22 marzo 2013

Capitolo 42 parte 1

  Secondo Nezumi, il Popolo della Foresta ha fatto di quel luogo la loro casa. Fin da tempi antichi hanno vissuto in armonia col vento, la terra, i laghi, i fiumi e il cielo.
 Stando alle parole di Rou, la foresta è un luogo in cui nascono e crescono. Hanno continuato a nutrirla, rispettarla e proteggerla . Hanno vissuto pacificamente dentro i confini della natura, senza la brama di prosperità o sviluppo. Persino coloro che vivevano in Rose Town non avevano idea della loro esistenza.

 Non era il potere di Elyurias a garantire la sopravvivenza della rigogliosa foresta su questa terra. Era grazie alla loro protezione. Attraverso il lungo e perpetuo scorrere del tempo hanno continuato a proteggerla.
 Nezumi è un discendente di questo popolo.
 Inukashi cambiò la sua posizione, inquieto.
 Rikiga lasciò cadere lungo il pavimento la bottiglia vuota di succo, che continuò a rotolare fino ad urtare contro il braccio del dottore, dove si fermò.
 Nezumi è un discendente del Popolo della Foresta. Ed è anche un discendente dei “Cantori”.
 ”Cantori?”
 ”Sì, i Cantori – coloro che possedevano il potere di placare Elyurias e conversare con lei. Ci sono sempre stati un certo numero di Cantori tra il Popolo della Foresta.”
 Né la natura né Elyurias erano incarnazione di pura compassione e generosità. Al contrario, avrebbero potuto facilmente mostrarsi terrificanti. E questo il popolo della foresta lo sapeva.
 La natura come Elyurias poteva snudare le zanne e attaccarli all’improvviso in qualunque momento. Il loro potere era assoluto, nessun umano avrebbe potuto compararli. E questo li rendeva ancora più tremendi.
 Sì, il Popolo della Foresta conosceva la paura. Sapeva come temere così come riverire. I Cantori potevano placare l’ira di Elyurias con le loro voci, e dialogare con lei. Possedevano l’abilità di mediare tra uomini e natura. Anche Nezumi ha ricevuto tale abilità, così come sua madre.
 Avventuratosi nelle profondità della foresta, Rou incontrò Elyurias e il Popolo della Foresta, e informò No. 6 della loro esistenza. Rou non aveva idea che questo evento avrebbe piantato il seme per il Massacro di Mao.
 ”Il Massacro di Mao?” rughe comparvero intorno alle sopracciglia di Rikiga.
 ”Sì. Sembra che ‘Mao’ si riferisca all’area dei laghi, dove il Popolo della Foresta risiedeva. Avevano in quel luogo il loro villaggio. È l’area in cui si trova ora l’aeroporto, sembra che il lago sia stato prosciugato per lasciarvi posto. Non ne avevo idea.”
 ”Nemmeno io,” disse Rikiga. “Quando cominciarono a costruirlo ero già stato sbattuto fuori. Un massacro, huh… il che significa che No. 6 deve aver invaso l’area di Mao e tentato di cancellare i suoi residenti?”
 ”Già.”
 ”Per quale ragione? Avevano bisogno di terre per l’aeroporto?”
 ”No. Ciò che desideravano davvero era Elyurias.”
 ”Per cosa?”
Per cosa. Rikiga continuava a ripetere la stessa domanda.
 Per cosa, per cosa. Davvero, per quale ragione era accaduta una cosa simile? Cosa rendeva gli esseri umani così brutali, così crudeli?
 Shion guardò il corpo del dottore riverso al pavimento. Aveva perso tutto il suo calore umano ed era ora un freddo cadavere. L’infermiera gli giaceva accanto, e oltre lei un uomo senza nome.
 Cosa li rende capaci di prendere la vita di altri così facilmente?
 Nel breve istante in cui chiudeva gli occhi, poteva vedere la Caccia all’uomo aprirsi nuovamente davanti a lui. Poteva udire i gemiti delle persone che venivano caricate nel camion. Nelle sue orecchie risuonavano le grida delle persone morenti, ammassate l’una sull’altra nel basamento del Penitenziario.
Per cosa?
 Perplessità – non rabbia – aveva catturato Shion, e non lo lasciava andare, insieme a una sensazione di paura.
 Che cosa lo rendeva diverso dalle figure centrali di No. 6? Non lo aveva detto lo stesso Rou, anche? Erano tutti giovani, pieni di speranze di costruire la città ideale.
 C’erano voluti pochi decenni perché queste speranze e ideali mutassero. Pochi decenni. Shion mandò giù il suo stesso respiro.
Che tipo di persona sarò io tra qualche decennio? Sarò ancora in grado di serbare le stesse speranze e gli stessi ideali che ho adesso, a sedici anni? Sarò collegato in qualche modo con questo tipo di brutalità?
 Il terrore era tale da farlo rabbrividire.
 Per cosa desideravano Elyurias? Per i suoi poteri speciali.
 ”Poteri speciali?” La bocca di Inukashi si spalancò mentre fissava Shion.
 ”Sì. Elyurias incarna la forma di una vespa.”
 ”Vespa? Come quei cosini che volano di fiore in fiore?”
 ”Quelle sarebbero api da miele. Elyurias è una vespa parassita, depone le uova nei suoi ospiti.”
 La bocca di Inukashi si spalancò ancora di più.
 Le uova crescono all’interno del corpo dell’ospite, senza che questo ne venga a conoscenza. Diventano pupe ed emergono in fine come adulte. Si fanno strada attraverso il corpo dell’ospite per fuggire, lasciandone solo un guscio vuoto. È questo ciò che sta accadendo a No. 6 in questo momento.
 Le creature di Elyurias stanno cominciando a crescere contemporaneamente. Piccoli che si nutrono dei cittadini di No. 6 per crescere.
 Come ho detto, Elyurias ha le sembianze di una vespa. Ma non è tale: nessuno sa chi o cosa lei sia, Rou ha registrato che la credeva un essere a metà tra umano e divino. È per questo che lei…dato che depone uova mi riferisco ad essa come ‘lei’, ma dubito abbia senso distinguerne il genere. Forse assume la forma di una vespa perché conveniente per depositare le uova all’interno di un ospite. Forse appare come vespa solo agli occhi umani.
 Elyurias possiede un enorme intelletto, che sorpassa di gran lunga quello umano. E possiede il potere di estendere un perfetto controllo sul suo ospite.
 A causa del suo potere, gli ospiti erano programmati a compiere azioni favorevoli per i suoi piccoli, ignari del fatto che qualcosa si stesse nutrendo da loro. Ad esempio, il loro istinto di percepire pericolo era affilato, e divenivano incredibilmente attenti alla loro nutrizione. Erano condizionati a compiere qualunque sforzo per mantenere un corpo in forma; le loro personalità diventavano gentili, cominciando ad evitare dispute. È facile pensare perché i cittadini di No. 6 fossero gli unici presi di mira. Pensate a quanto malnutrita è la gente nel West Block, insieme all’ambiente al di sotto della norma… come ospiti erano fuori questione. Nezumi ha detto che le vespe parassite avevano il palato fino. Sembra avesse ragione.
 ”Ironico, non è vero?” mormorò Inukashi. “Moriamo di fame, congeliamo, possiamo morire in qualunque momento… ma grazie a questo siamo stati risparmiati.”
 ”Queste erano le condizioni assolutamente necessarie per le uova; l’ospite doveva restare in vita durante la loro crescita, ed essere in salute. Persino Elyurias non avrebbe potuto trasformare il West Block in un paradiso. Ma non ne aveva nemmeno bisogno.”
 ”In No. 6 hai già i migliori ospiti che potresti desiderare.”
 ”Esatto.”
 ”Le vespe controllano gli umani?” Questa volta era Rikiga a spalancare la bocca, respirando affannosamente.
 ”Sì. Possono costringerle ad agire a loro piacimento. Non è inusuale per un organismo parassita. Un certo schistosoma inganna il sistema immunitario umano, facendogli credere di essere inoffensivo. Una specie di vespa parassita inietta il suo DNA nel bruco che sceglie come ospite e ne disarma completamente il sistema immunitario. Ma non credo che ci siano altri esempi di organismi parassiti altamente funzionali come Elyurias, che sceglie gli esseri umani come ospiti e ne assume il completo controllo senza la loro conoscenza.”
 “…E No. 6 desiderava quel potere – il potere di controllare completamente e dominare gli esseri umani.” Rikiga emise un rumore strozzato dalla gola, un suono secco e asciutto, simile al gelido vento d’inverno.
 No. 6 ha provato a impadronirsi del potere di Elyurias.
 Entrati a conoscenza di questo mistico potere, attraverso i rapporti investigativi di Rou, provarono ad usarlo nella costruzione del loro governo.
 Le caratteristiche di Elyurias rimanevano un mistero, comunque tutti in No. 6 pensavano a lei come a un mero insetto, una qualche specie mutante. Non pensavano a lei come a un essere a metà tra uomo e dio, come credeva invece Rou. Nessuno di loro la vedeva come tale. Ogni persona credeva fermamente che non esistesse essere superiore all’uomo.
 Elyurias non era nient’altro che un’ape regina con un intelletto insolitamente sviluppato. Non sarebbe stata grande difficoltà allenarla e controllarla secondo i loro bisogni…ecco cosa credevano.
 Venne formata una squadra investigativa per la sua cattura, e così entrarono nella foresta. Qui incontrarono una dura resistenza da parte del Popolo della Foresta.
 Elyurias non risiedeva costantemente nella foresta, faceva la sua comparsa in un periodo incerto, che andava da qualche anno fino a qualche decennio di distanza. Tutto ciò che la riguarda,le condizioni necessarie per la sua comparsa, il momento in cui deponeva le uova, e per quanto tempo vivesse dopo erano un mistero. Dopo aver deposto le sue uova, Elyurias scompariva, si ritirava da occhio umano. Una nuova ape regina emergeva da una delle uova che aveva deposto, non era mai chiaro se questo dovesse avvenire qualche anno o decadi dopo.
 Nessuno aveva mai visto il cadavere di Elyurias. Dal momento della comparsa di questa foresta in questo mondo, Elyurias aveva sempre continuato a ripetere la stessa routine, ma non una singola persona ne aveva visto il cadavere.
 Tra il Popolo della Foresta, si diceva che Elyurias fosse immortale, che rivivesse ancora e ancora che il suo cadavere si decomponesse da qualche parte dove nessun occhio potesse vedere, e divenisse la foresta stessa.
 Quando Elyurias compariva, il popolo della Foresta la placava con una canzone. Pregavano e la supplicavano che non scegliesse nessuno del loro popolo come ospite. Praticavano rituali, in cui le presentavano un Letto della Divinità. Il letto della divinità era un tipo di ospite creato da mano umana, realizzato con cervelli animali, offerto perché impiantasse in esso le sue uova. Accompagnata dal canto, Elyurias avrebbe deposto qui le sue uova. Dopo che queste erano deposte, il Letto della Divinità sembrava non marcisse o seccasse; al contrario, manteneva un adeguato livello di umidità e freschezza fino al momento di decomporsi completamente all’emergere della vespa adulta.
 Sì, era lo stesso – lo stesso modo in cui gli ospiti umani invecchiano e muoiono nell’arco di un attimo subito dopo l’emergere della vespa adulta.
 Il Popolo della Foresta proteggeva il Letto della Divinità con il corpo e con l’anima. Era parte della loro accordo. Queste regole venivano tramandate di generazione in generazione. Fino a quando il Popolo della Foresta avesse continuato a proteggere il Letto della Divinità, Elyurias non avrebbe inflitto loro alcun male. Non solo proteggeva le persone, ma anche la foresta e le sue terre.
 Questa era la regola.
 No. 6 ha fatto la sua comparsa sulla scena e ha strappato loro ogni cosa. Ha bruciato l’accampamento del Popolo della Foresta dove loro risiedevano; ha massacrato donne, bambini, e anziani indiscriminatamente. Ha preso il Letto della Divinità e portato a No. 6.
 Il Massacro di Mao, la distruzione del Popolo della Foresta.
 Questo incidente prese luogo solo dodici anni fa.

 Shion fece un grosso respiro e poi espirò. Aveva l’impressione non vi fosse altro modo per permettere all’aria di raggiungere ogni angolo del suo corpo.
 ”Da qui in poi è una mia supposizione, non rientra nelle registrazioni di Rou. Sono sicuro che sia la verità.”
 Rikiga si sporse in avanti come per incoraggiarlo a continuare. Inukashi, al contrario, si ritrasse. Sorrideva, come se fiutasse una qualche puzza insopportabile.
 ”I piani superiori di No. 6 probabilmente tentarono di far schiudere le uova di Elyurias artificialmente nel Letto della Divinità che avevano riportato in dietro, ma fallirono. Non avevano un Cantore, e quindi non potevano mantenere il Letto della Divinità. Ciononostante, si rifiutarono di riconoscere nulla fuori da prove scientifiche. Ma attraverso i loro numerosi insuccessi, di una cosa si resero conto: il luogo più appropriato per covare le uova e farle crescere era in un cervello umano.”
 ”Cervello?” Rikiga si afferrò la testa.
Sì. Non di una mucca, un maiale o una scimmia. Arrivarono a determinare che le uova di Elyurias si riuscivano a schiudere se usate in un cervello umano, e che una di loro sarebbe nata come ape regina, come un’altra Elyurias.”
 ”E poi, cosa…?”
 ”Impiantarono uova in segreto in un certo numero di cittadini – come una vespa userebbe il suo ovopositore per deporre le uova dentro il suo ospite. Era abbastanza facile somministrare una puntura durante uno dei controlli programmati, dicendo che faceva parte della procedura. Sceglievano campioni di cittadini che differivano in sesso, età, costituzione e ambiente di vita. Io ero uno di loro. Anche Rou era stato scelto come ospite, ma sembra che la volontà di Elyurias abbia avuto qualche influenza in questo caso. Entrambi siamo sopravvissuti perché lo sviluppo del parassita è stato incompleto. L’ospite muore sempre se l’adulto riesce ad emergere. Ciò significa che le uova di Elyurias erano effettive anche come armi per omicidi. I piani alti avrebbero fatto di tutto per avere Elyurias in loro potere. Erano disperati di averla sotto il loro controllo. Forse avevano già un leggero presentimento che in No. 6 avrebbero iniziato a formarsi spaccature. Forse sapevano che il loro governo esclusivo e selettivo sarebbe crollato un giorno, per quanto abilmente lo avessero camuffato. Era per questo che desideravano un controllo totale sugli altri. Volevano essere l’ape regina, e regnare come l’unico e assoluto sovrano.”
 ”Le avanzate strutture di ricerca erano state allestite all’interno del Penitenziario per, um, svolgere ricerche su queste… vespe?”
 ”Sì. Non riuscivano a comprendere che tipo di condizioni richiedesse Elyurias per emergere come adulta. Credo che qualunque sforzo umano sarebbe stato inutile – sarebbe sempre rimasto un mistero. Ma a ogni modo, costruirono una struttura di ricerca per svelare un mistero che non poteva essere svelato. In quel luogo… c’erano pile di numerosi cervelli, contenuti in speciali scatole. Sono sicuro che fossero impiantate uova in ciascuna di queste.”
 Tutto tornava.
 I numerosi cervelli intrappolati in scatole cilindriche; Safu, intrappolata nella parte più profonda di quel luogo – era tutto chiaro adesso.
 ”Capisco.” Rikiga si accarezzò il mento. “Nel Penitenziario puoi avere quanti cervelli vuoi. Non avrebbero potuto chiedere un luogo migliore.”
 ”Mi fa venire la nausea.” Inukashi si strinse il petto. Sembrava davvero nauseato: ogni traccia di colore si era ritirata dal suo volto. Gettò via il suo pezzo di pane.
 ”Sono stato abbastanza sul punto di morire di fame da mangiare erba e bruchi raccolti da terra, ma non mi sono mai sentito così nauseato in vita mia. Qualunque cosa tu stia dicendo , non mi è chiara. Allora – questa Caccia all’Uomo, era un enorme raccolta di cervelli umani?”
 ”Sì. Probabilmente volevano compiere esperimenti su cervelli sopravvissuti a dure condizioni. Volevano cervelli affetti da varie cose, come grandi quantità di stress, o volontà di vivere, o paura, o eccitazione.”
 ”Io… io sto per sentirmi male per davvero.” Un cane si strofinò contro Inukashi. Questo affondò il volto nel suo pelo e tirò su col naso.
 ”Questi qui sono… sono cento, mille, diecimila volte meglio degli umani. Shion, sono lieto di avere cani dalla mia parte invece di uomini. Davvero.”
 ”Già.” Hai ragione, Inukashi. I cani sono cento, mille, dieci mila volte meglio degli esseri umani. comprendo bene perché la pensi così.
 Inukashi starnutì silenziosamente, tirando su col naso.
 ”E allora, Nezumi? Sei davvero un discendente sopravvissuto del Popolo della Foresta?”
 Nezumi sollevò il volto. Il colore era tornato alle sue guance, forse grazie alle cure di Aria. Lo faceva apparire un essere vivo e caldo, piuttosto che una bellissima bambola.
 ”Sì.”
 ”Quindi sei sopravvissuto a quel Massacro di Mao o come è chiamato. Sembra che la tua fortuna è di lunga data.”
 ”Già.”
 Gli occhi di Nezumi si concentrarono su Shion. Shion restituì il suo sguardo senza distoglierlo. Dopo un momento di esitazione, Nezumi cominciò a parlare.
 ”Ero molto giovane allora. A dire il vero, non c’è molto che io ricordi dell’area di Mao. Ricordo solo nonna portarmi sulla sua schiena, mentre correva freneticamente attraverso le fiamme. Non so se nonna fosse la mia vera progenitrice o se fosse una totale sconosciuta. Ma mi salvò e mi ha cresciuto. Dopo essere fuggiti dalla foresta, continuammo costantemente a vagare in quello che è chiamato ora West Block.”
 Il tono di Nezumi era intenso e sembrava non contenere alcuna emozione.
 ”Nonna mi insegnò molte cose. Fu lei inoltre a trovare una stanza che doveva essere il deposito di una libreria, e suggerì che vivessimo in esso. Io mi sommersi in questi libri, e crebbi ascoltando le sue storie sul Popolo della Foresta. E questi qui-“
 Nezumi schioccò le dita. I tre topini accorsero da lui, squittendo.
 ”Sono nati in quella stanza. Sono intelligenti e possono sentire emozioni. Lo stesso facevano i loro genitori, e i loro nonni. Questo tipo di animali sembrava riunirsi intorno al Popolo della Foresta. Questi qui ed Elyurias erano entrambi – bhe, noi non la chiamavano Elyurias. La chiamavamo solo Dea della Foresta. Ma ero troppo giovane per conoscere cosa la Dea della Foresta fosse, comunque. Mi insegnarono che solo gente del Popolo della Foresta come noi aveva una connessione con questi topolini e il Dio della Foresta. Ma sembrano completamente abituati alla presenza di Shion, e sembrano felicissimi di aver ricevuto dei nomi. È stato lo stesso con i topi nel reame sotterraneo. Ero sorpreso, a dire il vero.”
 ”Lo stesso con i miei cani, pensandoci. Hanno preso Shion molto in simpatia. Non abbaiano nemmeno quando c’è lui.”
 Nezumi sorrise serenamente.
 ”Sei un tipo misterioso, Shion. L’ho pensato dalla prima volta che ci siamo incontrati, sei un mistero.”
 ”Parli della notte della tempesta.”
 ”Già. La notte del nostro primo incontro. Ma torniamo al nostro argomento per il momento. Avevo dieci anni quando i cancelli speciali del Penitenziario furono completati. Era programmata una visita da parte del Sindaco. Nonna disse che era la nostra prima e ultima occasione di vendetta. Vendetta… nonna disse che era l’unica cosa per cui aveva continuato a vivere. Ma un bambino di dieci anni e un’anziana donna non avrebbero mai potuto far nulla contro di lui. Nonna nascondeva un pugnale, ma fu sparata sul posto mentre cercava di avvicinarglisi. Io fui catturato insieme ai prigionieri della Caccia all’uomo e gettato nel basamento del Penitenziario. Fu un miracolo se non morii allora. Scalai il muro di pietra con tutte le mie forze e raggiunsi quelle caverne. Fu lì che incontrai Rou. Forse fu anche quello un miracolo. Rou mi diede persino più conoscenza di nonna, e quando compii dodici anni, mi ordinò di lasciare il reame sotterraneo e fronteggiare un nuovo mondo. A quel tempo, Rou aveva ancora un filo – uno sottile, sia chiaro – di comunicazione che conduceva direttamente al cuore di No. 6. Una volta ogni tanto, No. 6 consegnava cibo e provvigioni sufficienti a malapena per sopravvivere. Immagino che in un angolo delle loro menti, la loro coscienza li spingesse ancora ad aiutare l’uomo che era stato un tempo loro collega. Attraverso quella rotta, Rou inviò un suggerimento, che io fossi trasferito al Moondrop. Propose di farmi esaminare in dettaglio come uno degli ultimi sopravvissuti del Popolo della Foresta. Il sindaco e i suoi associati accettarono. Probabilmente avevano raggiunto un vicolo cieco nelle loro ricerche riguardo la Dea della foresta. Erano avidi di qualunque potenziale pista, così approfittarono subito dell’occasione. Nel giorno del mio trasferimento, Rou mi consegnò un pugnale speciale che non sarebbe stato individuato dai metal detectors. Mi disse di trovare la mia strada. Io non sarei sopravvissuto se mi fossi lasciato condurre nel Moondrop. C’era una buona possibilità che finissi dissezionato lì. La mia unica strada per sopravvivere era liberarmi e fuggire prima di raggiungere il Moondrop. Per il resto non credo ho bisogno di andare nei dettagli. Sono riuscito a sopravvivere, grazie a te che mi hai salvato.”
 Nezumi guardò in alto verso il soffitto ed emise un lungo respiro.
 ”Come ho detto prima, quella notte di tempesta, hai aperto la finestra e mi hai accolto. Un vero miracolo. Per me, sei stato un miracolo molto più di quanto la Dea della Foresta sia mai stata. Mi sentii come se mi fosse detto di vivere di sopravvivere, di non arrendermi…se tu non fossi stato lì, io non sarei riuscito a sopravvivere quella notte. Shion, tu, solo tu, sei stato l’unico che mi ha salvato. Anche questa volta.”
 Nezumi si alzò in piedi con prudenza.
 ”Infusione di glucosio completa. Infusione completa.” Aria si ritirò in silenzio come una timida fanciulla.
 ”Mi hai salvato la vita.” disse Nezumi.
 ”Vale lo stesso per me. Se non fosse stato per te, nemmeno io sarei vivo.” Anche Shion si alzò in piedi.
 ”Ehi, aspettate un attimo voi due. Se dovete essere pieni di gratitudine per qualcuno, dovrebbe essere per noi. Giusto, vecchio?”
 ”Certamente. Eve, hai appena contratto un enorme debito. È meglio che tu sia pronto.”
 Inukashi e Rikiga annuirono all’unisono.
 ”Ormai siete arrivati l’uno a concludere le frasi dell’altro? Vi siete avvicinati parecchio.” Nezumi sorrise furbescamente mentre si avvolgeva nel tessuto di superfibra.
Se avete comunque intenzione di tenere il conto del mio debito, ti spiacerebbe darmi un passaggio e lasciarmi nei paraggi del Moondrop?”
 ”Hai davvero intenzione di andare?” Disse Rikiga incredulo.
 ”Sì, ci andiamo.” rispose Shion. “Dobbiamo. Nezumi è l’unico che possa fermare Elyurias.”
 ”Non correre troppo. Non sappiamo nemmeno se il mio canto funzionerà su di lei.”
 ”Certo che sì. Persino in quel camion sulla strada per il Penitenziario la gente voleva ancora ascoltarti cantare.”
 Rikiga girò il braccio. I suoi occhi stanchi e arrossati batterono ripetutamente.
 ”Perché, Eve? Pensavo saresti rimasto indietro a goderti lo spettacolo come parte del pubblico. Non avevi intenzione di ridere per l’intera durata mentre guardavi No. 6 morente lanciare le sue ultime grida?”
 ”Era mia intenzione, ma la mia carriera d’attore sarà la mia fine, a quanto pare.” Disse Nezumi con tono afflitto. “Sembra che io non sopporti di restare fuori dai riflettori per meno di un tempo limitato. Immagino che io non sia fatto per starmene seduto tra il pubblico, dopotutto.”
 ”Non è il momento di pavoneggiarsi,” disse Rikiga pungente. “Sii serio. Pensavo che tu odiassi No. 6. Lasciala perdere, e si distruggerà con le sue stesse mani. Non c’è nient’altro che tu debba fare se non sederti, guardare, e ridere.”
 Il volto di Nezumi si contorse per un istante. Non sembrava una recita.
 ”Lo farei se potessi. Ma Rou mi ha detto – E quei bambini che vivono entro le mura? Di cosa sono colpevoli, loro? Che coloro che girano i pollici guardando bambini innocenti morire non sono migliori degli assassini che li hanno uccisi.-”
 Un sospiro e tutte le emozioni scomparvero dal volto di Nezumi.
 ”Io ODIO No. 6, vecchio. Questa distruzione è ciò che ho desiderato fino ad ora. Infatti, è tutto quello che avessi mai potuto desiderare. ‘Se devo macchiarmi le mani per ottenerla, così sia’ – questo è quello che ero solito pensare, e ne sono ancora convinto. Ma voglio evitare di uccidere bambini a tutti i costi. Sono sopravvissuto al Massacro di Mao. L’ultima cosa che voglio fare è essere dalla parte dei carnefici. Non voglio diventare come No. 6.”
 Rikiga cadde in silenzio. Sospirò come Nezumi e tirò fuori le chiavi dell’auto.
 ”Inukashi, cosa hai intenzione di fare?”
 ”Verrò con voi. Non ho altra possibilità, no? Ho il mio bambino di cui preoccuparmi, capisco quello che Nezumi sta cercando di dire. Heh, ma non mi aspettavo di essere completamente convinto. Sto diventando vecchio.”
 ”Oh-Inukashi, per ‘bambino’, intendi quello che ti ho affidato-“
 ”Chiudi il becco. È il mio bambino e non è affar tuo. Un po’ lento a notare, huh, razza di insensibile? Puoi gettarti in ginocchio e implorarmi di vederlo, ma non ci riuscirai.” Inukashi radunò con cura tutti gli avanzi e puntò la sua lunga lingua a Shion.
 La confusione stava raggiungendo il suo culmine intorno al Moondrop. L’esercito aveva aperto ulteriormente il fuoco contro i gruppi di persone, ottenendo ancora più morti. Allo stesso tempo, anche diversi soldati erano caduti a terra, diventando vecchi e morendo nel giro di minuti.
 Un boato di paura eruppe dai soldati. Mentre gettavano le armi provando a fuggire, mentre i loro superiori gli sparavano alle spalle.
 ”Obbedite agli ordini. Sopprimete i rivoltosi. Disperdeteli.”
 ”No! La vita è preziose anche per noi!”
 ”Non pensate nemmeno di fuggire. Disertare il campo di battaglia,pena la morte,” ringhiò un ufficiale superiore. All’improvviso si piegò all’indietro e cadde a terra. Sangue fuoriusciva dalla fronte. Un proiettile era rimbalzato e lo aveva colpito forse, o era stato qualcuno a sparargli? Anche con il suo corpo in balia di convulsioni i soldati lo calpestarono con i loro stivali militari in un tentativo di fuga.
 La folla sciamò nel Moondrop. Ciascun cancello della città era esploso e scomparso tra le fiamme. Crepe comparvero anche nella barriera d’acciaio speciale, cadendo a pezzi. Il Penitenziario era già mezzo demolito in una nuvola di fumo nero.
 I maxi schermi nella piazza mostravano ciascuno di questi scenari.
 ”Shion, cosa diavolo sta accadendo qui? Perché lo stanno trasmettendo? No. 6 mostra a tutti di proposito la sua distruzione?” Domandò Inukashi con un brivido.
 ”Deve trattarsi di registrazioni di telecamere di sorveglianza istallate in ogni parte della città… Ma dovrebbero essere sugli schermi della stanza del Dipartimento di Sicurezza. Questa registrazione è inoltrata su schermi pubblici… il che significa che i controlli del computer sono andati completamente persi.”
 ”E quello dev’essere…”
 ”Già, hai ragione. Solo lei può giocare in quel modo con i controlli di No. 6.”
Eheheh,eheheh,eheheh.
 Eheheh,eheheh,eheheh.
 Poteva udire una leggera risata. Raggiungeva le sue orecchie, facendosi strada attraverso il boato della folla, i passi, le grida, e il suono di qualcosa che veniva battuto a ritmo come un tamburo.
Eheheh,eheheh,eheheh.
 Eheheh,eheheh,eheheh.
 è lei. Sta ridendo. Prova a distruggere No. 6, ridendo per tutto il tempo.
 ”Nezumi, riesci a cantare?”
 ”…Non qui. È troppo affollato di gente. Sarei senza respiro in poco tempo, sopratutto in queste condizioni.” Nezumi guardò in alto verso il cielo notturno, il suo volto imperlato di sudore.
 ”Sta ridendo,” bisbigliò.
 ”Hai sentito?” Domandò Shion.
 ”Sì. Sembra si stia divertendo un mondo. Umani arroganti pensavano di essere i sovrani del mondo, ed ora guarda come si distruggono facilmente l’uno con l’altro, si sta godendo ogni minuto di tutto questo.”
 ”Punisce l’arroganza umana?”
 ”O potrebbe essere il fato,” rispose Nezumi. “No. 6 era destinata a finire così. Un palloncino esploderà sempre se gonfiato troppo. Forse ha solo accelerato un po’ gli ingranaggi del fato.”
Eheheh,eheheh,eheheh.
 Eheheh,eheheh,eheheh.
 Un uomo che stringeva un bambino di circa cinque anni, corse oltre Shion.
 ”Aiutatemi, aiutatemi!” gridava attraverso le lacrime.
 ”Nezumi, saliamo all’ultimo piano del Moondrop.”
 ”L’ufficio del sindaco?”
 ”Sì. La tua voce raggiungerà l’intera piazza di lì. Non solo Elyurias udirà la tua canzone, anche il resto della gente.”
 ”Una canzone non calmerà la confusione.”
 ”Sarà certamente più efficace delle pistole. Poco ma sicuro.”
 Seguendo il flusso di persone entrarono nel Moondrop.
 ”Dov’è il sindaco? Portatelo fuori!”
 ”E’ la fine per No. 6! Siamo finiti!”
 ”Il muro è crollato! I cancelli sono stati distrutti!”
 ”Portate fuori i vaccini! Sindaco! Sindaco!”
 All’improvviso, un uomo corse su per le scale. Con un megafono tra le mani gridò sulla tromba delle scale.
 ”Compagni, sono qui! Sono Yoming! Vi ho incitati perché vi sollevaste per la libertà!”
 La folla mormorava confusamente.
 ”E’ Yoming! Yoming!”
 ”Sì! Compagni, solo pochi attimi fa, sono stato attaccato dalla squadra di sicurezza e quasi ucciso. Eppure, sono ancora qui davanti a voi. Io non morirò fino a quando non finirò di ricostruire No. 6 con le mie stesse mani. Io non morirò sono immortale!”
 Il mormorio della folla si fece ancora più forte. Una passa di pugni si sollevarono trionfalmente verso l’uomo.
 ”Yoming! Yoming! Il nostro eroe!”
 ”Compagni. La distruzione di No. 6 è vicina. Ci siamo quasi. Sconfiggiamo No. 6. Uniamoci, tiriamo fuori la nostra forza e costruiamo una nuova utopia. Faremo diventare il nostro brillante futuro una realtà, con le nostre stesse mani, compagni!”
 ”Sì! Giusto!”
 ”Tre urrà per Yoming! Tre urrà per una nuova No. 6!”
 ”Compagni, trasciniamo il sindaco e la sua gente qui davanti a tutti noi. Qui pronunceremo le loro sentenze e li annienteremo. Lasciate che questo diventi il primo passo verso un nuovo mondo!”
 Grida di assenso si mescolarono insieme in un unico boato, facendo vibrare l’aria.
 ”No!”
 Anche Shion corse su per le scale, fermandosi accanto a Yoming. “E’ sbagliato. Ciò che sta dicendo non è giusto.”
 Gli occhi di Yoming si allargarono mentre digrignava i denti.
 ”Ascoltate tutti, vi prego: non c’è nessun vaccino qui. Quello che sta accadendo adesso non sarà fermato da qualcosa come un vaccino.”
 ”Hei, cosa stai-”
 ”Io sono sopravvissuto.” Shion si tolse la cammicia, gettandola di lato, ed esponendo i marchi rossi sulla sua pelle. “Questa è la prova che sono sopravvissuto. Vi prego, dateci un po’ – dieci minuti – del vostro tempo. Non preoccupatevi, sistemeremo tutto questo in qualche modo. Sono sopravvissuto. Non c’è nulla che impedisca di sopravvivere anche voi. Ma perché questo accada, ci serve tempo.”




 ”Cosa dovremmo fare?” Domandò debolmente una voce dalla folla. Era una voce femminile. “Dicci cosa dovremmo fare.”
 ”Continuare ad attendere,” rispose Shion. “Abbiate ancora un po’ di pazienza e tutto si risolverà. Nessuno dovrà più morire.”
Dice di aspettare.
 Allora aspetteremo qui.
 Aspettiamo un’altra mezzora.
 Come una brezza che soffia increspature sulla superficie di un lago, una silenziosa ondata si diffuse attraverso la folla. Ognuno gradualmente cominciava a sedersi sul posto. Anche la gente in piazza si accovacciò a terra, abbracciandosi le ginocchia.
 ”Grazie a tutti.” Stringendo ancora il megafono, anche Shion si rivolse all’uomo sconvolto davanti a lui. “Anche lei, Yoming. Attenda qui.”
 Yoming era senza parole.
 ”Intanto vado.” Nezumi si mise a correre, passando oltre Shion.
 ”Come hai fatto a…” mormorò Yoming guardando Shion ad occhi sgranati.

 Non c’era nessuno davanti l’ufficio del sindaco. Le guardie erano probabilmente fuggite. Quello che era sempre stato il luogo più sicuro e confortevole in No. 6 era ora un territorio fortemente pericoloso.
 Shion bussò alla porta.
 ”Avanti,” rispose una voce calma attraverso l’intercom accanto alla porta.
 La porta scivolò silenziosamente di lato.
 La stanza era calda, tranquilla e lussuosa. Il sindaco sedeva davanti una scrivania accanto alla parete. Aveva un fisico più piccolo di quello che Shion avesse immaginato. Ed era giovane.
Quest’uomo… è colui che regna No. 6.
 C’era un sofà in pelle di fianco al sindaco, e un altro uomo sedeva alla sua estremità. Indossava un camice bianco da laboratorio. Il suo collo era piegato in una strana angolazione e le sue braccia pendevano senza vita. I suoi capelli divennero bianchi sotto gli occhi di Shion, e la sua bocca restava aperta, avendo già emesso il suo ultimo respiro. Un dente si staccò dalla bocca dell’uomo, atterrando al pavimento.
 ”Oh…”
 Una vespa sedeva alla base del collo dell’uomo, muovendo freneticamente le antenne.
 ”E’ appena nata,” sussurrò il sindaco con un filo di voce. Sembrava come qualcuno che stesse cercando di non far svegliare un bambino addormentato. “Nemmeno io avevo idea che vivesse nel suo corpo. Ma credo che il più sorpreso fosse lui stesso. È morto senza nemmeno riuscire ad uscire dal suo stupore. ‘Non può essere-’” diceva il sindaco con un filo di voce. “Queste sono state le sue ultime parole. ‘Non può essere’. Aha, saranno decenni che non gli sentivo dire queste parole. Era convinto che tutto quanto di esistente al mondo potesse essere spiegato dalla scienza.”
 ”Signor sindaco. La prego, apra la finestra. Abbiamo bisogno di usare il suo balcone.”
 ”Cosa intendete fare?”
 ”Vogliamo parlare con Elyurias. Abbiamo bisogno di incontrarla, ed è urgente.”
 ”Siete a conoscenza di Elyurias, ragazzi?”
 ”Sì.”
 Lo sguardo del sindaco si spostò da Shion a Nezumi.
 ”Finestra, avete detto…” mormorò, premendo un pulsante sulla scrivania. La finestra si aprì lentamente.
 ”Nezumi.”
 ”Sì.”
 Nezumi uscì sul balcone. Una brezza soffiava fino a loro, scompigliando i capelli di Nezumi.
 Una canzone si alzò delicatamente al cielo.

Il vento ruba le anime, gli umani i cruori
 O terra, vento e pioggia; o cieli, o luce
 Lasciate che tutto resti qui
 Lasciate che tutto resti qui, e
 Viva in questo luogo
 O anima, mio cuore, O amore, miei sentimenti reali
 Tornate qui a casa
 E qui restate

 Il canto di Nezumi colto dal vento, raggiungeva ogni angolo della piazza – ogni angolo di No. 6. Le persone sedevano perfettamente immobili, ascoltandogli come in trance.
 Una voce che carpiva le anime e rubava i cuori.

Safu. Shion si rivolse nel suo cuore alla ragazza. Una volta – solo per una volta ancora, prestami la tua forza. Fa che questo canto giunga ad Elyurias. Ti prego, Safu. Prestaci il tuo potere.

Il vento carpisce le anime, gli umani rubano il cuore
 Ma qui io resterò
 Per continuare a cantare
 Ti prego
 Trasmetti il mio canto
 Ti prego
 Accetta il mio canto


 Safu.

 Il vento si fece più intenso. Nezumi ondeggiò malfermo.
 ”Ah!”
 Inukashi era immobile, inchiodato al pavimento.
 ”Ch-che diavolo-“
 Un anello dorato comparve nel cielo, precisamente davanti Nezumi. Il cerchio si fece più stretto, fino a diventare un unico punto che emetteva una luce accecante. La luce brillava ondeggiando, fino ad assumere la figura di una vespa.

Ne è passato di tempo, Cantore.

 ”E’ così.” Nezumi si voltò e chiamò Shion con un cenno.
Avvicinati.
 Shion uscì sul balcone, portandosi accanto a Nezumi. La folla dalla piazza assisteva alla scena con i nasi rivolti verso l’alto.
 ”Elyurias. Possiamo chiamarti in questo modo?”

Come ti pare. Un nome datomi da un umano non porta alcun significato per me.
 ”Elyurias, ti imploriamo. Dacci un’altra possibilità, solo una volta.”
 Shion udiva un battere d’ali. Quattro ali trasparenti luccicavano colpendo l’aria.
 ”Ti prego, non perdere ancora la speranza in noi umani. Solo una volta, dacci un’altra possibilità, Elyurias.”

Sciocche creature.
 Piene di arroganza e falsità.
 Mi stai dicendo di credere in voi?

Gli esseri umani sono capaci sia di sostenere ideali che di soccombere alla corruzione. Ci sono coloro che si aggrappano al loro potere, e ci sono coloro che si lasciano trascinare dalla corrente insieme agli altri. Ma ci sono anche coloro che tengono fede ai loro ideali, vivono per gli altri e continuano a combattere contro la loro stessa stoltezza, falsità e arroganza. Elyurias, ascolta la nostra supplica. Credi in noi, solo una volta.”

è questo che desideri per te, Cantore?

 Nezumi fece un piccolo cenno col capo.

Quale appartenente al Popolo della Foresta, crederai nei residenti di No. 6?

 ”Non avrò fiducia nella gente di No. 6. L’unico in cui credo è lui. No, non è questo. Non è che io creda in lui, è che –“

Che?

 ”Voglio vedere ciò che Shion diventerà. Voglio vedere a cosa darà luce dalle rovine di No. 6. Voglio vedere con i miei occhi cosa creerà.”

Desideri vedere.

 ”O Dea della Foresta, tu stessa non sei onnipotente. Non sei in grado di vedere tutto. È impossibile che tu possa prevedere se creerà un futuro differente da No. 6 o se ne seguirà i passi. È qualcosa da attendere con impazienza, non credi anche tu? Quanto in basso cadranno gli umani? Saranno in grado di puntare i piedi e resistere? Vedere dove tutto questo li porterà – ecco un altro modo per godersi tutto questo. Credo tu stia saltando alle conclusioni da sola se pensi che gli esseri umani sono senza speranza solo a causa di un piccolo esempio come No. 6.”

Il piccolo bambino che ricordo sembra essere cresciuto in una persona insolente.

 ”La gente cresce, in bene o in male.”

 Ne sei sicuro, Cantore? Non senti il bisogno di continuare a odiare No. 6?

No. 6 non esiste più. Sei stata tu a distruggerla. Ma se No. 6 dovesse comparire nuovamente in queste terre, la odierei con tutto il mio cuore e la mia anima, e intraprenderei una nuova guerra.” Le antenne di Elyurias vibravano a destra e a sinistra, disperdendo una polvere dorata.

Shion.

 ”Sì.”

Ho un messaggio da parte di Safu. Ha detto “lascio tutto nelle tue mani.”

 Tutto nelle tue mani. Le stesse parole che aveva pronunciato il dottore in punto di morte. Shion serrò la mano in un pugno, annuendo.
 ”Ti prego, dì a Safu che ho ricevuto il messaggio. E ti prego, dille che non la dimenticherò mai fino a quando sarò in vita.”

Compreso.
 E ora.

 ”Elyurias, aspetta! Ti prego, dacci –“

Solo una volta. Quest’unica volta, Shion.

 La luce dorata scomparve. Il vento si placò.

 Shion tornò nella stanza, scivolando sul pavimento ricoperto di tappeti.
 ”E’ finita.”
 ”Finita? Questo è appena il principio, Shion. La tua battaglia è appena cominciata, e si prospetta molto ardua.”
 ”Nezumi…”
 ”Che tipo di mondo costruirai qui al posto di No. 6? Sarai in grado di costruire una vera città, dove gli esseri umani possano vivere come umani e non un parassita mascherato da utopia? Shion, la tua battaglia è appena cominciata. Non è finito nulla. Quello la cui fine è vicina è-“
 Nezumi si voltò guardando il sindaco.
 ”Lo so.” Il sindaco si sedette sulla sua poltrona, chiudendo lentamente gli occhi. “Potreste scusarmi? Preferirei restare solo.”
 ”Hai intenzione di riflettere su cosa fare di te stesso, Sindaco?” lo schernì Rikiga.
 ”Quello è già deciso. Porrò fine io stesso ai miei affari. Quindi, vi prego, se non vi spiace.”
 ”Andiamo. Chiunque merita che gli venga realizzato un ultimo desiderio.” Disse Nezumi lasciando la stanza.
 ”I miei ringraziamenti.” Il sindaco sollevò la mano.
 La porta si chiuse.
 Un colpo di pistola risuonò quasi immediatamente. Rikiga scosse il capo lentamente.
 Hamlet squittì dalla tasca di Shion.
Cheep-cheep-cheep!


 Un cielo ceruleo.
 Il cielo che si apriva sulla piccola collina nel Blocco Nord era cristallino.
 ”Un bel tempo, perfetto per viaggiare.” Il vento scompigliava a Nezumi i capelli, che sistemava con la mano.
 ”Shion, fin qui va bene. Non avevi bisogno di accompagnarmi.”
 ”…Sei deciso ad andare?”
 ”Devo.”
 ”Quando tornerai?”
 ”Tornare? Non ho un luogo a cui tornare.”
 ”Nezumi, posso… non posso venire con te?”
 ”Tu ed io siamo differenti. Io sono un nomade, tu una persona sedentaria. È stato così fin dal principio. Noi due siamo incompatibili, ci è impossibile vivere insieme. Dovresti già sapere questo.”
 Nezumi lasciò il proprio sguardo vagare per il vasto scenario che si apriva sotto di loro.
 Qui c’era la città un tempo chiamata No. 6. Dalla sua posizione, sembrava del tutto differente da ciò che era prima.
 ”Shion.”
 ”Cosa?”
 ”Stai piangendo?”
 ”Non sto- cavoli, non sono una ragazzina-“
 ”Ho paura di te.”
 ”Cosa?”
 ”Non riesco ad afferrare nulla che è dentro di te, ecco perché. Sei un mistero. Al Moon Drop sei riuscito a stringere tutte quelle persone nel palmo della mano in un attimo, ed eccoti qui piangere come una ragazzina. Sei capace di essere, nello stesso momento, incredibilmente spietato, nobile o coraggioso. E tutto questo è parte di te. Io non riesco a comprenderlo, ed è questo che mi terrorizza. Forse un giorno in futuro non sarebbe male se passassi di qui per vedere… già, per vedere che tipo di persona sei diventato. Anche ai muffins della tua mammina è difficile resistere. Ma non mi aspettavo di essere abbracciato da lei appena mi hai presentato.”
 ”Nezumi.”
 Shion afferrò il braccio di Nezumi. Sentiva di non poter resistere oltre.
 ”Non andare, Nezumi. Voglio stare al tuo fianco. Voglio che tu mi sia accanto. È tutto ciò che desidero.”
 ”Non può accadere.”
 ”Perché no?”
 ”Quante volte devi farmi ripetere? Tu devi restare qui. Hai un lavoro da compiere.”
 ”Posso lasciare che qualcun altro-“
 ”Non puoi lasciarlo a nessun’altro. Shion, sei tu che devi farlo. Hai dimenticato la tua promessa a Safu? E le ultime parole del dottore? Hai detto che le avresti accettate. Shion, non fuggire. Hai una battaglia da combattere. Hai un lavoro da fare qui, non puoi voltargli le spalle.”
 Shion si guardò i piedi.
 Rafforzò la stretta intorno al braccio di Nezumi.
Lo so. Lo capisco. Ma-
 ”Nezumi, il mondo non significa niente senza di te. Nulla.”
 Un dito toccò il suo mento, sollevandolo.
 Un paio di oscuri occhi grigi erano di fronte a lui.
 ”Non vuoi proprio ascoltare, bambino testardo? Sii maturo.” Era la cristallina voce di una donna, addolcita da una risata.
 ”Nezumi, sono serio-“
 Le loro labbra si sovrapposero. Era un bacio violento, ma gentile e pieno di passione.
 ”Quello era… un bacio d’addio?”
 ”Un giuramento.” Nezumi sorrise. “Ci riuniremo ancora, Shion.”
 Nezumi gli diede le spalle. Hamlet e Cravat saltarono sulla sua spalla, squittendo l’uno con l’altro.
Cheep-cheep-cheep. Cheep-cheep-cheep.
 Il vento soffiava.
 Le nuvole camminavano portate dal vento.
 La figura di Nezumi si fece sempre più piccola.
 Non si voltò nemmeno una volta.
 ”Nezumi.” Non ho mai scoperto il tuo vero nome. Ma… non ho bisogno di conoscerlo.
 Per Shion, Nezumi era sempre stato Nezumi. L’unico e solo, la persona per lui insostituibile.
 Nezumi, io continuerò ad aspettare. Non importa quanti anni ci vorranno, non importa quanto vecchio diverrò, io continuerò ad aspettarti qui, su queste terre.
 La stella errante e quella fissa in cielo; le loro strade si sarebbero incontrate nuovamente un giorno. E quando sarebbe accaduto , Shion non lo avrebbe lasciato andare via così facilmente.
Nezumi, io continuerò ad aspettarti.

 Il vento soffiava.
 La luce del sole illuminava tutto: Shion; la città alla sua rinascita; le orme di Nezumi.
 La luce del sole risplendeva chiara, avvolgendo tutto quanto col suo calore.
--Fine capitolo—




4 commenti:

  1. Woow bellissimo capitolo, molto divertente anche xD Inukashi e Rikiga mi fanno morire dalle risate :)
    E vedere tutti gli abitanti di no.6 in rivolta mi da un senso di felicità, per così dire...finalmente si sono dati una svegliata!
    Comunque grazie mille per il nuovo capitolo, aspetterò con ansia la seconda parte :)

    RispondiElimina
  2. Che tipo Nezumi; c'è molto di recitato in lui, esageratemanete enfatico. Non so se la Asano lo ha fatto di proposito. Il Nezumi dell'anime era meno teatrale, più vero. Comunque mi piacciono entrambi, così uguali e così diversi. Grazie per la traduzione. Buona serata & buona settimana!

    RispondiElimina
  3. Prima di tutto grazie per il tuo duro lavoro, ti adoro per avere tradotto questa meraviglia!!! *^*
    Ma, in verità, vorrei chiederti una cosa. Forse è un problema solo del mio computer, ma il capitolo 42 parte 1 e la parte 2 non sono lo stesso testo?? Non lo dico per essere maleducata nei tuoi confronti dopo tutto il tuo impegno nel tradurre la novel, ma vorrei capire se è un problema tecnico o uno sbaglio o altro.
    Grazie mille per tutto <(_ _)>

    RispondiElimina
  4. Grazie davvero per la traduzione, però voglio segnalare che la prima parte del capitolo 42 è identica alla seconda parte, quindi mi chiedo se non ci sia appunto un una parte mancante che segue direttamente i fatti del capitolo precedente.

    RispondiElimina