14 gennaio 2012

No.6 CAP 20 ITALIANO

VOLUME 4
CAPITOLO 5
In quella luce sconosciuta.
Nei cieli s'affollano nuvole oscure
sulla terra infuriano venti feroci
per sette mesi e sette notti, nubi tempestose rabbuiarono il cielo
per nove mesi e nove notti, raffiche impetuose sferzarono la terra.
Le acque del Yangtze strariparono dalla sua superficie,
e le sue acque si espansero in ogni dove.
Mito cinese – il racconto della creazione del Lisu [1]
  “Signora, potrei avere dei muffin, per favore?” Lili era appena arrivata, irrompendo precipitosamente nel negozio.
  “Huh?” La ragazzina si fermò bruscamente, sbattendo gli occhi incuriosita, con le monetine strette ancora tra le manine. Karan non poté evitare di sorridere per quanto adorabile apparisse.
  “Sei di nuovo qui, Zio?”
  Yoming sorrise amaramente per la franchezza di sua nipote.
  “Lili, sono qui per il mio lavoro. Lo capisci, vero?”
  “Quale lavoro?”
  “Hi presente i muffin della signora Karan, quelli che ami tanto? Intendo scrivere un articolo su di loro. Un gran bel lavoro, non trovi?”
  “Che articolo scriverai?”
  “Uno che renderà questi muffin incredibilmente celebri. La signora Karan guadagnerà un sacco di clienti”
  “Non voglio” disse Lili, gonfiando le guance imbronciate mentre fulminava suo zio con lo sguardo. “Se tutti compreranno i suoi muffin, per me non ne rimarrà nemmeno uno”
  “Non preoccuparti” disse Karan, prendendo due muffin dal bancone. “Sei la mia cliente speciale. Ne terrò sempre qualcuno da parte per te. Uno al formaggio e uno all'uvetta. Quello all'uvetta è un omaggio da parte mia”
  “Davvero? Grazie” Disse Lili con occhi luccicanti. “Posso mangiarlo ora?”
  “Certo che sì” disse Karan. “E comunque è quasi l'ora del tè. Che ne dici di preparare una bella cioccolata calda per Lili, hmm?”
  “Yay! Sei la migliore” Lili esibì un largo sorriso.
  È davvero adorabile.
  Karan sentì il suo cuore riscaldarsi. La vista del sorriso di un bambino era qualcosa che aveva sempre provocato lo sbocciare di una calda e delicata sensazione nel suo cuore.
  Come residente del vecchio distretto di Lost Town, Lili non risiedeva certamente nel migliore dei quartieri di No. 6. In una città dove gli élite sedevano al vertice, governando in un vero e proprio sistema gerarchico, per quanto Lili avesse provato, non avrebbe mai potuto raggiungere i gradini più alti della società. I residenti del distretto di Lost Town ricoprivano i gradini più bassi della società. Tra gli adulti, diverse persone mostravano un atteggiamento passivo o di rabbioso abbandono per il loro fallimento, ma fortunatamente i bambini non erano condizionati da questo. Potevano correre per le strade, ridendo per le più piccole cose e rivolgendo i loro occhi luccicanti verso cibi deliziosi. Probabilmente per loro si trattava di un luogo più sereno per vivere rispetto a Cronos, dove sarebbero stati assoggettati a un rigido controllo e una impeccabile istruzione.
  Desidero che siano felici.
  Pensò Karan nel suo cuore alla vista del sorriso spensierato di Lili.
  Desidero che almeno i bambini possano essere felici.
  Ma cosa potrei fare perché possano vivere felici? Da adulta, cosa posso fare io? Non sono nemmeno in grado di salvare il mio unico figlio o la ragazza innamorata di lui...
  “Karan, c'è qualcosa che non va?”
  Yoming sollevò il viso interrompendo il suo lavoro di fotografare muffin e cornetti.
  “Oh, no, stavo solo...”
  “Pensavi a tuo figlio?”
  “Sì... io penso sempre a Shion” disse Karan. “Non c'è stato mai un attimo in cui io abbia smesso di pensare a lui. Anche la scorsa notte è apparso nei miei sogni”
  “È naturale” disse Yoming dolcemente. “È naturale...dopotutto sei una madre. Scusami, sono stato indelicato”
  Karan si voltò verso Yoming, scuotendo fermamente il capo.
  “Sembrava stesse bene”
  “Cosa?”
  “Mio figlio. Sorrideva. Sembrava più magro, ma sul suo viso aveva un sorriso così dolce. Ho pensato, Oh, il mio bambino dev'essere davvero felice in questo momento. Anch'io mi sono sentita felice. Talmente felice che anche il mio cuore sembrava più leggero al mio risveglio”
  “Felice, huh” disse Yoming pensieroso. “Karan, qualunque sia il suo stato d'animo in questo momento, tuo figlio si trova lì fuori...vivo. Questo è certo”
  “E ne sono grata”
  Finché sei vivo, non esiste nient'altro che io desideri.
  Shion, vivi...vivi e torna da me.
  Posò una tazza di cioccolata calda davanti a Lili ed una di caffè davanti a Yoming.
  “Huh? Mangi anche tu, Zio?” domandò Lili severamente. “Non credi di stare approfittando troppo dell'ospitalità?”
  Yoming si affogò col suo stesso caffè, attirandosi una risata da parte di Karan.
  “Siete entrambi miei clienti speciali. Offre la casa” la rassicurò.
  “Ok” rispose Lili, ancora titubante. “Lo sai, Mamma pensa che Zio Yo ci sta provando con te, signora. Cosa significa 'provarci'?”
  “Oh cielo” disse Karan con un sorriso.
  Yoming scoppiò in una fitta di tosse.
  “Que-questa è un'assurdità” borbottò tra i colpi di tosse. “Dì a Renka...dì a tua madre che Zio Yo è molto, molto arrabbiato per questo”
  “Dubito che Mamma si spaventi sapendo che sei arrabbiato con lei” dichiarò Lili. “Non aspettarti di trovare la cena pronta per te la prossima volta che verrai a casa nostra, Zio”
  Divertita dall'espressione irritata sul volto di Yoming, Karan si chinò davanti al bancone per calmare il proprio sorriso. Mentre rideva, le parole di Yoming prima dell'arrivo di Lili riaffiorarono alla mente.
  Karan, credi sia giusto continuare a restare così?
  Yoming aveva cominciato in questo modo la loro conversazione.
  Pensi che sia giusto che questa città, No.6, continui a restare come è adesso? Non conoscerai molto, ma sai ormai abbastanza. Sei consapevole del fatto che questo luogo è stato costruito sulla menzogna.
  Sì, lo so benissimo.
  Sia tu che io. Entrambi i nostri figli ci sono stati portati via. A te restano ancora speranze, ma io non potrò riavere indietro mio figlio mai più. Nemmeno mia moglie. Questa città divora i suoi abitanti come un demone.
  Sì.
  Karan. Non pensi che potremmo riuscire a cambiare questo luogo?
  Come?
  Non credi che potremmo cambiare la Città Santa? Farla rinascere a nuova vita, in un luogo che possa accogliere esseri umani?
  Noi... cambiare?
  Non solo noi due. Ci sono tante persone che hanno compreso la vera natura della Città Santa. Noi siamo...
  Era stato in quel momento che Lili era entrata correndo nel negozio.
  Karan si abbandonò ai suoi pensieri.
   Invece di limitarmi ad aspettare, a pregare, o piangere lasciando che trascorrano i giorni, cosa potrei fare per poter riabbracciare nuovamente Shion? Cosa potrei fare per salvare Safu?
  Cheep-cheep.
  Si accorse di un leggero squittìo. Una vocina che attendeva da tempo. Un piccolo topino si trovava rannicchiato sotto il bancone. La sua lunga codina e gli occhietti color uva risplendevano agli occhi di Karan come pietre preziose. Nelle lunghe ore che seguirono la scomparsa di Shion, quale solido supporto aveva trovato in questa piccola creaturina nei momenti in cui si era sentita sul punto di essere spazzata via dalla disperazione, dalla solitudine e dalla mancanza di speranza.
  Posò gentilmente un pezzetto di muffin al formaggio sul pavimento.
Grazie. Grazie infinite.
  “Sei tornato”
  Una capsula della dimensione di un legume ricadde sul palmo esteso della sua mano. Si trattava di una lettera di Shion. Al principio le era stato detto che se fosse avvenuto qualcosa fuori dall'ordinario, un topino nero glie lo avrebbe notificato. Anche questa volta si trattava di un topolino marrone. Shion stava ancora bene. Era ancora vivo. Forse aveva anche occasione di ridere gioiosamente, a volte.
  Shion.
  Con dita tremanti distese il contenuto della capsula. Un pezzettino di carta ripiegato, su cui si trovava una singola frase.
Mamma, ti ringrazio. Ti vorrò sempre bene.
  Era tutto ciò che conteneva. Si trattava senza dubbio della scrittura di Shion. Era la sua lettera, a lungo attesa. Ma un senso d'inquietudine si diffuse nel cuore di Karan. Queste...
  Mamma, Ti ringrazio. Ti vorrò sempre bene.
  Queste sembravano quasi parole d'addio. Come un ultimo bacio, un ultimo abbraccio, un ultimo saluto.
  Mamma, Ti ringrazio. Ti vorrò sempre bene.
  Addio.
  L'ultima parola non scritta mulinava vorticosamente all'interno della sua testa.
  Sì alzò in piedi. Le sembrava quasi di svenire. Il soffitto, il pavimento, tutto stava girando intorno vorticosamente.
  “Karan!”
  “Signora!”
  Udì Yoming e Lili chiamare il suo nome da un luogo lontano.
  Shion, aspetta.
  Allungò la mano, urlando disperatamente.
  Dove stai andando? Cosa stai pensando di fare? Non dirmi...non dirmi che stai...
  Il Penitenziario.
  Non riusciva a smettere di tremare. Karan era paralizzata dall'orrore di ciò che le proprie azioni avevano innescato.
  Gli aveva raccontato di Safu. Shion era determinato ad aiutarla a fuggire. Era il tipo di persona capace di fare qualcosa di simile. Un azione che Karan avrebbe dovuto aspettarsi. Avrebbe dovuto conoscerlo meglio di chiunque altro.
  Il suo ego di madre affiorò interamente in superficie.
  Non avrei dovuto dirglielo. Shion era l'ultima persona a cui avrei dovuto dirgli di Safu.
  No, Shion. Non puoi andare. Non voglio che tu muoia.
  Aspetta. Ti prego, aspetta.
  Cadde in ginocchio. Davanti a lei il piccolo topolino rosicchiava il pezzetto di muffin stretto tra le zampette.
  Nezumi...
  L'incertezza le opprimeva terribilmente il petto. Aveva la sensazione che qualcosa le soffocasse il cuore, stringendolo con forza in una morsa serrata.
  Dove sei adesso? Ti trovi al suo fianco? Se è così, allora ti supplico... non lasciarlo solo. Proteggilo. Proteggi Shion.
  Nezumi!


  L'aria era insopportabilmente pregna dell'odore di sangue, sudore ed escrementi. Le persone erano state accalcate in un container privo di finestre, così addossate tra loro da riuscire a muoversi a malapena e si sforzavano di respirare in quell'aria putrida. Era impossibile respirare. Uno spazio confinato, caldo ed umido, privo del più piccolo spiraglio di luce. Sembrava che respirare non fosse nemmeno concesso loro.
  Accanto a Shion, un anziano signore emise un breve rantolo. Dopo diversi respiri strozzati, la testa dell'uomo era ricaduta in avanti. Shion avvertiva il corpo dell'uomo agitarsi convulsivamente attraverso la spalla premuta contro di lui. Riuscì a divincolarsi a sufficienza da liberare una mano, portandola davanti alla bocca dell'uomo.
  “Nezumi” disse.
  “Cosa?”
  “Quest'uomo...è appena morto”
  “Capisco” rispose Nezumi semplicemente. “Avrà avuto un attacco cardiaco, secondo te?”
  “È possibile”
  “Capisco. Beh, se è riuscito ad andarsene via velocemente, allora è stato fortunato”
  Sarebbe meglio morire lì piuttosto che vedere ciò che li attendeva. Le parole di Nezumi non erano sarcastiche, né ironiche. Probabilmente corrispondevano alla verità.
  Reggendo il peso dell'uomo deceduto, i pensieri di Shion vagarono al bambino...il piccolo bambino che aveva affidato ad un cane nascosto tra le macerie. Quel bambino era riuscito a sopravvivere?
  “Inukashi sarà probabilmente furibondo in questo momento” Un piccolo sorriso si diffuse sulle labbra di Nezumi.
  “Huh?”
  “Sarà su tutte le furie perché gli hai rifilato quel bambino. Riesco a immaginarlo stringere il bambino strillante tra le braccia, mentre ti bestemmia contro l'intero calendario”
  “Riuscirà a prendersi cura del bambino in qualche modo, non credi?”
  “Chi lo sa. Riesce a malapena a mantenere lui e i suoi cani. Anche se non credo arriverebbe a darlo in pasto ai cani”
  “Inukashi è una persona gentile” Disse Shion con sicurezza. “Non abbandonerebbe mai un bambino indifeso”
  “Dici?”
  “Non lo farebbe mai, perché è stato cresciuto da una madre compassionevole”
  “Capisco. Quindi ti sei approfittato della sua compassione e della sua gentilezza per rifilargli il bambino, huh?”
  “Oh...beh, se guardi la cosa da questo punto di vista, probabilmente hai ragione. Non me n'ero reso conto”
  “Potrebbe essere qualcosa di difficile da immaginare per un ragazzino ingenuo come te, ma è dura. Cuccioli e bambini sono completamente differenti. Gli umani sono dieci volte più fastidiosi. Povero Inukashi, costretto a rinunciare a parte del suo stesso cibo per il figlio di qualcun altro”
  “Mi scuserò con lui” disse Shion semplicemente.
  “Cosa?”
  “La prossima volta che lo vedrò mi scuserò con lui”
  Se mai lo rivedrai, mormorò Nezumi scuotendo le spalle.
  “Ma come hai fatto a capirlo?” domandò Shion. “Come sapevi che stavo pensando al bambino?”
  “Abbiamo passato insieme così tanto tempo da non poterne più. Potrei dire di riuscire a capire quello che ti passa per la testa per la maggior parte del tempo. Sei estremamente facile da leggere, e...no...Nezumi si fermò improvvisamente, tastandosi il collo. Non è così, mormorò. “Io non riesco a leggerti affatto”
  Improvvisamente un pianto sommesso iniziò a diffondersi nel carro, innalzandosi da qualche parte tra la folla. Una debole voce appartenente ad una donna.
  “Oh... oh... oh...”
  Come innescata dal suo pianto, un esplosione di singhiozzi dilagò in ogni direzione. Alcuni provenivano da donne, altri da uomini. Nessuno forte abbastanza da innalzare la propria voce in un pianto angosciato. Immobilizzati dalla disperazione, dallo sfinimento e dalla paura, potevano solo piangere silenziosamente, in una voce che si poteva udire a malapena.
  Mentre si accasciava al pavimento abbracciandosi le ginocchia, Shion sentiva i singhiozzi disperati di quelle persone penetrare fin dentro al suo corpo.
  Oh, oh, oh...
  Oh, oh, oh...
  Desiderava con tutte le sue forze di coprirsi le orecchie, eppure sentiva che sarebbe stato inutile. Anche se lo avesse fatto, sarebbero entrati attraverso la sua pelle. Si sarebbero fatti strada attraverso le sue narici, risalendo fin dalla punta dei capelli.
  Oh, oh, oh...
  Oh, oh, oh...
  Nezumi sollevò il mento, spostando leggermente il corpo.
  Una canzone si innalzò nello spazio ristretto. Una canzone che Shion non aveva mai udito prima di allora.
  In cima alle montagne lontane, le nevi si disciolgono
  Divenendo la sorgente che di verde si colora nella foresta di Faggi
  I campi carichi di fiori
  E una fanciulla ancor più bella
  Recita promesse d'amore nella foresta di Faggi
  Oh giovane
  Bagna i tuoi piedi nelle verdi acque
  E galoppa da me come un cervo
  Prima che i petali cadano completamente, vieni a baciare i capelli della fanciulla.


  Una voce insolita. Inukashi aveva descritto la sua canzone come un vento che possedeva il potere di trascinare con sé le anime, nello stesso modo in cui il vento disperde i petali dei fiori. Aveva ragione...Shion poteva sentire il proprio cuore venire avvolto da quella melodia e la sua anima essere trascinata via da essa. In un luogo privo del più piccolo barlume di speranza, per un breve istante, fiori erano sbocciati, acque gorgogliavano vivaci e i giovani innamorati ardevano nei loro sentimenti.
  Il pianto si era fermato. Tutti i presenti erano ammaliati da quella canzone.
  Lì, in questo luogo infernale, avevano potuto udire il suono di una canzone meravigliosa. Era come imbattersi in un miracolo, che dicesse loro che cose simili possono accadere per davvero. Potranno anche gettarci negli abissi più profondi dell'inferno, ma non riusciranno mai a sottrarci totalmente le bellezze della vita.
  Nezumi si fermò per riprendere fiato, tossendo leggermente.
  “Che fatica. Non c'è abbastanza aria qui. La mia voce non dura”
  “Va più che bene” rassicurò Shion. “è davvero incredibile... non so come descriverlo... è la prima volta che ti sento cantare”
  “Beh, l'acustica non è certamente delle migliori qui. Niente orchestre o riflettori. Sul palco sarebbe stata leggermente migliore”
  “Mi piacerebbe ascoltarla”
  “Allora lascia che ti estenda un invito. Posti in prima fila, i migliori di tutto il teatro. Potresti portare anche Inukashi e il suo bambino”
  “Lo farò di certo. Scommetto che persino un bambino piangente si calmerebbe ascoltando il tuo canto”
  “Shion, stavo scherzando” Disse Nezumi chiaramente. “Non prenderla sul serio”
  “Eve” Qualcuno alzò la voce nell'oscurità. “Canta per noi, Eve. Non smettere di cantare”
  “Sì, Eve. Canta per noi”
  Shion sfiorò la spalla di Nezumi.
  “Tutti quanti desiderano ascoltare la tua canzone”
  “Volete farmi lavorare come uno schiavo, insomma?”
  “Riesci a salvare le persone con le tue canzoni. Nezumi, sei davvero incredibile” Shion si rendeva conto di quanto inetti suonassero i suoi complimenti. Era imbarazzato. Ma ciò che aveva detto corrispondeva ai suoi veri sentimenti.
  Nezumi, sei incredibile.
  “Shion, una canzone o una storia non possono salvare nessuno” disse Nezumi freddamente. “Servono solo a far dimenticare per un breve periodo le sofferenze delle persone. Ma è tutto ciò che possono fare. Non sono in grado di salvare nessuno”
  “Eve cantaci 'Ciò che risplende'” lo implorò la voce di una donna.
  “Cavoli” mormorò Nezumi. “Se il manager sapesse che sono riuscito a conquistarmi fans anche in un luogo come questo scoppierebbe a piangere di gioia”
  Canta per noi, Eve. In questo momento, facci dono della tua canzone.
  Il carro accelerò leggermente.
  “Abbiamo oltrepassato i cancelli” sussurrò Nezumi, in una voce udibile solo da Shion. La sua voce si innalzò di nuovo in un dolce canto. La sua canzone, questa volta, aveva un tempo ripetuto, con un tono leggermente malinconico.
  Perle celate nelle profondità marine
  Stelle che risplendono nel cielo della notte
  E questo mio amore che risiede nel cuore
  Consegno a te questi doni splendenti
  Se nel mare tempestoso...le perle si dissolvono
  Se nel cielo tempestoso...le stelle si dissolvono
  Il mio amore non muterà mai
  Attraverso le generazioni
  Il suo risplendere continuerà per l'eternità [2]
  Il carro si fermò. La canzone venne interrotta bruscamente, mentre l'atmosfera nel container si faceva di nuovo immobile.
  “Shion, riesci a sentirmi?” sussurrò Nezumi silenziosamente. La sua voce era grave adesso, completamente differente da quella con cui stava cantando fino ad un attimo prima. “Qualunque cosa accada, non devi mai separarti da me”
  Shion annuì stringendo i pugni.
  Qualunque cosa accada, non mi allontanerò mai da te.
  Le porte del carro si aprirono.
  “Scendete dal camion”
   Il gruppo di persone scese dal carro come era stato loro ordinato. Shion seguiva la folla. Nezumi lo colpì leggermente sulle costole.
  “Ecco il penitenziario. Ragion del core tuo sìttanto struggere[3]
  Shion deglutì. Deglutì una seconda volta, fissando l'edificio che si trovava davanti a lui. Era un edificio dalle bianche mura. Un esempio d'architettura privo di ogni forma di imbellimento e progettato con l'efficienza come chiara priorità. Una vista a cui Shion era da lungo tempo abituato in No.6.
  Ad eccezione della scarsità di finestre, l'edificio sembrava perfettamente normale. La sua altezza era simile a quella del Moondrop e quattro sezioni di due livelli partivano da esso protraendosi in direzioni differenti, simili a lunghe braccia. Le protuberanze potevano sembrare forse inusuali, ma non erano qualcosa che emanasse un'aria oppressiva o di presagio.
  Shion si era aspettato qualcosa di molto più spaventoso. Aveva creduto che si sarebbe ritrovato di fronte a qualcosa di tanto spaventoso da non sopportarne la vista.
  Il Penitenziario, dipinto di tonalità cremisi dai raggi del sole del tramonto, poteva facilmente passare per un centro medico. Si presentava agli occhi come un luogo sterile e funzionale.
  Era lontano da tutto quello che aveva immaginato fino a quel momento.
  Era questo il Penitenziario...il luogo in cui si trovava Safu.
  “Dev'essere il retro dell'edificio” disse Nezumi. “La facciata frontale non dovrebbe apparire molto diversa, pensandoci. Allora, che te ne pare? Sembra molto meno spaventoso di quanto immaginavi, non è così?”
  “Molto meno spaventoso” convenne Shion. “Sembrerebbe quasi un normale edificio”
  “Eh già. Il fatto che sembri normale è la cosa più inquietante”
  “Andate avanti
  La folla sobbalzò in avanti. Pochi metri più avanti, Shion notò l'ordine della fila scomporsi leggermente. Qualcuno era caduto a terra. Un soldato si avvicinò alla persona in questione e la trascinò fuori dalla fila. Si trattava di un'anziana donna, avvolta in uno scialle vecchio e malconcio. La donna venne gettata a terra come una bambola di pezza.
  “Nezumi, cosa le accadrà adesso?”
  “Non affannarti con problemi altrui. Anche se sapessi quello che le sta per accadere, non potresti fare nulla comunque”
  Poco dopo una seconda persona cadde come la prima. Era una giovane donna dai vestiti strappati. Era ricaduta sulle ginocchia, cercando di nascondere i seni scoperti con le braccia. Uno dei soldati la trascinò prontamente fuori dalla fila uniforme. La stessa cosa si stava verificando in diversi punti della fila.
  Ci stanno selezionando?
  La saliva cominciò a radunarsi nella sua bocca.
   Ci hanno rinchiusi in uno spazio confinato, tanto affollato da non riuscire a respirare; gettati nella confusione, nella disperazione, nel terrore... e dopo quell'esperienza tanto inumana, adesso selezionano quelli che riescono ancora a camminare in linea retta?
  “Sì” Nezumi annuì. “Ci stanno selezionando. Si liberano dei deboli o di quelli che sono morti durante il trasporto”
  “Selezionando per cosa?”
  “Non ne ho idea. Non so ancora per cosa pensano di utilizzarci”
  “Strano che tu non lo sappia, huh. Sembri sapere sempre tutto quello a cui sto pensando”
  “Cieloesclamò Nezumi in falsa sorpresa. “Riesci ad essere sarcastico persino in momenti simili! Impressionante. Davvero lodevole, ragazzo mio”
  “Sei stato tu ad allenarmi...sono diventato più forte”
  “Ma la vera selezione sta per cominciare a breve”
  “Cominciare a breve, huh...”
  Si trascinavano nel vento impervio. Durante quel lasso di tempo, diverse persone erano finite al pavimento ed erano state rimosse poi dalla fila.
  Chi giaceva a terra immobile. Chi tremava a causa del freddo. Che gemeva di dolore. Senza eccezione, venivano tutti trascinati fuori dalla fila e riuniti in un unico punto.
   Cosa accadrà loro? Cosa sta per accadere...cosa accadrà? Io non lo so. Ed anche se lo sapessi, non ci sarebbe nulla che potrei fare per aiutarli.
  Le sue emozioni avevano cominciato a perdere di sensibilità, a cominciare dalle estremità. Si stava abituando alle atrocità. Stava cominciando ad non essere più affetto da questi omicidi efferati. I suoi pensieri sembravano rallentare, diventando stagnanti. La morte di un'altra persona non era più qualcosa che lo turbava.
  Shion estese la mano afferrando il braccio di Nezumi. Si assicurò di poter percepire il corpo sotto le sue dita.
  Nezumi, aiutami a rimanere umano.
  “C'è la possibilità...” Nezumi abbassò lo sguardo. “...che tu possa cambiare”
  “Huh?”
  “Qui...in questo Penitenziario, tu potresti cambiare”
  “Di cosa stai parlando?”
  “Forse arriverà il momento in cui mi renderò finalmente conto...che non ti ho mai conosciuto per davvero”
  “Nezumi, cosa stai dicendo?”
  Nezumi serrò la bocca fermamente, rimanendo in silenzio.
  Venne ordinato loro di fermarsi davanti ad una serie di porte nere.
  “Quelli che si trovano davanti comincino ad entrare. E non una parola
  La fila venne divisa in tre gruppi. Il primo gruppo scomparve silenziosamente oltre la porta. Pochi minuti dopo, la porta si spalancò nuovamente.
  “I prossimi
  Si trattava del turno del gruppo di Shion.
  Dobbiamo entrare qui dentro?
  All'interno del Penitenziario.
  Si fece forza. Aveva preso la sua decisione, ma non poteva evitare di esitare un attimo. Sentiva il cuore dilatarsi così tanto da sembrare sul punto di scoppiargli nel petto.
  “Era l'unico modo” disse Nezumi gentilmente, il suo sguardo fisso fermamente davanti a lui. “Questo era l'unico modo che avevamo, Shion”
  “Nezumi...”
  “Andiamo”
  “Sì”
  Una folata di vento soffiò attraverso di loro. Le porte si aprirono da entrambi i lati.
  “Eve” qualcuno gridò all'improvviso da qualche parte alle loro spalle. “Una canzone per noi. Una canzone...”
  Senza proferire parola, un soldato aprì il fuoco con la sua pistola. Si udì un violento thud mentre il corpo dell'uomo precipitava a terra. Alla voce interrotta nel mezzo del suo grido, l'infuriare del vento si fece ancora più forte.
  Dannazione.
  Le labbra di Nezumi si mossero senza formare parole.
  Dannazione. Un giorno, un giorno sicuramente finirò...
  “Proseguite
  Oltre la porta li attendeva un mondo d'oscurità.
  Troppo buio per decifrare quanto ampio fosse lo spazio. Come nel container, vennero ammassati insieme oltre la capacità di persone che poteva contenere.
  Le porte si richiusero.
  Un sobbalzo. L'intera stanza cominciò a muoversi a scossoni. Si stavano muovendo verso il basso ad una velocità considerevole.
  “Un ascensore, huh” La piantina del Penitenziario emerse nella mente di Shion. Lo spazio bianco nel basamento. Ci siamo. Stiamo discendendo in quel luogo.
  Scendevano. Scendevano. Come se precipitassero negli abissi infernali.
  Il braccio di Nezumi si strinse intorno alla sua vita.
  “Nezumi, cosa...”
  “Andiamo insieme all'Inferno”
  Il braccio intorno alla vita si strinse ancora più forte.
  “Ma ne usciremo vivi. Non dimenticarlo, Shion”
  “Certamente”
  L'ascensore si fermò e l'oscurità vacillò per un momento.
  “Stiamo per precipitare”
  La voce di Nezumi riecheggiò in un mondo ricoperto interamente d'oscurità.
--Fine volume 4 -
note:
[1] testo originariamente Cinese. Ho provato a cercarlo ma non l'ho trovato nemmeno io. Sembra non si trovi nemmeno in inglese, infatti la traduttrice inglese lo ha tradotto direttamente dal giapponese.
[2] Riguardo le due canzoni di Nezumi presenti qui. Premetto che ho adattato leggermente la traduzione di entrambe per renderla più da canzone.
 Questo è il testo della prima in inglese:
On the mountaintop far away, the snows are melting
Becoming the stream that colours green in the beech wood
The fields are now brimming with blossoms
And a maiden more beautiful than they
Makes a vow of love in the beech wood
O youth
Wet your feet in the green waters
And gallop to me like a deer
Before the blossoms fall, come and kiss the maiden's hair
 questa canzone non è altro che Buna no mori de http://www.youtube.com/watch?v=crGgKS3YPC4
 questo è il testo della canzone dell'anime in inglese:
On a distant mountaintop,
snow melts into a stream,
and turns green in the beech forest.
The village is covered in flowers now.
Young maidens, lovelier than the flowers,
pledge their love in the beech forest.
Young one,
soak your feet in the green water,
run like the deer,
and kiss the maiden's hair before the flowers wilt.
 La seconda canzone invece, si tratta di Kirameku no mono tachi. Anche qui la traduzione l'ho adattata leggermente
The pearls at the bottom of the sea
The stars winking in the night sky
And the love that rests in my heart
All the shimmering things I surrender to you
The sea grows stormy―the pearls disappear
The sky grows stormy―the stars disappear
But my love will never change
Through generations of time
Things that shimmer for eternity are just
 e anche di questa canzone abbiamo la versione cantata. Ovvero la traccia bonus del 2o cd delle ost. Per chi non la conosce: http://www.youtube.com/watch?v=xracjiuEfEg
 di questa canzone non avevamo ancora la traduzione. Ho chiesto conferma a 9th Avenue, e dice che l'unica differenza rispetto al testo della novel, è che nella canzone dice così
The pearls at the bottom of the sea
The stars winking in the night sky
 And the light that rests in my life
All the shimmering things I surrender to you
The sea grows stormy―the pearls disappear
The sky grows stormy―the stars disappear

 
But my feelings will never change
Through generations of time
Things that shimmer for eternity are just 

[3] The place thy breast hath ached longingly for. , il luogo per cui il tuo petto/cuore ha continuato a struggersi di desiderio. Volevo dare un tono aulico ma faccio schifo con queste cose, non abbiatene a male q.q non so nemmeno se la frase che ho scritto abbia un senso. Dettaaagli .

5 commenti:

  1. “Forse arriverà il momento in cui mi renderò finalmente conto...che non ti ho mai conosciuto per davvero”
    Effettivamente visto quanto accade nell'anime si può ben dire che di Shion non sapesse quasi nulla, delle profonde oscurità celate in quel ragazzo apparentemente così gentile...apparentemente!
    Shion è l'antitesi di uno stereotipo; davvero complesso e contradditorio.
    Cambiando argomento, bella anche la canzone Kirameko non mono tachi; la conoscevo perchè anche io ho trovato su You Tube la OST di No°6.
    Ancora mi domando perchè abbiano sprecato del materiale così bello e abbondante.
    Forse, visto il successo di No°6 ne faranno una riedizione come è capitato con Yozakura Quartet (io lo adoro, Specie Akina)..forse...anzi lo spero vivamente. Una bella botta da 50 puntate e passa e un Nezumi dai capelli corti, un Inukashi androgino e tante, tante spiegazioni chiare!
    Sempre, sempre grazie a te che traduci!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Kirameku no monotachi l'hanno inserita nel... 5 drama cd, se non ricordo male. Puoi trovare tutti i drama cd qui http://september.strawberrywine.org/?cat=4 (sono video con l'audio del drama cd e subbati in inglese). è lo stesso gruppo di scanlation che sta traducendo in inglese il manga.
      Ascoltali, sono carini (e la traccia speciale dell'ultima mi ha fatto morire... Shion che minaccia l'aragosta XD)
      Ti avverto che da qui in poi Nezumi diventa... guarda, non voglio anticiparti nulla, dico solo, dimenticati dell'anime o sarà ancora più pesante da digerire...

      Elimina
  2. Ecco un'altra cosa che non ti aspetti. Nezumi ha cantanto. Piccolo gesto,grande significato. Forse è vero che una canzone non salva qualcuno(anche se io credo il contrario) ma sicuramente l'azione fatta ha aiutato le persone.

    Comunque questo capitolo è stato proprio strappa-lacrime.
    E mi sa che gli altri saranno pure peggio XD. Per un momento mi sono sentita una stupida a piangere,ho pianto tante volte per anime/manga e film e anche in capitoli precedenti ma in questo mi sono sentita così ridicola. Ma giuro che in quel momento mi sono sentita così piccola ho pensato "quante persone hanno sofferto in questo modo mentre io sto davanti al PC a leggere questa novel? Quante persone in questo momento stanno morendo o si disperano mentre io sono qui?" Mi sono sentita così in colpa,così inutile,perché io sono qui? cosa ho fatto io per meritarlo?So che può sembrare stupido ma mi ha fatto questo effetto. E' davvero raro che un autrice possa colpire così tanto il cuore di una persona,so di averlo ripetuto tante volte ma ..beh..sono lo stesso sorpresa della sua bravura.
    Io non smetterò mai di ringraziarti abbastanza per aver tradotto questa novel.La mia gratitudine non può essere espressa a parole mi dispiace ma è davvero grande. Grazie tantissime.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ti capisco perfettamente, perchè è quello che è accaduto a me... io ho passato un bel po' di anni a piangermi addosso perchè per problemi alla vista ho dovuto abbandonare scuola e tutti i progetti che avevo avuto. Andata a sbattere contro il muro dell'impossibilità, mi sono semplicemente arresa, mi sono detta che se non ero stata in grado di concludere nulla di quanto mi ero prefissata fino ad allora, non sarei stata mai in grado di fare niente.... così gli altri andavano avanti con le proprie vite, ridendo, soffrendo, impegnandosi e combattendo per ottenere quello che volevano, io ero semplicemente immobile, a fare la vittima della realtà in cui mi trovavo... è stato no.6 ad aprirmi gli occhi, come uno schiaffo in pieno volto.... forse raccontarlo sminuisce la situazione, o qualcuno si chiederà perchè sono in grado di parlare così apertamente di qualcosa di cui non c'è nulla di cui andar fieri (e questo lo ammetto), ma anche raccontare questo fa parte della strada che sto percorrendo. Chiunque vive momenti grigi, anche tali da sembrare senza via di fuga, a volte. Se ci voltiamo possiamo scoprire che anche il nostro vicino di casa sta vivendo il suo piccolo calvario. Eppure a volte siamo troppo presi dalle nostre vite per accorgercene. Non è un trarre piacere dalle disgrazie altrui, ma coraggio dall'esempio che le battaglie del nostro prossimo possono portarci. Impegnarci a vivere una vita migliore, anche per coloro che la possibilità di questo impegno non possono più averla, gente a cui è stata ingiustamente sottratta dal caso o da un'altra persona... Se c'è una cosa che no.6 mi ha insegnato è che non siamo meritevoli della vita in cui ci è capitato di vivere. Che si tratti della famiglia in cui ci troviamo, il paese, la ricchezza, persino il periodo storico in cui siamo nati. è tutto merito del caso, o qualcuno potrebbe parlare di dio, ma certamente non ci troviamo in certe condizioni favorevoli o sfavorevoli per merito nostro (parlo ad esempio di chi crede che tutto gli sia dovuto, solo perchè ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia ricca, ma l'esempio potrebbe essere qualunque....).

      Elimina
    2. Onestamente io penso che tu sia una persona forte o forse lo sei diventata ma adesso lo sembri. C'è chi dice che le persone si nascondono dietro le parole..forse è vero chi lo sa. Ma rimane il fatto che dire quelle parole sono una dimostrazione della loro forza. Dev'essere dura per te parlarne o forse no...ma in ogni caso hai appena messo a nudo una parte della tua anima,una tua debolezza questo fa di te una persona forte. Leggendo alcuni commenti mi sono sorpresa nel vedere che ammiri Shion per la sua forza..."forza che non avrò mai" così hai detto..io credo che ti sottovaluti..è vero non ti conosco di persona ma penso che tu sia proprio una bella persona..trovare un significato così forte in un opera..trovare la forza di tirare avanti è molto bello. Ti capisco perché ho avuto un'esperienza simile con un'altro anime. Sin da bambina sono sempre stata una frana a fare amicizie mi sentivo sola e inutile..ho pensato semplicemente "be probabilmente me lo merito,resterò sola per tutta la mia vita" ma è idiota,certo sono ancora piccola e quindi tu ti chiederai "e quando può essere successo?" semplicemente un anime mi ha mostrato che è utile arrendersi...cosa vuol dire "probabilmente me lo merito?" era una scusa..perché non volevo cercare di aprirmi,avevo paura e tutt'ora ho paura di essere rifiutata,di essere guardata con quei occhi di disgusto perché sono diversa dagli altri,perché non mi piacciono le cose come la moda,il trucco e perché quando vedo un bel ragazzo o semplicemente un attore famoso non può fregarmene di meno..ero solo un'idiota - probabilmente lo sono ancora ma quell'anime mi ha dato una forza incredibile. No.6 invece mi sta facendo realizzare molte cose,per questo ne sono sorpresa. L'ultima volte che qualcosa mi ha fatto pensare intensamente alla mia posizione di essere umano è stato quando avevo 13 anni e ovviamente non potevo riflettere come ora ma..è stato qualcosa di assurdo..un opera che mi ha colpito...quindi .. ti dico che il tuo "non c'è niente di cui andare fieri" è completamente sbagliato. Tu ti sei arresa ma ti sei rialzata..cosa c'è di meglio di questo? Sbagliare è umano non è una giustificazione ma non si può di certo puntare il dito quando poi ognuno di noi fa sbagli. Sii fiera di te stessa hai trovato la forza in un opera si..ma di sicuro quell'opera non sarebbe stata abbastanza senza la tua forza interiore.Sei stata tu a cambiare e a capire come agire.

      Elimina