16 luglio 2012

Capitolo 33 - parte seconda

Whoosh.
  Percepiva un vento leggero.
  Sentiva odore di fiori. Il lieve e dolce profumo dei fiori selvatici.
Whoosh.
  La brezza gli sfiorava le guance, carezzandogli i capelli sul viso.
Oh, ci siamo. E’…di nuovo quella scena.
  Aprì gli occhi.

  La luce del sole era intensa al punto d'accecarlo.
  Una soffice distesa erbosa si estendeva davanti a lui. Nonostante l’aria fosse ancora fresca e pungente, i raggi del sole erano caldi. Piccoli e candidi boccioli fiorivano in ogni dove, ondeggiando nel vento e risplendendo nella luce del giorno. Vette montuose ricoperte di nebbia si scorgevano in lontananza. Erano laghi, gli argentei luccichii che vedeva risplendere alle loro pendici? Laghi e acquitrini di ogni dimensione costellavano la regione. L’intensa tonalità d'azzurro nel cielo sembrava tingere ogni cosa con le sue pallide sfumature, mentre al suolo, candidi boccioli facevano capolino tra fili d'erba di un verde gentile.
  Un cielo l'azzurro e una verde foresta.
C'era un bosco ai margini della distesa erbosa. Udiva il fruscio degli alberi. Foglie dalle bianche lamine che ondeggiavano nel vento, mentre gli uccelli si libravano in volo per poi posarsi nuovamente sui rami. Un soffione planò davanti al suo sguardo.
  Voleva inseguirlo.
Posso inseguirlo?
  Nezumi sollevò il volto per guardare verso l'alto. Guardare... chi?
  ”Avvicinati.”
  Udì una voce gentile e si sentì sollevare piano da terra.
Oh, è di nuovo quella scena.
Sottrae i miei sensi, portando via la mia anima.
  Si sentiva come un bambino piccolo, mentre veniva cullato gentilmente


  L'ultima volta, era d'estate.
  Aveva sentito l'odore dei caldi vapori che si sollevavano dall'erba.
  Era primavera questa volta? Lo scenario era più mite. Il vento, la luce e gli odori, i colori erano tutti lievi e delicati, circondando Nezumi come in un abbraccio.
  ”Ti insegnerò una canzone.”
  Scosse il capo. “Posso farlo... posso cantarla.”
  ”Puoi cantarla? Quella canzone?”
  ”Sì.” Nezumi raddrizzò la sua posizione, tirandosi su.


  Il vento porta via le anime, gli uomini rubano il cuore
  Oh terra, vento e pioggia; Oh cieli, Oh luce
  Lascia che tutto resti quindi
  Lascia che tutto resti qui, e
  Che viva in questo luogo
  Oh anima, mio cuore, Oh amore, miei veri sentimenti
  Tornate qui, a casa
  E restate


  Il vento si fermò. Per ascoltare la canzone, pensò Nezumi. Il vento si era placato, e i soffioni avevano cominciato a cadere lentamente al suolo.
  “E’ vero, puoi cantarla.”
  Qualcuno accarezzò i suoi capelli e gli massaggiò piano la schiena.


  ”Canta ancora. Lasciami ascoltare ancora un po' la tua canzone.”


  Il vento porta via le anime, gli uomini rubano il cuore
  Ma io resto qui
  Continuando a cantare
  Ti prego
  Fa che il mio canto ti raggiunga
  Ti prego
  Accetta il mio canto


  Le palpebre si chiusero e tutte le forze abbandonarono il suo corpo.
  ”...ho sonno.”
  ”Allora dormi.”
  Posso chiudere davvero gli occhi in questo modo, e scivolare in un dolce sonno?
  ”Dormi, ti porterò io.”
  ”...dove stai andando?”
  ”Nella foresta.”
  ”La foresta?”
  ”Dormi. Non pensare a nulla e riposati.”
Posso davvero dormire così?
  Il suo corpo veniva cullato dolcemente. Era comodo, davvero comodo...
  ”Devo tornare indietro!” si sentì gridare.
  Doveva tornare indietro. Non poteva permettersi di dormire. Doveva tornare alla realtà, dove si trovava Shion. Non importava cosa lo attendesse lì; non poteva fuggire da solo.
Shion.
  Devo tornare da te.
  Sentì un colpo di tosse risalire. Il fumo e la puzza di sangue trapelarono ne profondo del suo corpo. Venne sopraffatto da un attacco di tosse. Si asciugò la bocca e si alzò in piedi.
  Poteva vedere Shion che gli dava le spalle. Il ragazzo era in piedi con entrambe le braccia parallele al corpo. La pistola era ancora nella mano destra.
  ”Non ho potuto salvare nessuno,” ripeteva Shion in un sussurro.
Non ho potuto salvare nessuno.
“-- Shion,” Nezumi provò a chiamare il nome del ragazzo.
  Shion, riesci a udire la mia voce?
  ”Nezumi.”
  Appena gli occhi di Shion raggiunsero Nezumi, la gioia si accese in essi. Un sorriso si diffuse sul suo volto. Un sospiro di sollievo lasciò le sue labbra. La pistola scivolò dalla sua mano.
  ”Grazie al cielo stai bene. Ma – stai sanguinando tantissimo. Ti senti bene? Dobbiamo almeno fasciare la ferita.”
  Shion si sfilò il maglione e cominciò a strapparne le maniche.
  “E’tutto ciò che ho, ma potrebbe andare bene come bendaggio. Lascia che ti bendi la spalla.”
  Era il solito Shion. Il suo solito tono, il suo solito sguardo. Sciocco e ingenuo, inesperto e idealista, incredibilmente onesto e cordiale.
  Il cuore di Nezumi doleva. Sentiva gli occhi pizzicare.
  ”Shion.”
  ”Cosa? Senti dolore?”
  ”Mi hai protetto.”
  ”Huh?”
  ”Non dimenticarlo. Tu... mi hai protetto.”
  ”Io?”
  Shion chiuse la bocca, battendo le palpebre ripetutamente. Il suo sguardo scivolò sulla pistola abbandonata sul pavimento. Poi, si spostò sull'uomo riverso senza vita contro la parete. Era stato colpito in mezzo agli occhi.
Impressionante. Pensò Nezumi fugacemente.
  Il proiettile aveva perforato esattamente al centro della fronte dell'uomo. Nonostante fosse a distanza ravvicinata, colpire un bersaglio senza mirino non era così facile per un principiante.
  Il respiro di Shion si fece frenetico. Portò i palmi al volto, fissandoli attentamente come se vi fossero incisi caratteri criptici. I palmi, le braccia, il suo intero corpo tremava.
  ”Nezumi – che cos'ho fatto?”
  ”Mi hai salvato. Mi hai protetto con la tua vita – “
  ”No!” Il grido di Shion risuonò per lo spazio ristretto. “Ti sbagli! Ti sbagli! Ti sbagli!”
  ”Non mi sbaglio!” gli gridò Nezumi in risposta. “Sarei stato ucciso se non fosse stato per te. Seduto lì sanguinante non ci sarebbe stato lui, ma io.”
  Puntò Rashi.
  ”Sarei io ad apparire in quel modo.”
  Afferrò Shion per le braccia, scuotendolo con tutte le sue forze. Il capo di Shion dondolava avanti e indietro, come una marionetta appesa a fili spezzati.
  ”Ascoltami. Ascolta cosa ti dico. Mi hai protetto, hai capito? Mi hai salvato, Shion.”
  Ascoltami, Shion. Attaccati alle mie parole. Credi in loro.
  ”Al tuo posto avrei fatto lo stesso. Lo avrei fatto assolutamente. Questo è un campo di battaglia. Se non uccidiamo, saremo noi a essere uccisi. Ciò che hai fatto era giustificato.”
  Nezumi si morse il labbro. Le parole crollavano e si frantumavano appena lasciavano le sue labbra. Non era questo ciò che voleva dire.
  Cosa voleva dire, allora? Cosa voglio dire davvero a Shion in questo momento?
  ”Nezumi...” Mormorò Shion fiocamente. “Io... l'ho ucciso.”
  Si tirò in piedi, raccogliendo la pistola dal pavimento.
  ”Non so come, ma senza alcuna esitazione, sono stato capace di... uccidere un altro essere umano.”
  I loro occhi si incontrarono.
Cosa devo dirgli?
  ”E’ giustificabile questo? È qualcosa... che merita un perdono?”
  Gli appena 5,4 mm di diametro della canna sembravano così larghi ai suoi occhi.
  ”Una volta hai detto che No. 6 ed io eravamo molto simili. Ho risposto che ti sbagliavi, ma forse... avevi ragione. Io sono esattamente come quella città. Non importa perché l'ho fatto. Io in modo lucido e freddo ho strappato con forza la vita ad una persona. Nezumi – “
  Lunghezza totale: 155 mm. Peso: 460 g. Proiettili equipaggiabili: 8. Scanalature: 4 solchi in senso orario.
Quanti colpi restano?
  Shion chiuse gli occhi.
Shion? Cosa stai facendo?
  ”Fermati –!”
  Nezumi lanciò un grido. Non con la sua voce, ma col suo intero corpo. Si scagliò contro il ragazzo, colpendolo con tutta la sua forza. Mentre Shion cadeva a terra, Nezumi si sedette a cavalcioni su di lui.
  ”Piantala con le cazzate!”
  Afferrò il ragazzo per il colletto, schiaffeggiandolo in piena guancia.
  ”Mi stai... fottutamente... prendendo in giro!”
  ”Razza di bastardo, chi credi di essere? Siamo arrivati fin qui, e ora pesi di poter fuggire con la coda tra le gambe? Liberarti dei tuoi problemi in quel modo? Stronzate!”
  Shion si lamentò piano.
  ”Codardo,” ringhiò Nezumi. “Stai dicendo di non poter essere perdonato per aver ucciso qualcun altro, ma sarai perdonato se uccidi te stesso? Lo sai che se ti suicidi, ne avrai uccise due di persone? Perché non lo capisci?” le sue ultime parole vennero fuori come una supplica addolorata.
  Tsukiyo saltò sulla sua spalla, squittendo forte e insistentemente. Sembrava stesse provando a mediare tra i due.
  Shion non mostrava alcuna resistenza. Sembrava non stesse nemmeno respirando. I suoi occhi erano aperti ma non vedevano nulla. Il bordo delle labbra era tagliato e sanguinante, e del sangue secco era incrostato sulle sue labbra.
E’ completamente... ricoperto di ferite.
  Sarebbe stato meglio se non fossero venuti affatto? Nezumi sapeva bene che una volta infiltrati nel Penitenziario, sarebbe stato un campo di battaglia. Lo sapeva, eppure lo aveva coinvolto ugualmente. Salvare quella ragazza, Safu, era solo una scusa per Nezumi. Voleva la forza di Shion. Voleva la capacità del ragazzo di memorizzare perfettamente l'interno del Penitenziario, e dargli ordini precisi. Voleva prendere in prestito – no, approfittarsi- del suo potere per distruggere il Penitenziario e aprire una crepa nel cuore di No.6 . Shion era un'ottima arma per questo scopo, ed quella era stata una coincidenza molto più fortunata di quanto Nezumi potesse desiderare.
Già, ho usato Shion.
  Ma se il risultato era questo – questo – allora, sarebbe stato meglio se non fossero venuti. Non avremmo mai dovuto mettere piede qui.
  Era stato ovviamente preparato ad un brutale combattimento. Era consapevole che stavano intraprendendo una guerra con meno dell'uno per cento di possibilità di successo, eppure era determinato a uscirne vittorioso; aveva un cuore appassionato e la mente lucida, ed era stato certo di poter controllare le cose.
Che fossimo noi – non No. 6 – ad avere in pugno la situazione.
  Non c'è battaglia senza preparazione. Non c'è vittoria senza una solida certezza.
  Non avrebbe dovuto esserci nulla di sbagliato nel suo modo di pensare. Era certo di non essere fuori strada.
  Nezumi digrignò i denti. Era sul punto di soccomber alla realtà davanti a lui. Non avrei mai immaginato che sarebbe andata così.
Non saremmo mai dovuti venire. Non saremmo dovuti venire qui. Non avrei dovuto trascinare Shion nella mia battaglia.
  Gli era finalmente chiaro, ma era troppo tardi ormai.
  ”Shion.” Sono io quello che dovrebbe domandarsi se sarà mai perdonato. Dovrei essere io a supplicare per il tuo perdono, non tu.
  ”Sopportalo,” sussurrò. Le parole attraversarono i denti stretti lasciando le sue labbra. Gli occhi di Shion si mossero lentamente. Si restrinsero leggermente, come cercando di mettere a fuoco Nezumi.
  ”Sopportalo – Addossatene il peso e continua a vivere.” Erano parole non rivolte a Shion, ma a se stesso.
  Sopporta i tuoi peccati e vivi.
Shion, mi dispiace. Ti ho costretto ad addossarti questo peso, così grande da spezzarti la schiena. Sarò mai perdonato, un giorno? Mi perdonerai per quello che ti ho fatto?
  Shion emise un lungo respiro.
  Sollevò un braccio e sfiorò con le dita la guancia di Nezumi.
  ”E’ la prima volta... che ti vedo piangere.”
  ”Huh?”
Piangere? Chi?
  ”Va tutto bene, Nezumi... non piangere. Ho capito, farò come dici. Quindi non piangere, ti prego.”
  ”Stupido,” disse Nezumi fiocamente. Davvero, quanto puoi essere idiota? Preoccuparsi ancora per gli altri in una situazione simile. Cosa è 'tutto bene'? Non c'è nulla che va bene. E poi, non sto piangendo. Non sono come te, io, non lascio le mie lacrime cadere quando mi pare, senza esitazione
  Aveva raggiunto il limite. Non poteva trattenerle ancora a lungo. Venne sopraffatto da un'ondata di lacrime, che cominciarono a scorrere dai suoi occhi. Le gocce erano sorprendentemente calde. Scivolavano giù dalla sua guancia, gocciolando dal mento e atterrando su Shion.
Dannazione, perché queste lacrime – dannazione.
  Lasciò sprofondare il suo corpo su quello di Shion mentre continuava a singhiozzare.
Dannazione, razza di bastardo, Dannazione.
  ”Shion.”
  ”Mm...”
  ”Io... non so come fermare le lacrime.”
  ”Mm-hmm,” mormorò Shion.
  ”Davvero... non so. Se dovesse andare avanti, sarà.... un disastro.”
  ”A sì?” Disse Shion dolcemente.
  ”Lo sarà davvero. Pensaci: se Inukashi mi vedesse così... si prenderebbe gioco di me per il resto della vita.”
  ”-- Poco ma sicuro.” Una mano scivolò intorno la sua schiena, accarezzandolo gentilmente.
  ”Nezumi, andiamo.”
  Sì. Dovevano andare. Non era ancora il capolinea. Dovevano andare avanti. Ma, come? C'era un modo per fuggire da questo spazio sigillato?
  ”Oh!” Nezumi si alzò in piedi a fatica. Uno spaventato Tsukiyo si tuffò nella camicia di Shion. “Perché?”
  ”Perché cosa?”
  ”Come mai non sta succedendo nulla? Non avrebbe dovuto emettere una scarica elettrica non appena le barriere si fossero abbassate?”
  ”Giusto.” Shion si tirò in piedi a sua volta, sussultando per il dolore di qualche ferita. Ma il suo volto si rilassò presto in un debole sorriso.
  ”Sono passati quasi cinque minuti da quando si sono abbassate completamente. Un'osservazione piuttosto a rilento da parte tua, non trovi?”
  ”Che diavolo vorresti insinuare?” rispose Nezumi indignato. Poi chiuse la bocca, fissando il volto di Shion macchiato di sangue.
  ”Stai dicendo che lo sapevi? Sapevi in anticipo che non sarebbe accaduto nulla?”
  Shion scosse il capo.
  ”Non lo sapevo. Impossibile che lo avessi saputo. È solo – “
  ”Solo cosa? Siamo arrivati fin qui, non giocare agli indovinelli.”
  ”Giusto. Bhè, potresti ridere, ma ho l'impressione che ci sia... qualcuno che ci stia invitando.”
  ”Invitando?”
  Shion si leccò le labbra, continuando col suo tipico fare impacciato .
  ”A dire il vero, le barriere si sarebbero dovute attivare nel momento in cui siamo entrati nel corridoio. Ma non si sono mosse. Hanno cominciato ad abbassarsi solo quando siamo stati circondati dai soldati. Anche se in quel momento avrebbero dovuto essere temporaneamente fuori uso. Non ha senso. È per questo che erano così nervosi.”
  ”Aspetta un attimo, non ho idea di dove tu voglia arrivare. Stai forse dicendo che il computer che monitora il sistema di sicurezza era fuori controllo? E che ha al momento giusto ha smesso di funzionare, per noi? – beh, non so quanto essere intrappolati qui possa essere definito conveniente, ma ci ha salvati. Siamo stati soccorsi da un fortuito malfunzionamento del computer – è questo che stai cercando di dirmi?”
  Un malfunzionamento di un computer di no.6? No, era impossibile che potesse avvenire una cosa simile.
  Shion scosse nuovamente il capo.
  ”Non è stata una coincidenza. È stato di proposito.”
  ”Di proposito? Vorresti dire che il computer ha volontà propria?”
  Una terza risposta negativa.
  ”No. Potrebbe operare in un modo basato sulla volontà di una persona, ma una macchina non può averne una propria.”
  ”Shion, spiegati in modo che io possa capire. Di cosa stai parlando? Cosa intendi per “invitati”?
  ”Non lo so,” disse Shion lentamente. “Non riesco a spiegarmi bene. Ma c'è solo un modo in cui posso spiegarlo. Qualcuno ci sta chiamando --”
  ”E quel qualcuno ha controllato il computer e ci ha salvati di propria iniziativa? È questa la tua idea?”
  ”Sì.”
  ”E chi sarebbe questo qualcuno? La tua fidanzatina?”
  ”Safu – che sia lei? Ma... “ Shion si trascinò alla parete. Una parte di essa era di un colore differente rispetto al resto. Una tonalità più chiara.
  ”E’ l'ascensore, giusto?”
  ”Sì. L'unica strada che conduce all'ultimo piano.”
  Trenta metri a destra. Shion aveva cercato di dirgli di correre in questa direzione. Non c'erano pulsanti sul muro per attivarlo. Non c'era nemmeno una singola parte sporgente. Doveva essere probabilmente attivato da un sensore che rispondeva a uno speciale chip identificativo.
  ”Come ci entriamo?”
  Shion si era voltato a guardare qualcosa. Nezumi seguì il suo sguardo, posandolo sul corpo esanime di Rashi.
  ”Potrebbe avere uno speciale Chip incorporato,” si affrettò a dire Nezumi , dando voce a quelli che dovevano essere i pensieri di Shion. Non voleva che proferisse una singola parola riguardo quel corpo. Shion distolse lo sguardo, sollevando il palmo verso l'alto.
  ”No – non funzionerebbe. Il sistema si attiva solo se percepisce vita. Il chip è inutile al di fuori di un corpo umano che vive e respira. Un cadavere non andrebbe bene.”
Capisco. Sussurrò Nezumi silenziosamente, distogliendo lo sguardo.
  La pazzia che aveva quasi guidato Shion a fracassarsi il cranio era già stata spazzata via.
Deve percepire vita.
  Un cadavere non andrebbe bene.
  Come poteva dire queste parole con una simile disinvoltura dopo un simile e intenso turbamento emotivo?
  Nezumi fissò il pavimento. Forse non gli ho solo fatto addossare il peso di quanto è accaduto. Forse ho anche trascinato fuori qualunque cosa fosse assopita dentro di lui fino ad ora.
  Shion, cosa si nasconde dentro di te? A cosa assomiglia, Shion, quella parte di te che non conosco?
  Un brivido corse lungo la sua schiena. La ferita sulla spalla e sulla gamba pulsarono come in risposta. Fino ad ora, si era totalmente dimenticato di quelle ferite.
  ”Esiste un altro modo?” domandò dritto al punto.
  ”Penso che qualcuno verrà a prenderci,” giunse ugualmente diretta la risposta.
  ”Prenderci?”
  Udì un lieve rumore meccanico. L'ascensore stava scendendo. La porta si aprì lentamente, quasi senza alcun suono.
  Due figure sostavano davanti a loro.
  Nezumi s'irrigidì per un momento, poi realizzò velocemente che si trattava del loro stesso riflesso. La parete davanti a loro era composta da un enorme specchio.
  ”Nezumi – sali, vero?”
  ”Stai scherzando? Certo che sì. Non sono stupido o maleducato abbastanza da rifiutare un simile benvenuto.”
  ”Sì, lo supponevo.”
  Fece un ampio passo nell'ascensore. Throb. Le sue ferite pulsarono nuovamente. Non sarebbe stato probabilmente in grado di spingersi avanti ancora per molto, considerando la quantità di sangue che aveva perso. E, come Rashi aveva fatto notare, non poteva più stringere un pugnale tra le mani.
Inutile rimuginarci su.
  Non poteva predire cosa avrebbero trovato ad attenderli una volta che l'ascensore si fosse fermato. Non poteva predire il futuro, quindi c'era un'unica scelta – affrontare la realtà del momento.
  Lasciò vagare il proprio sguardo. Non c'era nulla all'infuori dello specchio. Le pareti erano lisce, senza un alone di sporco a vista. Non c'erano pulsanti, bottoni o schermi ad attivazione tattile. Era uno spazio sterile, luminoso e inorganico.
  La porta si stava chiudendo.
  Davanti a loro, poteva vedere Rashi con le gambe distese e la testa piegata lateralmente. Riusciva a scorgere le suole degli stivali del soldato, quello che aveva chiamato sua madre nei suoi ultimi istanti.
  Le dita di Shion si alzarono all'altezza del petto.
Le unirai insieme in una preghiera? Pensò Nezumi.
  Ma le dita si chiusero solo in uno stretto pugno.
  Nient’altro.
  Le porte si chiusero.
-FINE CAPITOLO-


4 commenti:

  1. Cavolo che capitolo; sono a metà fra lacrime e groppo in gola per l'emozione.
    Sia l'anime che la novel rendono la scena estremamente sconvolgente/coinvolgente.
    Leggendo e rileggendo ci si rende conto di quanto sia umano e normale , quasi prevedibile Nezumi, e assolutamente "alieno" Shion.
    Ha reazioni che passano dalla sdolcinatezza alla freddezza in un attimo, dall'angoscia all'indiffernza; è come se fosse schizofrenico, come se in lui ci fossero due personalità due Shion.
    Uno gentile, tenero, ingenuo, l'latro freddo, logico, calcolatore.
    Se fossi Nezumi sarei veramente spaventata da un tipo simile ; ha reazioni "eccessive" in n senso o nell'altro.
    Sinceramente mi mette i brividi.
    Mi ricorda Hannibal Lecter; non ditemi che il paragone non calza.
    Se leggete i libri vederete che il buon dottore è un genio, gentile con chi reputa meritevoli, e assolutamente spietato con gli infimi!
    Sì lo so , vi ho devastato Shion, ma non mi odiate,perchè in fondo è solo il mio pensiero!
    Veramente grazie per il capitolo; dopo una giornata infernale è quel che ci voleva.
    Il top sarebbe "abbraccicare" Nezumi; ma tutto non si può avere!
    Ciao e alla prossima!
    Yui

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  2. "Lo sai che se ti suicidi, ne avrai uccise due di persone?" la seconda persona sarebbe Nezumi? O forse in realtà le persone sono tre? Questa cosa mi fa pensare anche che il suicidio è stupido ed un atto di codardia - cosa che ho sempre pensato ma...

    Stavo pensando che Nezumi e Shion mi ricordano ben due canzoni(anche se per quanto profonde non possono davvero arrivare a descrivere quanto sia bello e profondo il loro rapporto). Queste sono "Used to be" di Arrow to Athens e poi "Hospital" di Lydia. Ma davvero,come fanno a farmi emozionare così tanto?Si salvano,sempre,sempre,sono la luce e l'oscurità dell'altro .__. l'autrice è riuscita nel suo intento...creare un rapporto "unico"..più che altro "ideale" è difficile trovarne uno così...sono carinissimi,dolcissimi e bellissimi allo stesso tempo...

    Shion...non mi stupisce..intendo,sin dall'inizio è stato capace di passare da un comportamento all'altro così velocemente..lo ammiro è un bellissimo personaggio,ha una forza mostruosa...non riesco a esprimermi quando si parla di lui ma è davvero ben fatto...vedere uno Shion così freddo e un Nezumi emotivo è strano ma affascinante.

    Comunque non vedo l'ora di vedere queste scene nel manga,mi sta piacendo molto come il/la mangaka lo sta disegnando/adattando!

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    1. ma no, l'altra persona a cui si riferiva era Shion stesso, anche se probabilmente avrebbe finito per morire anche Nezumi, ma dubito che in quel momento si sarebbe tirato in ballo.
      è vero che in passato gli aveva detto "You're my lifeline, don't you dare break" (in inglese fa più effetto che in italiano... life line sono le corde di sicurezza.... è l'espressione inglese che usano per ancora di salvezza, ma lifeline di per se evoca l'immagine di una corda a cui è letteralmente collegata la sua vita, non azzardarti a spezzarti.... ecco, la frase sembrava premonitrice in qualche modo, ... Shion si è spezzato, e Nezumi stava andando alla deriva...)

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    2. Si questo mi era chiaro ma allo stesso tempo ho pensato che la fine di Shion sarebbe stata anche quella di Nezumi^^ proprio come hai detto tu...per quanto riguarda quella parte,quando ho letto le note (dove dicevi questa cosa) sono rimasta sorpresa...insomma ..l'effetto è davvero diverso come dici...beh..come possiamo definirlo? Asano-sensei non mette le frasi a caso,no?

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