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Volume 2
CAPITOLO 2
Il luogo degli dèi
Allora la dea Hannahanna decise di usare la sua ultima risorsa. Raccolse non diverse ma milioni, miliardi di api e disse “Oh api, che siete piccole e agili e volate rapide come la luce, voi sarete sicuramente in grado di trovare il Dio Telepinu. Vi prego, andate”
- La scomparsa di Telipinu, mito ittita. [1]
Ai piedi di un piccolo albero, la cui corteccia era più chiara degli altri alberi che lo circondavano, giaceva una persona priva di sensi. Era un bambino, ancora più piccolo della ragazzina. Si contorceva in preda al dolore. Shion lo prese tra le braccia e gli sollevò il busto per farlo mettere seduto. Anche nella luce fioca del tramonto, poteva vedere il pallore mortale del bambino. Continuava a graffiarsi la gola con le unghie, agitandosi freneticamente. La sua bocca era spalancata e le labbra avevano perso tutto il loro colore.
Soffocamento. Tossiva per qualcosa che gli bloccava la gola. Non c'era tempo da perdere. Supportando il ventre del bambino con un braccio, Shion gli picchiò la schiena con il palmo dell'altra mano.
“Sputalo fuori, forza!” lo spronava. Continuò a colpire la schiena scheletrica del bambino, due, poi tre volte.... Quattro, cinque....
Il bambino tossì con forza e finalmente rigurgitò. C'era un piccolo oggetto scuro ricoperto dal vomito. Il ragazzino distorse leggermente il viso.
“Acqua, porta dell'acqua, presto!” Shion comandò Nezumi. Fece distendere il bambino sul terreno, e avvicinò la propria guancia alla bocca. Riusciva a sentirne il respiro.
Sta bene, respira. Non aveva bisogno di liberare le vie respiratorie o praticargli un massaggio cardiaco. Ma la sua coscienza...
“Chiamalo per nome”
La ragazzina rispose velocemente all'invito di Shion. Si chinò verso il bambino, avvicinandogli il viso all'orecchio e lo chiamò per nome.
“Rico, riesci a sentirmi?! Rico”
“Rico, riesci a respirare?” Chiamò Shion dopo di lei.
Il torace del ragazzino si gonfiò e le palpebre si sollevarono. Una lacrima fece capolino e scivolò poi lungo la guancia.
“...Sorellina...”
“Rico!” Shion bloccò gentilmente la ragazzina prima che potesse gettarsi al collo del bambino. Lentamente sollevò il corpo di Rico dal pavimento, e gli portò un bicchiere d'acqua alla bocca.
“Riesci a bere?”
“Sì”
“Bravo piccolo. Bevi lentamente. Allora ti chiami Rico. Huh?”
“Sì”
“Rico, riesci a sentire chiaramente la voce di tua sorella e la mia? Ci riesci a vedere bene?”
“Sì. E quest'acqua è buona”
“Sei un bravo bambino" disse Shion con entusiasmo. “Hai fatto davvero un ottimo lavoro. Come senti lo stomaco? Ti fa male il petto?”
“La gola...mi fa male la gola...”
La gola di Rico era ricoperta da graffi che cominciavano a sanguinare. Probabilmente si era ferito con le sue stesse mani mentre si agitava in preda al dolore. Shion prese alcune garze e del disinfettante dal kit di emergenza. Saranno stati vecchi di quattro anni, ma era tutto quello di cui disponeva in quel momento.
“Brucerà un po'. Ma cerca di sopportare”
“Lo farò”
Disinfettò la ferita, applicò una garza pulita e fasciò il collo di Rico con delle bende. Shion poteva solo eseguire le procedure di emergenze basilari. Era il massimo che poteva fare. Se avesse detto qualcosa con la parola 'ospedale', Nezumi gli avrebbe probabilmente riso in faccia. Shion sapeva bene che in quest'area, il West Block di No.6, non esistevano beni come una decente clinica medica. Shion raccolse dal vomito di Rico quello che sembrava la causa del soffocamento.
“Una ghianda?” Era piccola e tonda “Perché avrebbe dovuto...”
Rico distese il capo sul terreno. Nezumi incrociò le braccia, restando in piedi al fianco di Shion e sospirò leggermente.
“Avrà avuto fame”
“Huh?”
“Probabilmente aveva talmente fame da non riuscire a sopportarlo. Quella ghianda...una volta macinata, è...beh, è commestibile. Probabilmente le stava raccogliendo quando gli è venuta fame. Aveva così tanta fame da decidere di metterne qualcuna in bocca e stava andando tutto bene fin quando glie n'è rimasta una in gola...credo sia andata così.”
“Rico ha sempre fame” disse la ragazza. “Anche se la mamma gli cede la sua porzione di pane, continua ad avere fame”
“È un pezzo di pane così piccolo" protestò Rico. “Un morso ed è già finito” Scoppiò in una fitta di tosse. La sua voce suonava rauca e il volto era ancora pallido.
Shion gli mise una coperta sulle spalle.
“Cerca di restare al caldo. Se la gola ti fa ancora male te la medicherò io. Torna pure quando vuoi”
“Accompagnali a casa”
Alle parole di Nezumi, Shion sollevò il viso.
“Io?”
“Sì, tu. Hai voluto aiutarli, ora finisci il lavoro e accompagnali. Vivono nella casa sotto la scarpata, non è così lontano. La loro madre si starà preoccupando a quest'ora”
Significava che avrebbe dovuto mostrarsi ad un adulto. Shion si alzò in piedi. Non capiva perché avesse cominciato a tremare.
“Ma io..."
“Dovrai pur uscire un giorno. Se hai paura adesso, non riuscirai mai a camminare per la strada...Beh, non che sia affar mio. Ma se restiamo qui fuori sotto la pioggia ancora a lungo qualcuno si beccherà una polmonite”
Aveva dimenticato che stava piovendo. Shion si accorse finalmente di avere freddo. Filtrava fin nelle ossa e gli ricordava che l'inverno era alle porte.
“Beh, io vado, il principe può fare come vuole”
Nezumi diede loro le spalle e tornò in dietro. Rico starnutì. La ragazzina allungò la manina e afferrò la mano di Shion.
“Grazie”
“Huh?”
“Grazie per aver salvato il mio fratellino”
“Oh...no, io...non è nien..." rispose un Shion balbettante. “Non c'è bisogno che mi ringrazi. Come ti chiami?”
“Karan”
“Karan? Hai lo stesso nome di mia madre”
“Davvero?”
“Sì”
La ragazzina sorrise. Shion riusciva a sentire il calore della mano della bambina che gli stringeva le dita. Sollevò Rico tra le braccia, avvolto ancora nella coperta.
“Vi accompagno a casa, allora. Kalan, fammi strada”
Del fumo si levava da una pentola adagiata sulla stufa a cherosene. Al suo interno ribolliva della zuppa. Nezumi sospirò mescolando il brodo di carne e verdure, trasalendo poi quando si rese conto di aver sospirato senza pensare. Alcune goccioline di zuppa schizzarono fuori dal tegame, frizzando quando colpirono la parte superiore della stufa alimentata a combustibile da rifiuti.
Odiava sospirare. Sospirare di proposito era differente...ma quel tipo di sospiro, quello che sfugge dalle labbra senza rendersene conto, lo irritava.
“Non sospirare mai sul serio. Non piangere mai. O i demoni si approfitteranno di te”
Gli era stato detto da una vecchia signora, così in là negli anni che l'età sembrava avesse perso significato. “Sospirare crea un'apertura, una vulnerabilità. Se vuoi sopravvivere tieni la bocca serrata. Non lasciare mai che nessuno veda i tuoi punti deboli. Non lasciare che nessuno sia capace di scaldarti il cuore. Non fidarti di nessuno all'infuori di te”
Gli era stato detto da una vecchia signora, così in là negli anni che l'età sembrava avesse perso significato. “Sospirare crea un'apertura, una vulnerabilità. Se vuoi sopravvivere tieni la bocca serrata. Non lasciare mai che nessuno veda i tuoi punti deboli. Non lasciare che nessuno sia capace di scaldarti il cuore. Non fidarti di nessuno all'infuori di te”
Erano state le parole di quella vecchia in punto di morte. Era stata colpita da un proiettile in pieno petto e stava tossendo sangue, ma quelle parole erano suonate perfettamente chiare alle orecchie di Nezumi. Era sicuro che non le avrebbe mai dimenticate. Anche se lo avesse voluto, quella voce non glielo avrebbe permesso. Si erano saldate alla sua mente con incredibile tenacia e non avrebbero lasciato mai più la presa.
Ma aveva voltato le spalle a quelle parole. Aveva permesso ad un sospiro inosservato di fuggire dalle sue labbra senza nemmeno rendersene conto. Tutto grazie a lui. Schioccò la lingua per la frustrazione.
Forse portare lì Shion era stato un errore. Lo pensava per davvero. Shion aveva aperto la porta senza alcuna esitazione, l'aveva sprangata, senza prendersi nemmeno la briga di accertarsi di chi si trovasse dall'altra parte o di nascondersi nell'ombra. Se fossero stati sfortunati, avrebbero perso entrambi la vita. Anche se il visitatore non fosse stato un soldato armato, sarebbe potuto essere un rapinatore armato che usava un bambino come esca. Qui nel West Block non sarebbe stata una cosa tanto strana. Ma una cosa simile Shion non avrebbe potuto saperla. Non conosceva il sospetto, la cautela o la necessità di provare paura. Possedeva l'incoscienza e l'avventatezza di qualcuno cresciuto nell'incolumità e nella sicurezza.
Sentiva sul serio di essersi sobbarcato un peso che gli avrebbe causato solo problemi e pericoli. Nessuno lo aveva forzato ad assumersi questa responsabilità. Ne era stato lui stesso la causa, volendo restituire il favore che gli doveva. Non avrebbe mai lasciato morire Shion, la persona che gli aveva salvato la vita senza aspettarsi nulla in cambio.
È impossibile restituire un favore ad un morto e Nezumi non voleva avere debiti che non sarebbe mai stato in grado di ripagare. Questo era stato il motivo per cui aveva salvato Shion e lo aveva portato nel West Block. Ma ora credeva di aver agito avventatamente. Probabilmente si era addossato un rischio più grande di quello che aveva preventivato. Un ingenuo e incauto, pericoloso e problematico...
Gettò uno sguardo alla porta.
Ma se Shion non avesse aperto la porta in quel momento, Rico non si sarebbe salvato. Non ci vuole molto perché un bambino muoia soffocato. Azione immediata e trattamento appropriato...grazie a queste due cose, Nezumi non era stato costretto ad assistere al macabro spettacolo di un piccolo corpo con il volto per sempre contorto nel dolore. Una vita era stata salvata. Come quella notte di quattro anni prima. Quella volta era toccato a lui, oggi a Rico. Shion, entrambe le volte, li aveva accolti incautamente e li aveva salvati.
Shion conosceva il mondo solo attraverso teoremi e razionalità. Era ingenuo e non aveva imparato nulla su come dubitare l'affidabilità degli altri. Era naturalmente ignaro, all'oscuro di tutto, stupido, e non sapeva nemmeno chi era Amleto. Ma Shion era anche superiore a lui per certi versi. Non in capacità o conoscenza, ma...ma in cosa?
“Sono attratto da te”
Era stato il potere di quell'imbarazzante tentativo di dichiarazione e di quella convinzione che i suoi sentimenti sinceri lo avrebbero davvero raggiunto? Era il potere di prestare soccorso ad un totale sconosciuto senza pensare al rischio che avrebbe comportato?
Non lo sapeva. Tutto ciò che sapeva era che Shion era, indubbiamente, pericoloso e problematico. Era davvero...udì dei passi, qualcuno bussò alla porta e subito dopo venne aperta. Shion era tornato a casa.
“Se bussi, aspetta almeno una risposta prima di aprire” Disse Nezumi brevemente.
“Conoscendoti... non ti saresti nemmeno degnato di rispondere, sbaglio?” replicò Shion con voce leggera. “Ma ho notato che mi hai lasciato la porta aperta”
"Huh?"
“La serratura. Pensavo avresti serrato la porta, ma l'hai tenuta aperta”
Aveva ragione. Non aveva chiuso la serratura. Che sconsideratezza da parte sua.
“Guardami, sono caduto sotto la tua orribile influenza” disse Nezumi con tono depresso.
“Cosa vorresti insinuare? Hey, guarda, mi hanno regalato dei chicchi d'uva come ringraziamento”
Gli acini erano piccoli e l'intero grappolo era piuttosto misero.
“Voleva darmi anche del pesce secco, ma ho rifiutato”
“Oh?” Disse Nezumi cinicamente. “Quindi anche tu ti senti in colpa ad accettare l'elemosina dai poveri”
“No. L'ho fatto perché sapevo che non ti piace il pesce”
“Io? Certo che lo mangerei, non sono abbastanza fortunato da permettermi di essere schizzinoso in fatto di cibo”
“Ma una volta mi hai detto che non ti piaceva tantissimo”
“Quello che ho detto era che non mangio pesce crudo. Il che significa che questo posto è talmente antigenico da non avere nemmeno il coraggio di mangiare pesce crudo”
Shion sbatté le palpebre e si passò una mano tra i capelli.
“Oh. Oh beh...ma sono comunque contento”
“Di cosa?”
“La famiglia di Karan...oh, Karan è il nome di quella ragazzina, comunque..."
“Lo so”
“Oh, lo sapevi? È lo stesso di mia madre”
“Il nome di tua madre non mi riguarda, ma... allora? Ti ha ricordato la tua mammina e ti è venuta voglia di piangere? Ma che peccato, poverino”
Ignorando deliberatamente il suo sarcasmo, Shion scosse la testa con serietà.
“No, non è questo. C'era un altro bambino lì, una ragazzina, ancora più piccola di Rico. Penso che quel pesce dovesse essere la loro zuppa. Un pesce secco, per tre persone. Non era giusto accettarlo, no? Ma la loro madre ha insistito che accettassi almeno l'uva. Era davvero grata. Mi ha fatto sentire felice in qualche modo”
“Lo pensi davvero?”
“Huh?”
“Se quel bambino fosse morto, ci sarebbe stato di più da mangiare per Kalan e l'altra bambina. Anche per Rico...non pensi sarebbe stato meglio per lui morire piuttosto che vivere costantemente affamato? Forse non gli hai fatto affatto un favore”
Shion prese posto per terra accanto alla stufa. I suoi capelli bianchi, che tendevano quasi al trasparente, erano pigmentati di rosse dal colore delle fiamme. Quei capelli ancora nel cuore della giovinezza avevano perso il loro colore, ma restavano ancora lucenti. Sono meravigliosi, pensò Nezumi.
La chioma di Shion brillava come se fosse in grado di riflettere la luce di ciò che la circondava e Nezumi allungò le dita verso di lei. I capelli erano leggermente ruvidi al tatto, ma scorrevano tra le dita di Nezumi con estrema facilità. Erano né più né meno che semplici capelli.
“Tu mi hai detto di vivere" disse Shion con calma, il volto ancora girato verso le fiamme “Nezumi...mi hai detto che ha un senso essere in vita ed è per questo che dovrei vivere. Questo è quello che mi hai detto”
“Ho detto semplicemente che chi vive vince”
“E' la stessa cosa, no?”
“Come potrei saperlo?”
I morti non possono parlare. Tutto quello che possono fare è stare distesi lì come cadaveri, e fare ritorno alla terra da cui sono venuti. Non hanno modo di parlare dell'odio, della crudeltà, del dolore e della rabbia che hanno provato. Quella era la ragione per cui doveva vivere. Avrebbe vissuto, preservando tutto nella sua memoria e tramandandolo.
No.6
Era come un fiore artificiale che non produceva alcun seme. Fioriva nel sangue e nei cadaveri di numerose persone. Ti strapperò via dal terreno un giorno. Allora non avrai più scelta se non quella di ascoltare le voci dei morti, il loro astio, la loro sofferenza, il tormento e l'odio che sgorgheranno dal terreno bagnando la terra. Ti costringerò a sentirle, anche se dovessi tapparti le orecchie. Fino ad allora, continuerò a vivere e a ricordare. Dimenticare non è un opzione. Lui stesso non lo avrebbe permesso.
“Mi hanno fatto dei complimenti” Shion guardò Nezumi e sorrise.
“Complimenti? Per cosa?”
“Per i capelli. La madre di Karan ha detto che sono carini. Ha detto che erano davvero unici e graziosi”
Nezumi scrollò le spalle.
“Beh, di sicuro sono unici. Ci sono un sacco di ragazzi qui intorno che hanno capelli bianchi a causa della malnutrizione, ma nessuno ha un'intera testa di capelli bianchi come la neve come te”
“Non ha solo detto che sono unici. Ha detto graziosi”
“Ti stai entusiasmando perché qualcuno ti ha fatto i complimenti per i capelli? Cosa sei, una ragazza per caso?”
“Beh, ma sai, è riuscita a infondermi un po' di coraggio” disse Shion felicemente. "Per quando mi porterai fuori a visitare questo posto”
“Chi ti ha detto che ti avrei portato a visitare il posto?”
“Proprio tu”
Era vero, lo aveva detto, aveva detto che avrebbe mostrato il posto a Shion. Nezumi si sentì un bambino imbronciato. Distolse lo sguardo da Shion.
“Io vado per i fatti miei, tu per i tuoi”
“Ok, farò i fatti miei e mi aggregherò a te. Oh, un ultima cosa..."
“Cosa?”
“Ho promesso a Karan e Rico che gli avrei letto qualcosa quando avrei avuto un po' di tempo. Ho trovato un sacco di libri illustrati nella tua libreria, quindi..."
“Hai intenzione di legge quei libri proprio qui?”
“Se c'è il sole posso portarli anche all'aperto”
Nezumi fu sul punto di sospirare di nuovo ma si fermò appena in tempo per serrare la bocca e impedire al sospiro di uscire.
“Hai intenzione di trasformare questo posto in un asilo?”
“Ci sono così tanti bambini da queste parti?”
“Oh si, migliaia. Ma questa è casa mia. Non andare in giro facendo cose senza il mio permesso e non pensare che ti sia concesso fare qualunque cosa”
Le parole si erano fatte dure. Sentiva ardere l'irritazione dentro di sé. Stare con Shion lo irritava. Era come trovarsi costantemente sul punto di perdere le staffe. Non perché Shion fosse sconsiderato o invadente, riconosceva che Shion non lo era...Era perché non riusciva a leggerlo. Non c'era modo di capire cosa stesse pensando o cosa avrebbe fatto. Le parole e le azioni di quel ragazzo sembravano colpire Nezumi all'improvviso. Tutto questo lo sfiniva.
Shion stava sistemando dei piatti sulla tavola. La zuppa era pronta e l'aroma gentile riempiva la stanza.
“Non ho mai pensato che mi spettasse nulla...è solo che, visto che Karan, Rico ed io siamo amici adesso..."
“Huh?”
“Amici” ripeté Shion “Sono i primi amici che ho conosciuto da quando sono qui. Bhe, non che avessi molti amici nemmeno in No.6” aggiunse come una riflessione. “Penso che Safu fosse l'unica”
“Ha detto di voler venire a letto con te. Non lo chiamerei propriamente voler 'essere amici'”
Ricordava le punte dei capelli corti di Safu che le contornavano graziosamente il viso.
Shion, voglio fare sesso con te.
Aveva messo tutta se stessa in quella confessione e Shion non era stato molto gentile con lei. Di che razza di persona ti sei innamorata, huh? Domandò nella sua mente a quella ragazza che conosceva a malapena. Per qualche ragione fu assalito improvvisamente dalla voglia di ridere.
“Cosa?”
Shion girò il capo di lato. Due topini seduti su di una pila di libri girarono le teste, come per imitarlo. Nezumi scoppiò a ridere. Si accasciò a terra e si arrese completamente all'ondata di allegria che ribolliva dentro di sé.
***
La pioggia era cessata prima di mezzo giorno ma le nuvole indugiavano ancora e l'aria rimaneva fredda per l'avanzare del tramonto. Nezumi stava camminando agilmente tra la folla. Shion faceva del suo meglio per stargli dietro. Era senza fiato. Veniva strattonato, urtato e gli urlavano contro; sentiva lo sguardo di numerosi curiosi puntato sui suoi capelli; una dozzina di profumi gli stimolava il naso, tanto mescolati tra loro da essere indistinguibili; il terreno fangoso grondava dalle scarpe; una fila di bancarelle e tende era allineata lungo la strada, urli rabbiosi, moine seduttive, e urla di mercanti si scontravano con clamore. Gli girava la testa.
Il vecchio distretto di Lost Town, dove aveva preso residenza dopo essere stato forzato a lasciare Cronos, era indaffarato e pieno di vita. Ma comparato a quello che vedeva ora, sembrava come un viale tranquillo.
In No.6 c'erano strade e percorsi designati per le persone e per i veicoli in entrambe le direzioni e come regola fondamentale erano proibite fermate improvvise o cambi di direzione. Tutti camminavano nello stesso senso ed allo stesso modo ordinato. Era raro anche urtare qualcuno o essere fermato da un conoscente. Niente accadeva all'improvviso o inaspettatamente. Era tutto programmato per evitare che si verificassero inconvenienti. No.6 era quel tipo di posto.
Improvvisamente esplose un boato di voci nelle vicinanze. Shion venne spinto violentemente. Perse l'equilibro e cadde in avanti con le ginocchia nel fango. Diversi uomini corsero oltre le sue spalle. Dalle braccia di uno di loro, cadde un oggetto che rotolò e si andò a fermare davanti a Shion. Era un'arancia.
“A ladro!”
Un uomo corse fuori da uno dei negozi tra le baracche, impugnando una pistola. Era altissimo e dal fisico imponente.
“Sono dei ladri” strillò “Qualcuno li fermi!”
Nessuno si mosse. Alcuni sorrisero alla scena e altri non mostrarono il minimo interesse, altri ancora lanciavano urli incomprensibili; e nel frattempo i così detti ladri si allontanavano tra la folla.
Il respiro di Shion si fermò in gola. Il gigante stava prendendo la mira con la pistola. I passanti che lo vedevano si accasciarono al suolo per ripararsi.
È pazzo? L'uomo gigantesco non doveva stare molto bene con il cervello per aprire il fuoco in mezzo alla folla. Ma la faccia dell'uomo era determinata. La lunga canna della vecchia pistola era puntata dritto davanti a lui. Gli uomini che stavano fuggendo urtarono un'anziana signora e la spinsero continuando a fuggire. La signora gli urlò dietro qualcosa e riprese poi a procedere zoppicante lungo il centro della strada. Non aveva idea della pistola puntata nella sua direzione. Le grosse dita del gigante si chiusero attorno al grilletto.
Shion si scagliò contro l'uomo prima che le sue nocche pelose si muovessero per fare fuoco. Con tutta la forza di cui disponeva, spinse in alto la canna della pistola.
Colpì la mano del gigante con un forte impatto e uno sparo gli risuonò nelle orecchie. La bocca della pistola vomitò del fuoco nel cielo che imbruniva. Shion tremante, venne sollevato di peso in aria e gettato al suolo. Il respiro gli si mozzò in gola.
“Che cazzo hai fatto?”
L'uomo torreggiava su di lui con la pistola sollevata, riempiendo tutto il campo visivo. Il gigante si muoveva con facilità per la sua mole e Shion ricevette un calcio deciso nelle costole.
Shion grugnì per il dolore. Non riusciva a parlare. Lo stomaco gli faceva male.
“Sei un loro amichetto, eh?” Ringhiò il gigante. “Piccolo stronzo, rubare la mia merce”
Gli stivali dell'uomo esalavano un odore di grasso e di animalesco. E stavano roteando di nuovo dritto verso il suo stomaco.
“Non sono uno di loro!” urlò Shion, riuscendo a schivare il colpo a malapena. Devo gridare o mi ammazzerà davvero a calci. Non vi era la minima traccia di esitazione nei colpi che gli piovevano addosso.
“Non sono...non sono uno di loro” insisteva Shion.
“Sta zitto!” urlò il gigante. “Ora quei ladri bastardi sono andati. Grazie per esserti messo in mezzo”
“Se non fossi intervenuto qualcuno sarebbe potuto morire” protestò Shion “Aprire il fuoco in un posto simile...e se avessi colpito qualcuno?”
Con suo stupore, l'uomo scoppiò a ridere. Si alzarono delle risa anche tra la folla che li circondava.
“E allora?” Ruggì l'uomo, esalando quel suo odore bestiale “Pensi che me ne freghi qualcosa?” La sua espressione si fece improvvisamente cupa e afferrò Shion violentemente per i capelli. “Tu e il tuo strano colore di capelli. Non mi piace il tuo aspetto”
Venne gettato a terra con violenza. Il cuoio capelluto gli faceva male da morire e si sentiva come se gli fosse stato strappato. Ma ancora più forte del dolore del suo corpo erano i sentimenti d'ira e umiliazione che gli ribollivano dentro.
“Fermati!” Gridò Shion.
Fermati. Lasciami andare. Come osi trattarmi come una besti?
Shion si scagliò nuovamente contro l'uomo usando il suo peso. Riuscì ad assestargli un colpo deciso con il gomito nelle grasse budella. L'uomo emise un lamento sommesso e ricadde sulle ginocchia. La folla aveva formato un cerchio intorno a loro. Applausi, fischi e risate rauche erompevano.
“Quello è lo spirito, giovanotto. Dagli quello che si merita!”
“Ammazzalo, vecchio! È inutile perdere tempo così!”
Nessuno provava a fermarli. Tutti godevano dello spettacolo da una distanza di sicurezza. Shion cercava tra la folla beffarda un paio di occhi grigi, ma per un istante la sua visione si fece scura. Qualcosa di caldo gli stava riempendo la bocca. Incapace di sopportarne il sapore, sputò. Saliva mista a sangue colava tra lo sporco del terreno.
“Usi trucchetti divertenti, tu!” La faccia dell'uomo era rossa e tremava in preda alla rabbia. Shion non riusciva a chiudere la bocca spalancata per lo stupore. Sentiva il cuore sul punto di esplodergli nel petto da un momento all'altro. Ancora adesso nessuno li fermava. Nella folla di persone che li circondavano, non una singola persona si era fatta avanti per fermare l'uomo. Si sentiva nauseato. Non capiva se il velo davanti agli occhi era reale o un'illusione.
“Hey” una voce profonda interruppe il baccano. Apparteneva ad un uomo che stava arrostendo della carne davanti al suo negozio. La griglia era ricoperta di pezzi di carne annerita, da cui si sollevava uno spesso fumo nero. “Non sporcare davanti al mio negozio” disse.
Non sto sporcando” brontolò l'uomo.
“Stavi per farlo. Se vai spargendo cervella e sangue dappertutto qui, la gente perderà l'appetito. Portalo da un'altra parte”
Il gigante rise beffardamente. “A nessuno verrà fame comunque con quella carne mezza ammuffita”
“Che cosa?” Rispose l'uomo. “Carne ammuffita? Sei tu quello che vende frutta e verdura piene di muffa, senti chi parla”
“I nostri prodotti sono freschi”
“Mi stai prendendo in giro! Guarda quante mosche anche in questa stagione. Se non è muffa allora devono essere direttamente andate a male”
“Che cosa? Razza di..."
I due uomini si lanciarono l'uno verso l'altro. Shion si alzò dal pavimento e ne approfittò per fuggire.
“Ehi, cazzo, torna indietro!” L'uomo ululò rabbiosamente. Shion non aveva tempo di girarsi per controllare. Il suo corpo era teso per la paura di essere raggiunto alle spalle da un proiettile in qualunque momento. Inciampò.
“Di qua”
Venne afferrato per un braccio.
Era stato trascinato in un vicolo stretto tra due edifici. Shion si appoggiò contro il muro respirando affannosamente.
“Tutto bene?”
Sollevò il viso. Una donna gli stava sorridendo. Le labbra colorate di rosso si muovevano nella leggera oscurità. Le labbra si schiusero nuovamente.
“Oh caro. Hai un taglio sulle labbra, sanguinano. Hai avuto un momento davvero terribile. Poverino”
Un forte odore di profumo pervase le narici di Shion.
“Grazie per avermi aiutato” le disse Shion, dopo che il respiro fu tornato quasi normale. Ci fu qualche secondo di silenzio, dopo di che improvvisamente la donna scoppiò a ridere.
“Mi domando quanto tempo sia passato dall'ultima volta che qualcuno mi ha ringraziata” ridacchiò. “Probabilmente anni. Comunque, hai dei capelli interessanti, dolcezza”
“Huh...? Oh... mi sono capitate parecchie, ehm, circostanze...”
“Bhe, a tutti noi sono capitate alcune circostanze. Anche a me, qui..."
Nonostante il freddo pungente, la donna indossava solo un vestito sottile che le lasciava scoperte le spalle. Abbassò la scollatura e comparvero due seni voluttuosi. La loro bianchezza risaltava ancora più delle labbra rosse. Shion sentiva i suoi occhi pizzicare.
“Guarda, la vedi questa scottatura? Un uomo me l'ha fatto con un metallo caldo, tempo fa. È stato un inferno. Ma guarda, non ti sembra un serpente? È come avere un serpente che scivola lungo il mio seno”
Ho un serpente anch'io, ed è avvolto attorno al mio intero corpo.
Si limitò a pensarlo, senza mettere in voce queste parole. La donna continuava a ridere leggermente.
“Dolcezza, non hai alcuna esperienza con le donne?”
“Huh?”
“Vuoi che ti dia qualche lezione? Casa mia non è lontana. Perché non vieni da me e ci divertiamo un po'? Che ne pensi?”
“Cosa?” Shion ripetette sussurrando.
“Ti sto chiedendo se ti va di divertirti un po'” La voce della donna si fece un po' annoiata. “Non ho niente da fare fino a stasera. Non preoccuparti, non ti costerà tanto. Allora perché non ci divertiamo, hmm?”
Le braccia della donna si avvolsero attorno al collo di Shion. Venne spinto contro il muro e le labbra di lei premettero leggermente contro le sue. Il forte profumo del trucco lo nauseò. Si sentiva svenire. La calda lingua della donna si fece strada tra i suoi denti e accarezzò la sua. Shion si ritrovò a spingere via la donna di riflesso.
“Perché l'hai fatto?”Chiese la donna indignata.
“No, io...Bhe. Questo non è...”
“Che stai farneticando? Ti ho aiutato, no? Essere mio cliente è il minimo che tu possa fare”
“Cliente? ma... io...”
“Non ti forzo se non vuoi. Ma mi devi comunque i soldi per il bacio”
“Cosa?” chiese Shion incredulo.
Le labbra della donna si distorsero e la voce divenne dolce come lo zucchero.
“Ora, non essere antipatico”parlò facendo le fusa. “Sei un uomo, no? Dai, prendiamocela con calma. Mi assicurerò di farti divertire, vieni a casa mia dolcezza”
“N- no grazie, davvero...”
Le braccia bianche si aggrapparono di nuovo a lui. Shion era rigido ancora più di quando gli era stata puntata una pistola addosso. Non riusciva a muoversi.
“Ti dispiace?” Una voce li interruppe. “Questo qui appartiene a me”
Nezumi era fermo all'entrata del vicolo. La donna corrugò le sopracciglia.
“Cosa?”
“E' mio, posso riaverlo indietro?” Nezumi tese la mano come per afferrare Shion. La donna tirò su il mento e sorrise leggermente mentre realizzava.
“Ho capito. Ora mi spiego perché stava avendo reazioni così lente. Questo carino non è interessato alle donne”
“Bhe, in realtà non è vero, io sono..."
Nezumi gli premette una mano sulla bocca e sorrise alla donna.
“Esatto. È così preso da me che anche la più bella donna non riuscirebbe ad attirare la sua attenzione in questo momento”
La donna fece spallucce come per dire 'ah beh'. Guardò storto Shion. “Soldi” disse.
“Non mi interessa quali siano le sue preferenze, ma devo essere pagata per quel bacio. Una moneta d'argento”
Nezumi sorrise leggermente.
“Un'intera moneta d'argento per un bacio? Piuttosto cara”
“Quello è il suo valore. Se dolcezza non può pagare, faresti meglio a pagare tu per lui. Non sei il suo amante? Non credo che dividere il conto ogni tanto possa fare danni”
“Immagino tu abbia ragione. Sì, sicuro. Posso avere il resto allora?”
“Resto?”
Nezumi si avvicinò alla donna. Afferrò il suo braccio mentre indietreggiava e le si accostò.
“Cos..."
Le labbra della donna, aperte nel mezzo della frase, incontrarono quelle di Nezumi. Accadde proprio davanti agli occhi di Shion. La donna resistette per un momento, poi si arrese. Solo la sua gola nuda ed esposta si contraeva leggermente nel deglutire. Un cane stava ringhiando da qualche parte in lontananza. Un ratto di fogna passò attraverso i piedi di Shion e scomparve. Nezumi si allontanò dalla donna.
“Come è stato?” chiese.
“Non male” rispose. “Ma non abbastanza da darti il resto”
“Peccato" disse Nezumi in modo addolorato. “Allora ecco, per la milady”
Nezumi posizionò un'arancia tra le mani della donna e le diede le spalle. Trascinò Shion via per il braccio. “Ok, andiamo”
La donna li chiamò con le braccia incrociate.
“Guanciotte dolci, non farti coinvolgere troppo da quell'uomo. È uno spreco, sappilo. Assicurati di dare un assaggio a cosa significa divertirsi con una donna”
Tornarono di nuovo tra la folla. Il trambusto e la mistura di odori che avevano agitato Shion fino a pochi momenti prima, gli sembravano una fonte di sollievo adesso.
“Perché?” mormorò a se stesso. Nezumi gli si portò affianco.
“Perché cosa?”
“Perché io sarei 'guanciotte dolci' e tu 'quell'uomo'?”
“Perché io ho più esperienza”
“Ed ha detto che sono lento” si lamentò Shion.
“Tu sei lento. E sciocco. Soprattutto riguardo le donne. Spero di non aver rovinato la tua prima esperienza intervenendo”
"Nezumi"
"Hm?"
“Da quanto tempo stavi guardando?”
“Più o meno da quando hai cominciato ad attaccare il grassone”
Shion si fermò. Ricevette uno spintone da dietro e qualcuno gli inveì contro con rabbia.
“Perché non sei venuto ad aiutarmi?”
“L'ho fatto. Eri ad un passo dall'essere mangiato vivo da una strega. Inghiottito a partire dalla testa per giunta”
“Ma prima mi stavano puntando una pistola contro...”
“Quello è un casino che hai fatto tu” disse Nezumi acidamente. Gli occhi grigi luccicarono duri come la lama di un pugnale affilato. Il sorriso di Nezumi sembrava sempre svanire in un istante.
“Lascia che ti dica una cosa, Shion. Se hai intenzione di continuare a essere ingenuo e pensi che salterà sempre fuori qualcuno per aiutarti, non sopravviverai mai qui. Dipendere da altre persone non ti terrà in vita. Assicurati di capire bene questo concetto”
Nezumi voltò il capo e cominciò a camminare più velocemente. Shion poteva sentire le guance andargli a fuoco. Nezumi aveva ragione, era stato un ingenuo. Aveva dato per scontato che Nezumi sarebbe venuto ad aiutarlo. Shion si era affidato a lui per tutto quel tempo, un peso insolente che lo tratteneva. Ed era lì, sperando di essere trattato come uguale, ma allo stesso tempo aspettandosi di essere difeso come se fosse un suo diritto. Shion si sentiva sopraffatto dalla vergogna.
Prese a camminare poco dietro Nezumi, che aveva il tessuto in superfibra avvolto attorno alle spalle come una cappa.
“Ma sei riuscito comunque a difenderti in quel momento” disse Nezumi rallentando leggermente il passo.
“In quel momento?”
“Con il ciccione. Hai aspettato il momento giusto per scappare”
“Oh quello” disse Shion. “No, in quel momento ero solo disperato. Sembrava seriamente sul punto di sparare”
“Probabilmente lo era, se fossi stato sfortunato avresti avuto metà della testa saltata in aria e saresti disteso a terra sulla strada”
“Non voglio nemmeno immaginarlo. Mi sta dando i brividi”
Stava davvero tremando. C'erano macchie di fango sulle ginocchia dei pantaloni e sull'orlo della giacca. Cercò di staccarlo e inciampò su qualcosa.
“Whoa...!”
Cadde in avanti, ma riuscì a riguadagnare l'equilibrio in tempo per non finire a terra. Vide un paio di gambe a piedi nudi distese sul terreno. La parte superiore del corpo era distesa a faccia in giù, inghiottita dall'oscurità del vicolo. Sta dormendo? Qui?
“Um...salve? Riesce a sentirmi?” Chiamò Shion. Si sentì tirato da dietro.
“La vuoi piantare?” disse Nezumi con noia “Se non ci sbrighiamo, farà buio in un attimo. Cavoli, adori proprio perder tempo” Nezumi schioccò la lingua.
“Ma quell'uomo...si beccherà un raffreddore a dormire qui fuori in quel modo”
“Non diventerà più freddo di quanto non sia già. È morto”
“Cosa?”
Una donna li chiamò da un negozio di vestiti lì vicino.
“Oi, conoscete questo tipo? Se sì, vi spiacerebbe pulire? Sta bloccando la strada, una grandissima seccatura”
Nezumi scosse la testa leggermente.
“No. Non l'ho nemmeno mai visto quest'uomo prima d'ora”
“E' una donna, una vecchia mendicante. Di tutti i posti, doveva venire a schiattare proprio davanti al mio negozio, quella stupida”
“Sentite condoglianze” disse Nezumi in tono solenne “Si assicuri di pulire per bene questo casino”
“Basta con la tua insolenza, piccolo teppistello” Piagnucolò la donna, scuotendo una piccola pezza rossa. Le sue braccia erano più doppie delle gambe di Shion. Se venissi colpito da una di quelle finirei volante, pensò Shion fra sé.
Venne trascinato via da Nezumi. La vista di quelle gambe, come ramoscelli rinsecchiti, si sovrappose all'immagine di un altro paio di gambe, avvolte in un paio di pantaloni e che indossavano delle scarpe di pelle. Erano le gambe che uscivano da dietro quella panchina. In un luogo appartato del Parco Forestale dentro No.6. Era stato il primo cadavere che aveva visto da quando era nato e la prima vittima di quella cosa.
“Non l'ha ammazzata quella cosa” Sorrise Nezumi debolmente, come se avesse letto esattamente i suoi pensieri. “Quel vecchio o una vecchia, com'era? Non è stata divorata da nessuna vespa parassita. Sarà stata la fame o il freddo...forse una combinazione di entrambe...quello l'ha portata nei cieli. C'è un'intera stagione per questo ed arriverà presto”
“Stagione per cosa?”
“Dove la gente muore congelata. Vecchi, bambini, malati... i deboli muoiono prima. È la stagione della selezione naturale”
“Selezione Naturale...” mormorò Shion ripetendo le parole. Erano fredde, come un ghiacciolo. Ma non avevano né la dolcezza né il sapore di un ghiacciolo. Erano semplicemente fredde. La punta della lingua sembrava intirizzita.
“Shion, hai detto che quando le vespe parassite si attiveranno di nuovo in primavera, ci saranno un sacco di vittime nella Città Santa, giusto?”
“Sì”
“Beh, qui la gente muore ogni giorno, specialmente d'inverno. Cosa pensi sia meno duro, essere divorato da una vespa o morire di fame e freddo?”
Shion aveva portato inconsciamente una mano sul collo. Alla sua base c'era una cicatrice, dove era stata praticata l'incisione. E al di sotto c'era stata quella cosa. Aveva fallito nel nascere ed era mezza disciolta quando era stata trovata, ma aveva provato a scavarsi una via a morsi. Quel dolore terribile, la sofferenza e la disperazione di quel momento erano ancora vividi nella sua mente. Non avrebbe voluto provare mai più un'esperienza simile. Ma non aveva modo di compararla con la morte di quella vecchia signora. Non aveva idea di cosa significasse morire di fame o di freddo.
“Nezumi, cosa le succederà?”
“A chi?”
“Quel...corpo. Sarà lasciato semplicemente lì, tutto qui?”
"Ovvio che no. Potrà fare anche freddo là fuori, ma i corpi si decompongono comunque se vengono lasciati così. I cani randagi e i corvi lo farebbero a pezzi fino a diventare impossibile raccoglierlo, allora di solito puliscono prima che accada”
“Quindi c'è un cimitero in comune o una cosa simile?”
“Cimitero? Non possiamo permetterci di sprecare terra per i morti qui. Arriva il becchino. Vedi? Laggiù. I tipi che stanno seduti lì a mangiare carne. Li vedi?”
Nella direzione verso cui Nezumi stava puntando, c'era una tenda stracciata sotto la quale vi erano seduti diversi uomini robusti, parlando ad alta voce e divorando carne lucida di grasso. Un cane pietosamente magro stava leccando disperatamente il grasso che colava sul pavimento.
Al di fuori della tenda era parcheggiato uno strano veicolo. Una bicicletta, legata ad una portantina su ruote. Al di sopra era posizionata una larga cassa.
“Quelli sono i becchini. In cambio di soldi si liberano del cadavere. Persone come quella vecchiaccia eventualmente tirano fuori i soldi per farlo. Non vogliono un cadavere fuori dal loro negozio, ma sono troppo disgustati per raccoglierlo e gettarlo nella proprietà di qualcun altro o si sentono colpevoli al pensiero. Allora accantonano la cosa come il loro giorno sfortunato e chiamano i becchini per liberarli del corpo. Ho sentito che è un attività abbastanza lucrativa. Immagino lo sia, visto che c'è gente che muore di continuo sulla strada, senza amici né parenti”
“Seppelliscono i corpi come da rito?”
“Li bruciano. Raccolgono tutti i corpi in un luogo e danno loro fuoco. Puoi chiamarla una specie di cremazione. Però non fanno nulla di elaborato come un rito funebre o una preghiera di riposo, questo è certo”
Gli occhi di Shion incrociarono quelli di un uomo intento a spolpare un osso a morsi. Sorrise largamente e del grasso gocciolò dai baffi radi. Poi si alzò e cominciò ad avvicinarsi loro. Gettò l'osso al suolo senza pensarci e il cane l'afferrò al volo.
“Ehi, tu, ti piacerebbe unirti a noi?”
L'uomo sollevò il braccio e prima che Shion potesse evitarlo, afferrò rudemente il ragazzo per i capelli.
“Allora sono veri, huh? Pensavo fosse una parrucca. Hai dei capelli interessanti tu”
“Smettila!” gridò Shion. “Lasciami andare!”
“Hmm, non male. Non ho mai visto questo tipo di capelli prima. Sono piuttosto carini in realtà. Sembri quasi una bambola, ragazzino”
Una risata volgare eruppe dal gruppo di compagni seduti dietro di lui. Shion guardò alle sue spalle. Non c'era più alcuna traccia di Nezumi, al suo fianco fino a un attimo prima.
“Lasciami!” rispose gridando.
“Non c'è bisogno di fare confusione, ora. Perché non ti unisci a noi per bere qualcosina? Abbiamo anche della carne”
“Ho detto lasciami” disse Shion a denti stretti.
L'uomo robusto non mostrava alcun segno di voler allentare la presa. Shion sentiva il respiro dell'uomo sulla guancia, putrido con l'odore di alcol e carne. Girò il viso dall'altra parte.
Nezumi. Si morse forte le labbra, resistendo all'impulso di chiamarlo. Doveva provare a difendere se stesso prima o nessuno sarebbe venuto in suo soccorso. Shion lasciò il corpo rilassarsi.
“E va bene”
“Hm?”
“Accetto, mi unisco a voi per un drink”
“Ah sì? Ecco un bravo ragazzo. Per di qua”
Il braccio dell'uomo si rilassò leggermente. Shion sollevò la gamba e mirò all'inguine dell'uomo, calciando con tutta la forza.
Nhg. L'uomo lasciò andare un gemito soffocato e si piegò in due collassando sul pavimento. Shion gli balzò sulla schiena e si dette alla fuga.
Oggi non ho fatto che fuggire. L'osservazione fugace gli attraversò la mente, ma la mise da parte subito. Correva per le strade quanto più veloce le sue gambe gli permettevano. C'erano meno persone in giro, il che gli rendeva più facile il passaggio. Basta vicoli, pensò, e si concentrò nel continuare dritto per la strada. Se si fosse fermato, aveva la sensazione che qualcuno lo avrebbe afferrato per il colletto da dietro.
"...Agh!"
Il piede gli scivolò e il corpo sembrò fluttuare in aria per un momento per poi ricadere giù al suolo. Il dolore risuonò per il suo corpo da capo a piedi.
"Whoa..." Ora stava scivolando in dietro. Si trovava su una pendenza di calce grigia, anche se gli sembrava più una scalinata. Si schiantò di sotto. Shion chiuse gli occhi e portò le braccia sopra la testa per proteggerla. L'azione gli fece perdere equilibrio e ruzzolò in avanti in un capitombolo.
La visione gli si scurì. Quando era sul punto di gridare, l'odore di rifiuti bagnati raggiunse le narici. Finì al suolo. Nuvole di sporco gli volarono in bocca. Shion restò disteso tossendo per diversi momenti e poi si distese sulla schiena. Il cuore gli batteva freneticamente e gli risultava difficile respirare. Un dolore lento e acuto pulsava alternativamente per tutto il suo corpo.
Il gusto e la sensazione dello sporco restavano ancora in bocca. Non aveva mai immaginato che lo sporco potesse avere un gusto così dolce e fragrante.
Poteva vedere le stelle: stavano brillando nel tramonto che avanzava. Il cielo non era nero né blu, ma più vicino all'indaco, con una cascata di viola... era bellissimo. Sentiva la propria anima venire risucchiata da quella bellezza. Non si era mai gettato a terra così per guardare il cielo. Era sempre esistito sulla sua testa uno spettacolo così bello?
Sentì dei passi verso di lui. Un lamento ansioso. Una lingua calda gli leccò lentamente la fronte e i capelli.
“Tu...”
Era il cane scheletrico che stava vicino al gruppo di uomini. Gli stava leccando persistentemente la testa.
“Sei preoccupato per me?” Appena le parole furono fuori dalla sua bocca, Shion notò qualcos'altro. Quando era stato afferrato dall'uomo, i capelli erano stati insudiciati dal grasso e dal sugo della carne. Il cane stava leccando il posto con enorme concentrazione.
“Ok, ora basta, basta” disse Shion. “Non voglio nemmeno la tua bava tra i capelli” Shion si tirò su dal pavimento facendo attenzione. Non sentiva nessuna fitta di dolore acuto. Sembrava fosse riuscito a non rompersi nessun osso o storcere qualcosa. Lasciò lo sguardo vagare attorno ed inalò forte.
“Questo..."
Si trovava in mezzo a delle rovine.
-Fine capitolo-
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note:
1. Hoffner, Harry A., Jr. trans. Hittite Myths. Atlanta: Scholars Press, 1991. 18.
Veramente questa autrice ha una grande descrittiva e sa coinvolgerti : più che le immagini dell'anime nella mia mente se ne sono formate altre, più intense, piene di odori e colori.
RispondiEliminaGrazie per la traduzione.
Devo andare a dormire ma voglio assolutamente leggere ancora un capitolo..è come una droga..!
ahh, di questo passo finirai tutto ciò che c'è da leggere e rimarrai con le lacrimucce agli occhi "voglio gli ultimi 3 libriiii Q_Q" (welcome in the club XD)
EliminaMio Dio. . era da tempo che non mi sentivo così coinvolta*o*
RispondiEliminaPiù si va avanti più amo Nezumi(e pure Shion,ma Nezumi si trova giusto un pò sopra a Shion anche se sono due personaggi fantastici) ma si può...? XD Comunque la storia è proprio ben fatta,curata nei minimi dettagli e descritta in modo perfetto ti lascia immaginare al punto giusto ma ti da tutti i dati necessari per capire bene cosa sta succedendo e per lasciarti immedesimare nel personaggio :D
già... è un crescendo, più vai avanti e più ti prende... e aspetta di arrivare al capitolo 10... (il primo dei miei preferiti, una scena che hai visto nell'anime ma fatta moolto meglio nella novel... aspe, tutte sono fatte meglio nella novel XD)
Eliminaquoto assolutamente ciò che hanno detto le altre *w* questa autrice è fantastica, mi coinvolge moltissimo questa storia, nonostante bene o male sappia già come va a finire!! Vorrei avere più tempo per leggerla
RispondiEliminagrazie per il tuo lavoro :)