi già in Lost Town, in No. 6. Per
questo – dev’essere un sogno.
E’
un’illusione.
Le fiamme ruggivano, disgustosamente reali. Poteva vedere chiaramente
la sommità di ciascuna lingua di fuoco che si dimenava. La pelle
avvampava all’aria bollente che soffiava verso di lui. Un odore
acre pizzicava le narici.
E’
un sogno? Un illusione? Assurdo. Questa è inequivocabilmente la
realtà.
Ma significa che sono tornato indietro? Sono tornato indietro nel
tempo, appena dopo essere fuggito dal Penitenziario?
Le fiamme ardevano con maggior vigore. Ruggivano, oscillavano, e si
sovrapponevano le une alle altre. Le vedeva allungarsi in sottili
strisce prima che venissero squarciate da una macchia nera.
Shion tratteneva il respiro, immobile per lo stupore. Tutta la
confusione, agitazione e lo stupore sparirono. Restava semplicemente
lì, immobile come in trance.
La macchia nera continuava ad espandersi. Le fiamme si divisero in
due.
”Una vespa…”
Falliva a materializzare il resto in parole.
Aveva il corpo nero come il carbone, un torso sottile e incurvato, un
lungo ventre, ali trasparenti decorate da linee dorate; antenne
dorate e occhi composti; tre semplici occhi che rilucevano di un
grigio argenteo.
Un insetto gigantesco era emersa dalle fiamme. Era una vespa, dal
colore nero come il carbone, con oro e argento, luce e oscurità.
Shion fece un passo indietro. La sua bellezza era quasi terrificante.
Era così sopraffatto che finì quasi in ginocchio.
Cosa… cosa è?
”Elyurias,” un sussurro sfiorò i suoi timpani.
”Nezumi.”
Nezumi si trovava accanto a lui. Guardava le fiamme con sguardo
fisso. No – non stava guardando le fiamme che inghiottivano il
Penitenziario, ma l’enorme vespa. Nezumi si ergeva davanti a lei.
”Elyurias? Questa vespa?”
Nezumi non rispose. Non si mosse di un passo. Sembrava quasi una
statua. Per un istante, la vespa davanti a Shion scomparve dalla sua
mente. Nezumi si trovava lì. I suoi occhi erano aperti. Il suo
profilo senza espressione, ma il sangue scorreva nelle sue vene.
”Nezumi, sei davvero –“ Sei
davvero sopravvissuto.
Nezumi inspirò . Le sue labbra si mossero impercettibilmente e una
melodia cominciò a fluire, mentre una gentile musica prendeva vita
appena lasciava la sua bocca.
Shion sentiva un lussureggiante profumo di vegetazione. Il suono
delle fruscianti chiome degli alberi raggiungeva le sue orecchie.
Udiva un battere di ali. Il ronzio di piccoli insetti riecheggiava
nelle sue orecchie, fino a quanto anche quello si dissolse nella
musica, formando i suoi alti e bassi.
Sentiva che il proprio corpo veniva sollevato. Non sapeva più dove
si trovasse. Il suo corpo e la sua anima erano sospesi nella musica
di Nezumi. Shion si rilassò mentre si abbandonava interamente alla
musica.
Poteva sentire cantare.
Il
vento porta via le anime, gli uomini rubano i cuori
O terra, vento e pioggia; O cieli, O luce
Lascia che tutto resti qui
Lascia che tutto resti qui, e
Viva in questo luogo
O anima, mio cuore, O amore, miei veri sentimenti
Tornate qui, a casa
E qui restate
Il vento porta via le anime, gli uomini rubano i cuori
Ma io resterò qui
E continuerò a cantare
Ti prego
Accompagna la mia canzone
Ti prego
Accetta la mia canzone
Nel mezzo della sua estasi, Shion aveva cominciato a sudare. Una
goccia di sudore scivolò giù dalla sua fronte.
Improvvisamente venne investito da un ondata d’aria calda.
Venne scaraventato a terra. Pezzi di detriti carbonizzati gli
sfiorarono le guance e il corpo, mentre rimbalzavano e cadevano a
terra.
”Non alzarti.” La mano di Nezumi gli premette la schiena. “Stai
giù.”
Il vento continuava a soffiare. Frammenti di roccia e detriti
rotolavano sul pavimento davanti a Shion che giaceva faccia in giù
sul terriccio.
Ahahah
ahahah ahahah.
Ahahah ahahah ahahah.
Una risata si sollevò dalle profondità della terra. O pioveva dal
cielo?
Ahahah
ahahah ahahah.
Ahahah ahahah ahahah.
La vespa prese il volo, ascendendo al cielo senza il minimo suono,
lasciando dietro di sé solo il vento. Vennero circondati da un
ronzio assordante, centinaia di piccoli punti neri presero il volo
dopo la gigantesca vespa. Lo sciame prese la forma di un’ampia
linea mentre saliva in cielo.
”Elyurias,” mormorò di nuovo Nezumi.
Non riusciva a respirare. Qualcosa gli premeva sul torace.
Shion si svegliò. Il capo di Inukashi si trovava sul suo petto. Era
addormentato con le orecchie pressate contro il petto di Shion come
per controllarne i battiti. Respirava silenziosamente. Due cani erano
accoccolati a terra accanto ad entrambi.
Ecco
cosa intendevi. Non moriresti di freddo di sicuro, in questo modo.
Un altro cane era accoccolato accanto a Rikiga. Nonostante le sue
lamentele, Inukashi si era preoccupato anche per Rikiga, badando che
non congelasse. Forse questo spiegava il motivo per cui il russare di
Rikiga si era trasformato in un respiro pacifico.
Si trovavano in una piccola stanza d’ospedale in Lost Town, No. 6.
Non c’erano dubbi: il tempo non era tornato indietro. Ma quello non
era stato un sogno. Ciò che aveva visto era reale.
Elyurias
– era lei? Una vespa nata da un bozzolo di fiamme?
Shion si tastò cautamente la nuca. Pensò alla vespa che aveva
cercato di farsi strada attraverso le sue carni proprio in quel
punto, e di emergere da lì. Pensò a Yamase e alle centinaia di
vespe che avevano preso il volo in una densa marea nera. Se erano
tutte parassite, cosa ne sarebbe stato di No. 6?
Non lo sapeva.
Fece scivolare il cuscino di un divano sotto il capo di Inukashi e si
tirò velocemente in piedi per non svegliarlo. Probabilmente aveva
dormito solo poco tempo – non più di trenta minuti. Ma il suo
corpo sembrava sorprendentemente leggero. Era perché si sentiva
sollevato?
Nezumi era sopravvissuto. Ne era certo. Il suo cuore, carico di
tensione fino ad allora, aveva gradualmente cominciato a rilassarsi.
Shion fece diversi respiri profondi.
Era preoccupato riguardo dove sarebbero andate le vespe, così come
al fato di No. 6. Ma il suo sollievo per non aver perso Nezumi
trionfava su tutto il resto.
Inspirò ancora una volta, profondamente, ed espirò.
C’era un computer sulla scrivania del dottore. Premette un pulsante
e lo schermo cominciò silenziosamente a caricarsi. Cercò nella
tasca del pullover.
”Eccolo.” Il chip che gli era stato consegnato dall’uomo
chiamato Rou. Si domandava cosa sarebbe accaduto a quell’area
sotterranea ora che il Penitenziario era crollato. Cosa era accaduto
a Sasori? O al bambino che gli aveva offerto una ciotola d’acqua?
La ragazzina che aveva fissato Shion meravigliata? E Safu?
Rou aveva detto che il chip conteneva tutte le sue ricerche, e che lo
affidava a Shion.
”Dopo che avrai salvato la tua amica, ti prego decifralo.” La sua
voce era stata bassa e flebile. Dopo
che avrai salvato la tua amica…
Safu. Non ho potuto salvarla. Era
stata la sua preziosa amica, e lui l’aveva abbandonata.
Il suo ultimo ricordo di Safu era stato di lei sorridente. Sembrava
un po’ più matura di come Shion ricordasse, ed era bellissima.
Non
ho potuto salvarla. Alla fine, non sono riuscito a salvarla.
Serrò un pugno, con cui si colpì il petto. Ho
creato un’altra ferita qui. Una ferita che continuerà a nuocere
per il resto della mia vita. Non dimenticherò mai. Non sarò in
grado di dimenticare.
Safu. Non potrò mai più raggiungerti, non importa quanto lo
desideri. Ma sarai per sempre nel mio cuore. Continuerò a pensare a
te, e a ciò che mi hai affidato.
Inserì
il chip. Non gli venne richiesta alcuna password. Shion si piegò in
avanti e fissò lo schermo con attenzione.
Tutto ciè che riguardava No. 6 durante la loro conversazione
sotterranea con Rou era scritto qui. Elyurias, il Massacro di Mao, il
Popolo della Foresta, distruzione, depredazione e parassitismo…
Mentre continuava a leggere, procedendo faticosamente nel misuglio di
incomprensibili linguaggi tecnici e numerati, sentiva le sue dita
farsi più fredde.
Shion finì di leggere ed estrasse il chip. La sua mente era confusa
e mezza intorpidita.
Dunque
era questa No. 6.
Era questa Elyurias.
La porta della sala operatoria si aprì e ne venne fuori il dottore.
”Dottore.” Shion si alzò in piedi e l’uomo gli fece cenno col
capo.
”Starà bene. Sta resistendo.”
”La ringrazio infinitamente, Dottore. Mille grazie.”
Il dottore si rimosse la mascherina dal viso e sorrise.
”Se non ricordo male, hai detto che sei stato tu a fermare il
sangue e a prestargli primo soccorso?”
”Sì.”
”Hai fatto un ottimo lavoro. È stato anche fortunato che il
proiettile non sia rimasto nel suo corpo. Lo ha trapassato, e grazie
al cielo ha mancato un punto vitale. È davvero fortunato,
indubbiamente.”
”Te l’avevo detto.”
Shion non aveva notato Inukashi in piedi dietro di lui. Aveva una
mano sul fianco, e lanciò a Shion una veloce occhiata.
”Nezumi ha una notevole quantità di buona fortuna quando si tratta
di uscire da brutte situazioni. Non hai bisogno di preoccuparti per
lui.”
”E credo di dovermi occupare anche di voi,” il dottore sorrise
con un grigno. “Dove sei stato colpito, Shion?”
”Conosce il mio nome?”
”Sì. Erano in prima pagina, sia la notizia del tuo arresto che il
tuo imprigionamento nel Penitenziario.”
”Capisco…”
”Chiunque ti avesse conosciuto in qualche modo era rimasto
sorpreso. Non credo che nessuno riuscisse a credere che tu eri
‘l’elite in disgrazia tramutato in mostro assassino’ o il
sospetto omicida seriale per cui ti hanno fatto passare le autorità.”
”Anche lei, dottore?”
”Puoi dirlo. Mi sono sentito più addolorato che sorpreso. Avevo
compreso che le autorità stavano tentando di dipingere una falsa
immagine di te come criminale.”
A quel punto il dottore emise un lungo respiro.
”E’ accaduto lo stesso col mio fratellino,” disse.
-
Continua -
[1]
Traduzione ufficiale presa da :
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/s/shakespeare/amleto/pdf/amleto_p.pdf
Che
sublime capolavoro è l’uomo!
Quanto
nobile nella sua ragione!
Quanto
infinito nelle sue risorse!
Quanto
espressivo nelle sue movenze,
mirabile:
un angelo negli atti,
un
dio nell’intelletto!
La
bellezza dell’universo mondo!
La
perfezione del regno animale!
Eppure
che cos’è agli occhi miei
questo
conglomerato di terriccio?
L’uomo
per me non ha alcuna attrattiva…
Grazie per il nuovo capitolo! *---*
RispondiEliminaAmmetto di essermi commossa, leggendolo :') Shion e Nezumi sono troppo..oddio non lo so.. che belli che sono punto!! <3
Ti ringrazio ancora, non vedo l'ora che esca la seconda parte :)
Ciaoo alla prossima! *-*
Finalmente il mio adorato Nezumi; che ansia! Grazie per questo meraviglioso capitolo! Buon week end
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