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Volume 3
CAPITOLO 4
La Menzogna della Verità, la Verità della Finzione.
Le orecchie del Re sono orecchie d'asino.
Grandi pelose orecchie d'asino.
Mobili e spasmodiche orecchie d'asino.
Nezumi camminava lentamente lungo la strada notturna. In questo luogo, notte e oscurità erano sinonime. Allo svanire della luce naturale, ciò che restava era un mondo d'oscurità. Ogni cosa si dipingeva di nero.
Di tanto in tanto, un sottile nastro luminoso sarebbe fuggito da una delle numerose crepe di una baracca, che riusciva a stento a bandire vento ed acqua. Ma anche quelle flebili luci si sarebbero presto estinte e un brivido freddo avrebbe assunto il dominio assoluto sulla notte, penetrando l'oscurità, il silenzio e gli abiti delle persone, fino a raggiungerne le calde carni al di sotto.
Anche i bianchi sbuffi di respiro che sfuggivano alle sue labbra si dissolvevano nell'oscurità. Alzò il volto verso l'alto, rivolgendolo al cielo. Un numero infinito di stelle ammiccavano nel limpido cielo notturno.
Molto probabilmente, il mattino seguente sarebbe stato ancora più freddo del solito. E per le strade, ancora più persone sarebbero morte congelate. Un fato crudele da incontrare sotto un cielo stellato. Anche con un cielo traboccante di stelle, nessuno avrebbe chiamato meravigliose quelle notti invernali...non in quella terra.
Nezumi fermò il suo cammino e osservò la città che risplendeva in lontananza. La Città di luci si profilava nell'oscurità...La Città Santa di No.6.
L'intera Città risplendeva dorata e gli ricordava il mito di Re Mida, che trasformava tutto ciò che toccava in oro.
Nella gelida oscurità, Nezumi sorrise debolmente.
Re Mida aveva acquisito un tocco che gli permetteva di trasformare qualunque cosa in oro, ma in cambio non sarebbe più stato in grado di portare carne o pane alle sue labbra e avrebbe finito addirittura per trasformare la sua adorata figlia in una statua dorata. Avrebbe finalmente compreso la sua cupidigia e la sua stoltezza, e avrebbe implorato infine perdono agli dèi.
No.6, cosa farai tu? Tu, la città che ci guarda con disprezzo, immersi nell'oscurità, e risplende in tutta la sua menzogna e artificio, ti prostrerai anche tu al suolo, un giorno, implorando perdono? Ma non vi sarà alcun dio a garantirti misericordia. Avvolta in quelle tue vesti dorate, ti sgretolerai, arderai fino alle ceneri e infine perirai. Io vivrò fino al giorno in cui il sipario calerà sul tuo finale. Io continuerò a vivere ed assisterò al tuo epilogo con i miei stessi occhi.
Nezumi avvolse nuovamente il tessuto di superfibra intorno al corpo e riprese il suo cammino. Un piccolo topolino, quello a cui Shion aveva dato il nome di Amlet, cacciò il musetto dalle pieghe del tessuto e cominciò a squittire sommessamente.
Sì, lui avrebbe continuato a vivere. Proprio come aveva fatto fino a quel momento, avrebbe continuato a vivere, anche se avesse significato essere costretto a trascinarsi al suolo con le gambe e con le braccia. Avrebbe preservato se stesso da qualunque pericolo, affilando le zanne e raffinando gli artigli, e avrebbe continuato a vivere fino al giorno in cui avrebbe affondato i suoi denti nella gola del nemico, lacerandola fino a ridurla in pezzi.
Sarebbe sopravvissuto, continuando a vivere. Lo avrebbe fatto di sicuro.
Nezumi infilò una mano nella tasca posteriore dei pantaloni. All'interno si trovava la nota di Karan.
Safu è stata rapita dal Dipartimento di Sicurezza. Aiuto. K
Non lo aveva ancora mostrato a Shion. Cosa avrebbe dovuto farne? Nezumi si trovava sospeso nella sua decisione. Si trovava fermo ad un incrocio, incapace di gettare via la nota o di passarla a Shion e voltargli le spalle, proclamando che non fosse affar suo.
Essere indeciso, esitare, sentirsi turbato...sapeva quanto questi stati d'animo potessero rivelarsi pericolosi, ne era consapevole quasi in modo doloroso. Destra o sinistra; in alto o in basso; combatti o fuggi; abbandona o proteggi...quella frazione di secondo necessaria per prendere una decisione costituisce la differenza tra la vita e la morte. Mai una volta aveva preso la decisione errata. Era in quel modo che era riuscito a sopravvivere fino a quel momento.
Questa nota è pericolosa. Allora avrebbe dovuto semplicemente gettarla via. Insieme a quell'indecisione che avrebbe senza dubbio minacciato la sua vita, seppellire tutta quella faccenda nell'oscurità sarebbe stata la soluzione migliore.
Conosceva la risposta corretta. Allora perché non le stava obbedendo? Perché si era sobbarcato un simile fastidio, pagando addirittura una larga somma di denaro, per ottenere informazioni riguardo il Penitenziario?
Cosa diavolo sto facendo?
I suoi piedi si fermarono.
Nezumi sostava immobile, cercando di adattare i suoi occhi all'oscurità. Si trovava su di una pendenza dalla vegetazione rada, ad un paio di dozzine di metri dalla sua dimora sotterranea.
“Chi è la?” domandò con una voce bassa. Oltre la sua testa poteva udire il suono di un secco fruscio, generato probabilmente dalle folate del vento che fischiava attraverso i rami spogli. Ma ancora più discreto, c'era stato un movimento nell'oscurità, il debole suono di un passo tra le foglie.
“Siamo un po' lenti a notare le cose, eh?” Si udì il basso latrato di una risata. “Non è da te, non è da te affatto. Cosa stavi sognando ad occhi aperti?”
“Inukashi”
I capelli neri e la pelle scura di Inukashi erano convenienti per celarsi nell'oscurità. Ma anche così, non rendersi conto della sua presenza, fino al momento in cui si trovava già a così poca distanza, era stata una sconsideratezza. Definitivamente non era in sé quel giorno.
“Fortunatamente per te, ero solo io. Chissà di quante vite avresti bisogno se fossi così distratto in presenza di altri, Eve” Inukashi chiamò Nezumi con il suo nome d'arte, ridendo di nuovo leggermente.
“Non che con te sia poi tanto al sicuro” rispose Nezumi. “Specialmente se mi attendi per strada, di notte, per tendermi un agguato” disse, indietreggiando di un passo. “Che cosa vuoi, Inukashi? Trovo difficile che tu sua riuscito ad ottenere informazioni in modo tanto veloce”
Il tono di Inukashi era cambiato, tutto il sarcasmo svanito dalle sue parole.
“Abbiamo un'emergenza”
“Emergenza?”
“Proprio adesso...Beh, per meglio dire un po' di tempo fa...Shion è venuto da me”
“Ah, sì?” Un improvviso senso di inquietudine attraversò il suo corpo, quasi dolorosamente.
“Non per il suo lavoro di lava-cani. Mi ha sbattuto in faccia un cappotto grigio, chiedendomi se lo avevo ottenuto dal Penitenziario”
“Un cappotto grigio, uhm... da donna?”
“Già. Era strappato sulla spalla, ma era un capo pregiato. Veniva da una commerciante di abiti usati a cui di solito vendo la roba. Merce che riesco a contrabbare dal Penitenziario”
Deve appartenere a quella ragazza...Safu. Nezumi si voltò di lato, tirando un respiro.
“Quindi?”
“'Quindi' ” Gli fece eco Inukashi incredulo.
“Dimmelo tu. Qual'è il copione di questo atto, huh, Nezumi? Shion ha detto che quel cappotto appartiene alla sua amica. Il che significa che questa sua amica è tenuta prigioniera nel Penitenziario. E stamattina, mi hai dato addirittura del denaro per raccogliere informazioni su quel posto. E non venirmi a dire che tutto questo non è collegato...persino un cane non crederebbe ad una menzogna simile. Pensavi di aiutare l'amica di Shion a fuggire, non è così?”
Nezumi non aveva modo di rispondere. Non poteva confermare nè smentire le parole di Inukashi.
“Certo che no” rispose Inukashi al suo posto. “È impossibile che qualcuno come te possa gettare la sua vita per aiutare un completo sconosciuto”
“Cosa ti fa pensare che morirei nel processo?”
Dall'altra estremità dell'oscurità, Inukashi inspirò profondamente.
“Sei mezzo addormentato per caso? È del Penitenziario che stiamo parlando. Per un assurdo colpo di fortuna potresti anche riuscire ad entrare, ma che tu riesca ad uscirne vivo è praticamente impossibile. Non farti strane idee”
“Santo Cielo, sei preoccupato per me? Sono scioccato”
“Di te non potrebbe fregarmene di meno” scattò Inukashi. “La morte di un topo non mi farebbe alcuna differenza. Ma cosa farai con Shion, huh? Ora sa dove è tenuta rinchiusa la sua amichetta. E dall'alto della sua incoscienza, probabilmente penserà che il Penitenziario sia un qualche tipo di accogliente centro disciplinare o qualcosa di simile. Probabilmente pensa che tutto ciò che deve fare per vedere la sua amichetta è consegnare una Richiesta di Visita. Se non lo fermerai, quell'incoscente ci andrà per davvero. Andrà in quel posto e...finirà per farsi ammazzare”
Inukashi cadde in silenzio, le tenebre della notte sembrarono farsi più fitte. Anche il vento era immobile...i rami degli alberi avevano cessato di produrre anche il più piccolo fruscio.
“Ed è per dirmi questo che hai atteso per tutto questo tempo?” disse Nezumi dopo un po'. “Il solo pensiero di quali affanni tu abbia dovuto subire a causa mia, mi addolora immensamente”
Nezumi avanzò di un passo ed afferrò Inukashi per la spalla, prima che questo potesse sottrarsi. Finchè era consapevole dell'esatta posizione dell'altro percependone la presenza, poteva facilmente predirne i movimenti.
“Quello che intende fare Shion non ha importanza” disse Nezumi con calma. “Non sei tu e non sono io, non riguarda nessuno dei due”
“Allora perchè vai fiutando in giro alle sue spalle?” rispose Inukashi accusatoriamente. “Che bisogno hai di raccogliere tanto segretamente informazioni sul Penitenziario?”
Nezumi mise più forza nelle dita, affondandole più in profondità nella spalla sottile e pelle-e-ossa di Inukashi. Inukashi gridò per il dolore. Nezumi si piegò in avanti e portò le labbra accanto all'orecchio dell'altro.
“Non ficcare quel tuo naso in faccende che non ti riguardano” sussurrò. “Limitati a fare il lavoro per cui vieni pagato, nient'altro”
Lasciò andare la presa e il corpo sottile di Inukashi barcollò in modo instabile.
“Shion sa solo da dove arriva quel cappotto” disse. “Non gli ho detto nulla del perchè sei venuto da me”
“Mi sembra normale”
“Nezumi, Shion ci andrà da solo” disse Inukashi in modo calmo. Scosse debolmente il braccio, intorpidito fino alla punta delle dita. “È covinto che tu non sappia nulla di questa storia. Ci andrà da solo, senza dire niente a nessuno. Non ha intenzione di coinvolgerti. Sei consapevole di questo, vero?”
“Cosa ti rende così sicuro? Sei il paparino di Shion per caso?”
“Non mi serve essere il suo paparino per saperlo. Dovresti sapere meglio di me che tipo di persona è Shion. È per questo che ti stai aggirando in segreto così furtivamente, no?”
“Sta' zitto!” Nezumi aveva alzato rabbiosamente la voce. Le sue emozioni sferzavano tumultuose intorno a lui; il respiro veniva fuori irregolare. Inukashi non mostrò quasi reazione.
“Se è così prezioso per te, tanto da non volerlo perdere” disse Inukashi fermamente “Allora proteggilo fino alla fine. E fa tutto il necessario per proteggerlo, idiota, non importa quanto possa essere umiliante. Pensi di poter salvare la faccia, huh? Tenere nascosta l'intera faccenda e occupartene da solo? Smettila di prenderti in giro”
“Inukashi!”
Inukashi balzò in dietro un attimo prima che Nezumi potesse muoversi in avanti. Accucciandosi su di un ginocchio, Inukashi rise sommessamente.
“Hai perso, Nezumi”
“Cosa?”
“Ti sei messo nella posizione di avere qualcosa da proteggere...hai perso. Queste sono le regole da queste parti. È meglio tenerle a mente”
Calciando il pavimento, Nezumi si lanciò frontalmente verso Inukashi. Lo intrappolò mentre cercava di allontanarsi, bloccandolo al suolo.
“Cosa dicevi a proposito di perdere?” disse ferocemente. “Basta con le cazzate”
“Non sto dicendo cazzate. Nezumi, se fossi stato quello di un tempo, non ti saresti lasciato provocare tanto facilmente. Non staresti nemmeno camminando di notte perso nei tuoi pensieri”
Lasciami, disse Inukashi con una voce stranamente calma. Si sollevò in piedi e tirò un sospiro.
“Non te ne sei reso ancora conto, Nezumi?”
“Huh?”
Un fischio acuto tagliò l'aria. Fischiando, Inukashi indietreggiò di diversi passi.
Nell'oscurità, numerose piccole fiammelle rosse scintillavano, emergendo da ogni direzione. Non gli ci volle molto per realizzare che si trattava di occhi canini. Prima che potesse rendersene conto, si ritrovò circondato da un intero branco. Nessuno di loro aveva emesso nemmeno un piccolo ringhio, mentre formavano un cerchio avanzando nella sua direzione.
“Questi qui sono cani da guardia ammaestrati. Non riceverai lo stesso trattamento di questo pomeriggio” La voce di Inukashi proveniva da molto più lontano adesso. “Ti sei lasciato circondare senza rendertene conto. Sarai d'accordo con me che questo non è un errore che avresti fatto in circostanze normali, Nezumi. Ma eccola qua, la tua debolezza. Altro che Shion...guardati, non riesci a proteggere nemmeno te stesso”
Dopo un attimo di silenzio, un breve comando fendette l'aria.
“Prendetelo!”
I cani scattarono in avanti. Dozzine di corpi piccoli e mortali volarono oltre la testa di Nezumi ed atterrarono davanti a lui mentre sostava accovacciato al terreno. Si tirò in piedi e diresse un calcio verso l'alto.
Un guaito.
Un cane squarciò il silenzio con la sua voce, per poi accasciarsi al suolo. Prima che Nezumi potesse riprendere fiato, un secondo cane aveva già spiccato un salto. Le zanne affondarono nel braccio di Nezumi, che era riuscito appena in tempo ad avvolgere nella superfibra. Nezumi roteò l'intero braccio, scaraventando il cane al suolo. Si tirò infine in piedi, riguadagnando la positura con un albero alle sue spalle.
“Inukashi, se hai intenzione di continuare con questo stupido gioco, allora nemmeno io andrò leggero” Nezumi estrasse il pugnale dalla custodia in pelle. Riprendendo fiato, contò le piccole fiammelle rosse che lo circondavano.
Altre quattro.
“Allora non ti importa se i tuoi preziosi cani finiranno con la gola squarciata, uhu?” gridò.
La voce di Inukashi rispose dalla stessa posizione di poco prima.
“Voglio proprio vedere come ci provi. Fino ad ora è stato solo un riscaldamento. Questa volta non saranno così educati da attaccarti singolarmente. Ti attaccheranno tutti insieme adesso”
Ancora prima che Inukashi avesse terminato la frase, Nezumi stava mirando nella direzione della sua voce. Allo stesso tempo, un dolore lancinante gli attraversò la spalla.
“Toglietevi di mezzo!” con il manico del coltello picchiò in mezzo agli occhi di un cane. Accompagnato dal suono di tessuto strappato, il cane nero finì ruzzolante al suolo alle sue spalle.
“Inukashi!” afferrando Inukashi per i lunghi capelli, Nezumi lo atterrò. Lo bloccò al pavimento, premendo il coltello contro la gola scura.
“Richiama i cani, altrimenti...”
Inukashi si concesse una breve risata.
“Altrimenti cosa? Mi ammazzerai?”
“Se lo desideri tanto” disse Nezumi freddamente.
“Pensi davvero di poter uccidere me, quando non sei nemmeno riuscito a far fuori nemmeno un cane?”
Questa volta, fu Nezumi ad abbandonarsi ad una breve risata.
“Sfortunatamente oggi non ho nessun pugnale di riserva con me”
“Cosa?”
“Il sangue di cane ottunderebbe la lama. Dunque l'ho preservata e mantenuta pulita appositamente per te”
Il corpo di Inukashi si contrasse.
“Hey, piantala, imbecille” disse nervosamente. “Prova ad ammazzarmi...e ti ritroverai i miei cani addosso tutti insieme. Ti faranno a pezzi”
“Strano, una cosa simile non mi risultava. Sei il loro capo, giusto? E guarda caso, ho sentito che i cani perdono la volontà di combattere se il loro capo viene sconfitto”
“Que...questo non è vero...Ehi, davvero, piantala. È pericoloso”
“Richiama i tuoi cani”
“E va bene” Inukashi schioccò le dita. I cani si voltarono tutti insieme e scomparvero nell'oscurità.
“Capisco. Li hai addestrati bene”
“Grazie per il complimento” disse Inukashi scontrosamente. “Stranamente non mi lusinga affatto. Allora, vuoi deciderti a togliermi di dosso quel tuo culo pesante o no? Una scena d'amore con te non è esattamente qualcosa per cui prudo dalla voglia di fare, ultimamente”
“Non preoccuparti” disse Nezumi divertito “Anche per me, è esattamente l'ultima cosa che vorrei fare. Non lo farei nemmeno se mi pagassero per mettere in scena qualcosa di simile”
Dopo aver liberato Inukashi e messo via il pugnale, Nezumi pose nuovamente la domanda.
“Cosa volevi dimostrare con quella scena di poco fa?”
Inukashi schioccò la lingua, mentre si ripuliva i vestiti dalle foglie.
“Mi sono preso la briga di darti una lezione privata”
“Che cosa?”
“Il fatto è: tu non sei così forte come pensi di essere. Ho pensato di dimostrartelo. È vero, sei abile. Non molte persone riescono a spingersi fino a quel punto contro di me e i miei cani”
“Oh, ma grazie del complimento. Stranamente non me ne sento affatto lusingato”
“Ma tu non sei un superuomo, tantomeno un mostro” proseguì Inukashi, “Sei solo un essere umano. Ed un uomo può fare ben poco da solo”
C'era un dolore sordo nella spalla di Nezumi. Del sangue stava scorrendo giù lungo il suo braccio.
Un pensiero fugace attraversò la mente di Nezumi. Era lo stesso punto in cui si trovava la ferita di proiettile che Shion gli aveva curato quattro anni prima.
“Nezumi”
Sentì la voce di Shion chiamare il suo nome. La luce di una lampada stava oscillando, avvicinandosi sempre più nella loro direzione.
“Ma guarda, sembra che l'agnellino sia venuto a prenderti” ridacchiò Inukashi quietamente. “Bene, permettimi di scusarmi allora...” poi si affrettò ad aggiungere “Nezumi, qualcosa di strano sta accadendo all'interno di No.6”
“Strano?”
“Non conosco i dettagli. Ho sentito che si sta diffodendo una strana malattia, ma non ne sono sicuro. Devo approfondire. E presto otterrò anche informazioni riguardo l'interno del Penitenziario. Sembra che le cose stiano cominciando a farsi animate anche per loro. Diventerà piuttosto interessante, posso sentirne l'odore...è il mio naso di cane a dirmelo. Quindi...”
“Quindi?”
“Considerami dentro...ti darò una mano”
Inukashi allungò una mano e colpì Nezumi con fermezza sulla spalla. Un violento dolore esplose attraverso di lui. Nezumi gemette, ricadendo in ginocchio mentre si premeva la spalla con una mano.
“Ci vediamo. Mi farò vivo presto” Inukashi si dissolse nell'oscurità nera come l'inchiostro, svanendo più velocemente di quanto erano spariti i suoi cani. Mentre svaniva, i passi di Shion si facevano più vicini.
“Nezumi, è successo qualcosa?”
Shion reggeva la lampada all'altezza di Nezumi, mentre quest'ultimo si portava in piedi. I suoi occhi si sgranarono in allarme.
“Cosa ti è successo? Stai sanguinando!”
“Sono stato attaccato da un cane”
“Un cane? Perchè?”
“Era solo un randagio. Immagino avrà pensato che fossi un tenero, piccolo coniglietto. Piuttosto, cosa ci fai tu qui?”
Amlet fece capolino dalla tasca della giacca di Shion.
“È venuto a chiamarmi lui” disse Shion. “Pensavo che ti fosse successo qualcosa”
“E quindi sei venuto ad aiutarmi... Con una lampada....”
“Sì” Shion portò la lampada più vicina alla ferita di Nezumi, inarcando le sopracciglia.
“Dobbiamo disinfettarla. Torniamo a casa. Riesci a camminare?”
“Mi sembra ovvio”
Shion tentò di far scivolare una mano sotto l'ascella di Nezumi per supportarlo, ma Nezumi la scacciò via, cominciando a camminare avanti. La spalla gli pulsava dolorosamente, ma non aveva intenzione di aggrapparsi alla mano estesa verso di lui. Se avesse imparato ad appoggiarsi a qualcuno, non sarebbe stato mai più in grado di camminare da solo. Una mano tesa in aiuto sarebbe stata sempre incerta e sarebbe scomparsa all'improvviso allo stesso modo in cui era stata offerta. Era così che funzionava.
Una volta tornati alla loro stanza sotterranea, Shion entrò subito in azione, percorrendo agilmente i passi appropriati. Controllare la ferita, ripulirla e disinfettarla.
“Non dirmi che stai pensando di cucire di nuovo?”
“La ferita non è messa così male questa volta... sfortunatamente” disse Shion, in un sorriso stranamente deluso, mentre richiudeva il kit di emergenza. “Leggermente spaventato o sbaglio, Nezumi? Pensavi di dover rivivere la stessa esperienza di quattro anni fa per caso?”
“Dire 'leggermente' è un eufemismo. Con te, sono sicuro che finirei ricucito anche per una puntura d'insetto”
“Che maleducato” sorrise Shion. “Eppure sono convinto che il lavoro di quattro anni fa non fosse andato poi così male”
Quattro anni fa, in quella notte tempestosa...sì, nella notte in cui aveva incontrato Shion per la prima volta ...No.6 si trovava nel mezzo di un uragano. Ricordava ancora, così vividamente, quella finestra che si spalancava come per invitarlo ad entrare; il dodicenne Shion che sporgeva fuori il viso; 'Sei ferito, non è vero? Lascia che ti aiuti'...parole che non si sarebbe mai aspettato; il sorriso soddisfatto comparso sul volto di Shion nel momento in cui aveva completato la sutura; la dolcezza della cioccolata calda; il gusto delizioso della torta alle ciliege; il letto accogliente; il suono di un respiro calmo e sopito che si era ritrovato accanto mentre si risvegliava il mattino seguente...non riusciva a dimenticare niente di tutto quello, non importa quanto faticosamente ci provasse. Anche quando aveva provato ad abbandonare quei ricordi, a gettarli via, non era mai riuscito a trovare il coraggio di farlo.
Ogni singolo miracoloso evento di quella notte era rimasto ancora con lui con una sensazione quasi tangibile, senza mai sbiadire, nemmeno nel più piccolo dettaglio, durante quei quattro anni.
La gente la chiamava memoria? Una registrazione mentale? O forse lo avrebbe chiamato fato?
Non era particolarmente difficile ridere delle persone, chiamarle deboli o indulgenti, quando accettavano incondizionatamente e provavano a salvare qualcuno. Indubbiamente, come risultato dell'aver accolto Nezumi, Shion aveva perso quasi tutta la sua fortuna e i suoi privilegi.
Quanto più facile sarebbe stato, se avesse potuto ignorare Shion con una risata sdegnosa, che ragazzo ingenuo, che petri-dish elite, cresciuto ignorante della società. Ma per lui, accantonare la faccenda con una risata sarebbe stato troppo doloroso. Era un qualcosa troppo vivido da dimenticare. Così incredibilmente pesante da gettar via.
“Shion”
“Hm?”
“Lo credi davvero?”
Le mani di Shion si fermarono nel mezzo di avvolgere una fasciatura intorno al braccio.
“Quattro anni fa. Credi davvero che fosse la cosa appropriata da fare?”
“Beh, eravamo in una situazione piuttosto limitata” disse Shion con calma. “In quel momento, però, era il massimo che potessi fare. Oggi, probabilmente, sarei in grado di cucire meglio” Le lunghe dita di quelle mani visibilmente abili si muovevano agilmente proprio come apparivano, avvolgendo saldamente e con accuratezza il bendaggio.
“Non sto parlando solo della mia ferita. Ma dell'intera notte”
Dopo aver annodato con accuratezza le estremità del bendaggio, Shion si fermò a studire gli occhi di Nezumi.
“La tua vita ha subito un capovolgimento di 180 gradi quella notte. Sei comunque sicuro, ancora adesso, che ciò che hai fatto in quel momento non sia stato un errore?”
“Sì.” La risposta era stata così immediata che Nezumi si ritrovò colto alla sprovvista.
“Non lo rimpiangi?”
“No”
“Neanche un po'?”
“No”
“Perché?”
“Nezumi, davvero, non riesco a capire cosa stai cercando di domandarmi. Ma dal giorno in cui mi sono trasferito in Lost Town, ho pensato diverse volte a qualcosa di simile. Mi sono domandato spesso, se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo, di tornare a quella notte di quattro anni fa...se potessi tornare a prima di incontrarti, cosa farei?”
Shion sorrise timidamente e infilò nuovamente il kit di emergenza nello scaffale.
“Ci ho pensato, ancora e ancora. Ed ogni volta, c'era sempre e solo una risposta. Non importa quante volte potessi far ritorno a quella notte, rifarei esattamente la stessa cosa. Aprirei la finestra e attenderei il tuo arrivo”
“Anche sapendo che oltre quella finestra troveresti la tua disgrazia?”
“Non c'è stata alcuna disgrazia” rispose Shion delicatamente. “Io non credo che ritrovarmi a vivere qui, in questo modo, sia stata una disgrazia. Sei d'accordo con me, Cravat?”
Il piccolo topolino marrone fece un cenno dall'alto di una catasta di libri.
“Non era Amlet quello?”
“Amlet è il piccolino che sta dormendo sul letto”
“Oh. Giusto...Cavoli, hai dovuto per forza dargli quei nomi stupidi, ora è più confusionario di prima”
“Ma quei poveretti si meritavano un nome, era il minimo che potessi fare. Sono tutti così intelligenti e coraggiosi. Come Amlet oggi, quando mi ha fatto sapere che eri in pericolo”
“Beh, si è rivolto alla persona sbagliata. Anche se ti sei presentato, non saresti stato di grande aiuto comunque. Questa volta ti è andata bene perchè avevo già scacciato via i cani, ma se non lo avessi fatto, quello seduto su questa sedia con una ferita aperta saresti tu”
“Sì, beh...immagino che tu abbia ragione”
Nezumi si alzò ed afferrò Shion per il braccio.
“Non fare mai più una cosa simile, chiaro? Qualunque cosa accada, non montarti la testa pensando di potermi essere di qualche utilità”
Shion sostenne il suo sguardo senza batter ciglio. Nezumi sollevò il mento, serrando la mascella.
“Tu non sei in grado di fare nulla, ricordatelo. Non hai la mentalità né le abilità necessarie per combattere. Sei peggio di pulcino caduto fuori dal nido. Continueresti a fare cip cip cip fino a quando finiresti divorato da una volpe. Allora fatti un favore, non varcare sentieri pericolosi. Non farlo... Mai! Usa la testa. Metti in moto quella tua così chiamata mente talentuosa e dagli gas, usa il tuo giudizio per valutare la situazione. Cavoli, non so nemmeno che diavolo stavi pensando, correre fuori al buio senza nemmeno portare con te un'arma”
“Non lo stavo facendo”
“Cosa?”
“Non stavo pensando affatto, alla situazione o ai pericoli. Stavo già correndo prima che potessi fermarmi a pensare”
“È proprio quello che sto dicendo, Shion, la prossima volta, non sognarti nemmeno di fare qualcosa di tanto sciocco o sconsiderato”
“Allora cosa dovrei fare?”
“Non fare niente. Non potresti fare nulla comunque. Tirati un lenzuolo sulla testa o qualcosa di simile, e restatene buono”
Abbassando lo sguardo, Shion scosse la testa.
“Non posso fare una cosa simile” disse con un tono calmo. “Non potrei mai restare fermo sapendoti nei guai. Mi precipiterei fuori comunque”
“Saresti solo un ostacolo”
“Questa era crudele” disse Shion sommessamente.
“È la verità”
“Nezumi...tu hai ragione” cedette infine. “È vero, io sono inutile. Non sono in grado di combattere e non riuscirei mai a fare del male a qualcuno”
“Già, come soldato, rientreresti nei rank più bassi. No...in realtà, saresti considerato un fallimento. Quindi non pensare nemmeno di combattere. Non possiedi la preparazione mentale per essere preoccupato per qualcun altro. Non sei nemmeno in grado di proteggere te stesso. Quindi non fare niente, ti supplico, non ti avvicinare nemmeno ai posti pericolosi”
Che diavolo sto dicendo?
Nezumi serrò nuovamente la mascella.
Cosa stava dicendo? Cosa stava facendo, affrontando questa storia così seriamente? Era intenzionato a fermare Shion fino a quel punto?
Shion andrà da solo.
La voce bassa di Inukashi gli tornò a fare eco nelle orecchie.
Sì, Shion sarebbe sicuramente andato da solo. In un luogo con meno di una possibilità su un milione di ritornare vivo, e se ne andrà solo, senza chiedermi aiuto, senza nemmeno dirmi una parola. Se ne andrà in silenzio, senza conoscere nulla di come combattere, senza conoscere quanto sia doloroso versare sangue o quanto possano essere terribili i brividi nell'avvertire l'intento omicida di qualcuno. Quell'idiota incapace, ignaro e presuntuoso.
“Ma non si tratta di ragionare” disse Shion calmo, perforando il silenzio.
“Huh? Hai detto qualcosa?”
“Non si tratta di ragionare, Nezumi. Nella mia testa so bene che anche se dovessi venire da te, non ti sarei di alcuna utilità...non sarei in grado di salvarti. Questo lo so bene”
“Buon per te. La materia grigia nella tua testa è praticamente l'unica cosa di cui potresti vantarti. Se la tua testa ne è consapevole, accetta i suoi consigli allora”
“No”
Shion strinse fermamente le labbra in un'espressione di sfida, il volto di qualcuno dalla forza di volontà che scorre forte e intensa. Era la prima volta che vedeva Shion con un'espressione simile.
“Non si tratta di ragionare!” disse Shion con impeto. “In quel momento, quando Amlet è venuto a chiamarmi, ero così spaventato... Pensavo ti fosse successo qualcosa... Pensavo stessi per morire... Mi stai dicendo che avrei dovuto fermarmi e fare chissà quali calcoli nella mia testa? Decidere che venire da te sarebbe stato comunque inutile e restarmene fermo? Non potrei mai fare una cosa simile! Pensi davvero che ne sarei capace? Come potrei restarmene calmo e tranquillo, fermarmi a riflettere se ho o meno la forza, o se riuscirei ad esserti d'aiuto? Quale persona farebbe una cosa simile? Sei uno stupido!”
Era la seconda volta che era stato chiamato stupido da Shion. Entrambe le volte, Nezumi non era riuscito a prevedere l'esplosione di rabbia del ragazzo. La prima volta, quando Nezumi gli aveva detto 'Non piangere per gli altri. Non combattere per qualcun altro. Combatti e piangi solo per te stesso'. Shion aveva risposto di non riuscire a capire. Ed anche questa volta, Shion si era nuovamente precipitato nell'oscurità per un estraneo. Si era gettato nell'oscurità, scostando quella ragione che lo avvertiva del pericolo. Era pericoloso, molto pericoloso. Nezumi era preparato all'idea che Shion potesse divenire un giorno la catena che avrebbe vincolato le sue caviglie. Ma la verità è che poteva avvenire anche il contrario. C'era la possibilità che lui stesso potesse diventare un giorno le manette che avrebbero legavato i polsi di Shion.
È per questo che...
Nezumi distolse lo sguardo dal ragazzo che si trovava davanti a lui.
È per questo che gli esseri umani sono problematici. Più ti lasci coinvolgere da loro, più le catene diventano strette, impediendo di muoverti liberamente. Vivere per se stessi diventa più difficile. 'Forse non avremmo mai dovuto incontrarci'. Può darsi che un giorno arriverai a pensare questo, Shion.
Le spalle di Shion si sollevarono e si abbassarono nuovamente in un profondo respiro, mentre sporgeva il labbro in fuori contrariato.
“Nezumi, perchè non dici niente?”
“Nessuna ragione”
“Ridi pure se vuoi. Probabilmente starai pensando che sono tutte parole senza senso dette da qualcuno che non conosce niente del mondo, non è così? E va bene... Ridi pure a tuo piacimento! Vai avanti, ridi!”
“Aspetta un attimo, Shion” si affrettò a rispondere Nezumi, “Non ti sto prendendo in giro. Sto solo, beh... sto solo dicendo che è pericoloso lanciarsi in quel modo in qualcosa di pericoloso, senza pensare a...”
“Lo so benissimo questo!” disse Shion furente. “Ma non potevo evitarlo, va bene? Ero preoccupato da morire! O non mi è concesso nemmeno di preoccuparmi per te? Non ho nemmeno il diritto di essere preoccupato adesso!?”
“Il diritto? Shion, quello che dici non ha senso”
“Sei tu che mi sta facendo parlare così!”
Il pugno di Shion colpì la libreria. Una montagna di libri collassò al pavimento. Cravat lanciò uno squittio allarmato, corrrendo poi a nascondersi tra le pieghe delle vesti di Nezumi.
Shion chiuse e riaprì gli occhi, e le guance gli andarono a fuoco. Si chinò per raccogliere i libri e mormorò una scusa in una voce sommessa.
“Mi dispiace, non...non intendevo alzare la voce”
“Non fa niente” disse Nezumi con dolcezza. “Devo dire che vederti così agitato è stato piuttosto affascinante. Uno spettacolo che non mi dispiacerebbe mi venisse offerto una volta ogni tanto.” [2]
“Sembra che io sia sempre agitato quando sono con te” sospirò Shion. “Sono sorpreso di quanto arrivi ad essere emotivo a volte”
“Sei sempre stato una persona emotiva. Hai sempre preferito i sentimenti alla ragione e non ti vergogni di essere onesto nei tuoi sentimenti. Anche quattro anni fa è stato lo stesso. Eri un candidato per i gradi più alti di No.6, ma hai scelto ugualmente di dare ascolto alle tue emozioni e mi hai accolto”
“Già... ho obbedito alle mie emozioni....” disse pensieroso. “Immagino tu abbia ragione”
Shion accatastò accuratamente i libri ed espirò.
“Ma sai, Nezumi, non riesco a rimpiangerlo. Anche in questo momento sono felice di non aver voltato le spalle ai miei sentimenti, quella notte”
“Lo so”
“Huh?”
“So che non rimpiangi una sola parte di ciò che hai fatto quella notte. Mi era solo venuta voglia di chiedertelo, probabilmente mi sentivo annoiato o qualcosa di simile”
Portò la mano alla spalla. Il bendaggio, era vecchio e consumato, ed aveva perso tutta la sua elasticità ormai, ma si avvolgeva saldamente intorno alla sua spalla e alla giuntura del braccio, senza mostrare segni di allentamento.
“Io non sarei mai stato in grado di fasciare così bene la ferita” disse Nezumi pensieroso. “Per quanto tu sia incapace di combattere, hai l'abilità di curare una persona. Ognuno possiede qualcosa in cui riesce meglio. E probabilmente...”
“Probabilmente?”
“No, lascia perdere. Dì un po', io ho fame, tu?”
Shion fissò Nezumi e sorrise gentilmente.
“C'è del pane e della carne sul tavolo. Ci sono stati alcuni problemi e ne è rimasta poca, ma per cena dovrebbe essere sufficente”
“E tu?”
“Io vado a dormire. Probabilmente la ferita ti terrà sveglio stanotte, è meglio che ti lasci il letto. Dormirò sul pavimento”
“Che gentile”
“Nezumi”
“Hm?”
“Se non ti avessi incontrato, probabilmente non avrei mai compreso che tipo di persona sono realmente, huh?”
“Perché parli di questo proprio adesso?”
Shion si avvicinò a Nezumi che sedeva sulla sedia e lo guardò dritto negli occhi.
“Sarei diventato un adulto obbediente, mite e razionale, senza essere nemmeno consapevole che dentro di me esistessero così tante emozioni. Non avrei mai conosciuto il significato di piangere, arrabbiarsi o rifiutare qualcosa. Ti ho incontrato ed ho realizzato quanto immensa fosse la ricchezza di sensazioni dentro di me. E sono orgoglioso di conoscere tutto questo ora”
Mangiandosi le parole, Shion abbassò gli occhi esitante.
“Sono felice di averti incontrato”
Era venuto fuori come un sussurro che era riuscito a cogliere a mala pena. Shion si piegò in avanti, con gli occhi ancora bassi. Le sue labbra sfiorarono leggermente quelle di Nezumi.
Un libro cadde da qualche parte in un soffice whump.
Mentre Shion risollevava il viso, Nezumi parlò.
“Non era un bacio di ringraziamento, mh?”
“Era un bacio della buona notte”
“Buona notte, huh”
“Domattina devo spazzolare i cani” disse Shion. “Ce ne sono un'infinità con il pelo lungo. Inukashi non gli presta attenzione e il pelo finisce per annodarsi, e cominciano ad avere infiammazioni cutanee”
“Sono appena stato morso da un cane, ok? Non me ne frega nulla se hanno pelo corto o lungo; in questo momento non voglio nemmeno sentire parlare di cani”
Shion rise ad alta voce e sventolò casualmente la mano.
“Buona notte allora”
“Sì, sogni d'oro”
“Anche a te”
Shion scomparve nell'ombra di alcuni libri. Cravat si arrampicò fuori dagli abiti di Nezumi, correndo dietro di lui, intenzionato probabilmente a dormire insieme al ragazzo.
“Bacio della buona notte, huh”
Nezumi tracciò le labbra con le dita, affondando maggiormente nella sedia.
“Che bugiardo che sei”
La fame logorante, lo sfinimento, il dolore martellante stavano gradualmente scomparendo. Al loro posto, qualcosa stava iniziando a sgorgare nella profondità della sua anima. Tristezza, solitudine...non era certo di cosa si trattasse.
Di cosa si trattava? Una calda perla scivolò giù lungo la guancia. Gli ci volle un po' per rendersi conto che si trattava di una lacrima. Da lungo tempo aveva dimenticato cosa significava piangere.
Sapeva di salmastro, come una zuppa in cui era stato messo troppo sale.
Nezumi tirò su le ginocchia, poggiando la testa contro di loro. Lentamente, ingoiò le lacrime che si intrufolavano nella sua bocca.
-FINE CAPITOLO-
-NOTE-
Lo avrete notato, ma Inukashi parla davvero di sè come se fosse un cane... a volte è difficile tradurre mantenendone il senso, vogliate scusarmi se non fa sempre molto senso...
[1] traduzione dal giapponese all'inglese poi all'italiano. Ho cercato un testo corrispondente già tradotto ma non ho trovato nulla. E me ne vergogno, ho studiato il classico quindi avrei anche potuto tradurlo dal greco, ma non trovo nulla..... se qualcuno conosce segnali pure.
[2] affascinante: qui nella traduzione inglese ha usato 'alluring', la stessa parola che Nezumi ha utilizzato a proposito della cicatrice a forma di serpente... e nientemeno il significato di quel termine è proprio sexy, affascinante, attraente... Ohh, Nezumi, ma perché te ne esci con queste battute al povero Shion sempre quando è sconvolto per qualcosa?! XD adoro questi due, cavoli...
Grazie mille per il nuovo capitolo, lo stavo aspettando con impazienza!
RispondiEliminaE' davvero bellissimo... Finalmente Nezumi comincia a capire qualcosa! Ed il bacio è stato troppo dolce!
Ancora grazie, ti farei una statua!
Un bacione e al prossimo capitolo
p.s. Ma più o meno ogni quanto c'è un nuovo aggiornamento?
Tullia
Ciao, ti capisco, questo è un capitolo meraviglioso, così ricco di emozioni, e per una volta Nezumi non vorrei prenderlo a calci ma abbracciarlo.. riguardo la frequenza di aggiornamento, la persona che traduce dal testo originale giapponese a quello inglese, da cui attingo per tradurre, mette on-line un capitolo (o mezzo capitolo, a seconda della lunghezza) ogni fine settimana. Tecnicamente di domenica, ma ultimamente sta aggiornando di sabato, ed è capitato anche di venerdì. Poi il tempo necessario per tradurlo in italiano varia, se un capitolo è ricco di dialoghi riesco a tradurre abbastanza velocemente, nel caso di lunghe descrizioni ci metto di più invece. Per farti un esempio, questo capitolo è stato messo in inglese sabato mattina ad ora di pranzo, e alle 2 di notte del giorno dopo ho terminato la traduzione...
RispondiEliminaAllora non posso fare altro che ringraziare te e la traduttrice dal giapponese. Davvero fantastiche!
RispondiEliminagrazie >< mi spiace solo che le traduzioni saranno piene di errori, io le rileggo, lo giuro, ma quelli scappano sempre. E la mia aiutante non ha molto tempo quindi è ancora dietro con la lettura...
RispondiEliminaMa quali errori?! Sei bravissima! Grazie!!!!!!
RispondiEliminagrazie ><
RispondiEliminaQuesto capitolo è troppo bello! E siamo solo al terzo volume, è una palla. Più che il bacio a me è piaciuto quello che è successo dopo, ovvero quando Nezumi ha pianto - io credo lo abbia fatto inconsciamente perché non vuole perdere Shion.
RispondiEliminaCi sono alcuni errori che andrebbero corretti soprattutto "daccordo" -> "d'accordo".
Per ora mi viene in mente solo questo, va beh, ci saraà una revisione e questo è l'importate e poi come ho sempre detto: fai davvero un bel lavoro per tenerti alla pari con le traduzioni in inglese.
Sei sempre veloce. =)
Ah, volevo chiederti una cosa. Le frasi che hai citato nella colonna destra del blog. Sia quella in inglese che in Italiano. La prima la dice Nezumi la seconda Shion?
Mi interessa soprattutto la seconda chi la dice, tutto qua.
Un bacione
Roxy
si, quella frase si riferisce a Sion... in pratica viene dal pezzo della caccia all'uomo. Mentre sono attaccati da no.6, si arrendono ai soldati insieme ad altre persone, ma alcuni, in preda al panico, provano a ribellarsi e vengono spietatamente uccisi dai soldati. Nezumi gli afferra la mano e gli chiede se riesce a stare calmo. Sion risponde di si e gli stringe forte la mano. e c'è quella descrizione, meravigliosa....
RispondiEliminadovrebbe essere della fine del 5 volume, se non ricordo male... comunque, avevo fatto un post ma probabilmente è passato inosservato... ho diverse traduzioni di pezzettini della novel, fino al volume 9, qualcuno è interessato a leggerli? non so se postarli o meno qui (li ho tradotti su un gruppo di facebook ma ormai sono difficili da ritrovare, immagino...)
RispondiEliminasarà pieno di errori, non farci caso, è solo una bozza, ma il pezzo in questione è questo qui:
RispondiEliminaLa scena, agli occhi di Sion, perse colore. Era incapace di distinguere I colori dalla scena che si era impressa nei suoi occhi quel giorno. Seppure si trattasse di una giornata nuvolosa, si suppone che gli abiti della gente non dovessero essere tutti di una singola tonalità. Anche se Sion ricordava chiaramente che il manto di quel cane era marrone, lo scenario del cadavere dell'uomo disteso davanti a lui, l'anziana signora che stava impazzendo, e la folla tremante erano tutte dipinte solo in bianco e nero. La sola eccezione era una profonda tonalità di grigio. Ma non era quello delle nuvole sottili, erano di quegli occhi.
Ricchi e brillanti, quegli occhi grigi luccicavano di vitalità. Sion era attratto da loro, catturato da loro. Era un colore che non avrebbe mai dimenticato per la sua intera vita.
“Lo ripeteremo di nuovo. Mostrate la minima resistenza e siete morti. Ritornate ai vostri posti e non muovetevi.”
Nessuno si mosse. Nessuno era in grado di farlo. Solo il vento soffiava tra di loro.
“Sion.”
Nezumi afferrò la mano di Sion.
“Resta calmo.”
Sion fissò negli occhi di Nezumi, stringendo la mano che teneva la sua. Non stava chiedendo aiuto, ne stava cercando coraggio. Aveva solo bisogno di confermarlo. Che il suo cuore era ancora li. Io sono umano. Il mio cuore è stato rapito da lui, voglio restare al suo fianco. Non mi importa come le altre persone possono vedermi, se questa è la prova che io sono umano.
In questa realtà inumana, troppo inumana, non smettere mai di desiderare qualcuno, non cessare mai di avere un cuore. Solo pensando questo, una persona può provare di essere umana. Sion rafforzò la stretta sulla mano di Nezumi.
Nezumi, io sono umano.
Nezumi lasciò uscire un respiro.
“Pensi di riuscire a mantenere la calma?”
“Starò bene.”
“Lo credo anche io... non dovresti avere problemi. Dico il vero.”
“Adesso vi trasporteremo altrove.”
L'automobile corazzata si spostò, e un largo autocarro nero comparve senza rumore davanti a loro.
Grazie infinite! Sei sempre così gentile! Comunque sarebbe carina l'idea di pubblicare alcuni pezzi/frasi/citazione che ti hanno colpito come hai fatto con le altre due!
RispondiEliminaQueste scene che sono state riprese nel nono episodio dell'anime mi hanno colpito profondamente, e mi hanno portato alla mente la deportazione degli ebrei nei campi di sterminio.
Così, all'epoca, non non riuscii dal trattenermi a scrivere una storia su di loro. xD
Roxy
hai ragione, il tutto ricorda molto la deportazione ebraica... anche molte scene del penitenziario... ci sono pezzi che mettono i brividi per quanto sono crude... anche se, a dire il vero, il pezzo in cui subiscono l'attacco penso sia fatto meglio nell'anime rispetto alla novel. Non proprio "meglio", piuttosto comunicano di più. Ad esempio le scene in cui sembra vengano letteralmente "scaricati" come rifiuti, nella novel vengono fatti scendere dai camion, fatti mettere in fila e costretti a camminare. ogni tanto qualcuno veniva preso dalle file senza apparente motivo e portato via. un gruppo, tra cui nezumi e sion, vengono fatti entrare in un ascensore, ammassati, e quando le porte si aprono si travolgono l'un l'altro. la montagna di cadaveri c'è, ma è diversa... sinceramente non è mi ben chiaro il pezzo... ho letto solo il riassunto e ho provato a chiedere spiegaizoni ma anche quella persona mi ha detto che non è come nell'anime.
RispondiEliminaFalling, continuously falling, as if we're falling into the eighteenth layer of Hell.
Nezumi's hand wrapped around Shion's waist.
"Hold on to me, never let go."
"Nezumi, what are you..."
"Let's go to Hell together."
The hand holding his waist was full of strength.
"But we need to come out alive. Shion, never forget that."
"That doesn't need to be said."
The elevator stopped. The darkness swayed.
"We've arrived in Hell."
Oddio, cavolo le citazioni, hai seguito il mio consiglio! *_* Sono stupende, davvero. Quelle di Nezumi su Shion! Oddio mi fanno morire, perché sì io penso che Nezumi sia uno yandere di prima categoria, forse tra i due è proprio lui il più debole. Per questo ci muoio quando esprime i suoi sentimenti anche in modo goffo!
RispondiEliminaNon so come la pensi te, ma io adoro questa sua goffaggine ad asprimere i propri sentimenti.
ah, io ho sempre detto che dei due il più forte è indubbiamente Sion...
RispondiEliminaSion è una persona forte, testarda, forse anche calcolatrice, per non parlare del fatto che è un genio. Nezumi, da intellettuale, è appunto molto più emotivo di Sion, lui non mostra emozioni all'esterno ma ne ha tante, mentre a volte sembra che il cervello di Sion si muova in automatico, è come se fossero in contrapposizione... scusa, ho un po sonno non riesco a esprimermi bene XD
riguardo le citazioni ne avrei moolte di più, starei anche traducendo tutto il capitolo della morte di safu che è di una tristezza e bellezza infinita...
Io penso che entrambi, sia Shion che Nezumi, abbiano molte emozioni soprattutto l'uno nei confronti dell'altro. L'unica differenza è che Shion è più emotivo e non ha paura di confessare quello che prova, Nezumi è il contrario, a mio parere quello calcolatore e lui, ma il suo comportamento composto e solo una maschera per proteggersi e nascondere le sue debolezze, in modo da sopravvivere. Svelando i suoi sentimenti sarebbe come essere vulnerabie. Per questo, abituato a nascondersi gli è difficile uscire allo scoperto!" xD
RispondiEliminaSe mettessi altre citazioni, soprattutto da parte di Nezumi su Shion e mi scioglierei come burro. Il topolino mi fa quest'effetto.
Parlando di Safu, a me piace come personaggio, purtroppo nell'anime è stata presa poco in considerazione, però anche lei dice belle cose. Anche se adesso ne ho presenti pochissime.
La morte della ragazza è uguale a quella nell'anime? Oppure è più intensa?
Sempre la solita xD
la morte di safu credo sia il capitolo che mi ha fatta piangere di più di tutta la novel. Non solo per la situazione di per se...
RispondiEliminanella novel la safu che si trovano davanti è una mera immagine. Safu è morta, prima di arrivare a quella stanza trovano nastri trasportatori con corpi i cui crani sono aperti e cervelli rimossi... ed una seconda stanza con dei tubi di vetro, con ciascuno un cervello dentro... safu non esiste più ormai... safu è in uno di questi, safu è solo una proiezione creata da elyurias, che è rinata dal cervello della ragazza ed è stata incorporata nel computer centrale... Sion nega... nega per tutto il tempo come stanno le cose. Nezumi glie lo dice, apri gli occhi, devi guardare in faccia la realtà, hai visto anche tu tutti quei corpi, sai bene cosa le è successo... ma sion nega.. continua a pensare che fuggiranno tutti e 3... pensa che vuole presentarle inukashi, è sicuro che le piacerà tantissimo. nella sua mente immagina il momento in cui le presenterà rikiga, o in cui le mostrerà la stanza piena di libri. e soprattutto pensa di volerle mostrare quale persona è nezumi... e dice che la comprende bene, perchè anche lui prova per qualcuno gli stessi sentimenti di cui ha parlato lei...
safu chiede a nezumi di distruggere il computer che sta creando la sua imamgine.. e quando lo fa, e nezumi si trascina via sion che non voleva ancora arrendersi, la ragazza resta sola. E li per un momento pensa perché deve esserci lui al tuo fianco e non io? se non ci fosse stato lui avresti amato me? non possiamo vivere insieme ma forse potremmo morire insieme. No, io voglio che tu viva, sion. Devi continuare a vivere.
è meraviglioso...
Ho trovato il capitolo proprio adesso, ma il tuo riassunto me l'ha spiegato bene. Anche a me ha colpito gli ultimi pensieri di Safu su Nezumi e Shion... Cavolo è peccata, potevano fare una threesome! xD
RispondiEliminanoo, non dirlo nemmeno, già la odiano abbastanza nonostante abbia sempre accettato il fatto che sion non l'amasse... poverina, le fangirl la riporterebbero in vita solo per riucciderla se proponi una cosa simile XD
RispondiEliminaIn pratica quando rapiscono Safu ed il capitolo si chiude, se non ricordo male, che lei era in una sala operatoria ed un uomo le inniettava un anestetico succede che questi la ammazzano le aprono il cranio, togliendole il cervello per metterlo in quei contenitori del computer madre. E la Safu che incontrano Nezumi e Shion è solo un ologramma del suo corpo, possiamo dire la sua anima. Che crudeltà, immagino safu venire uccisa barbaramente, dopo essere stata rapita...
RispondiEliminaÈ così triste!
A me piace come personaggio, sinceramente non capisco il perché la maggior parte delle fangirl odi le ragazze che amano uno dei protagonisti, anche se questi non le cagano per niente!
RispondiEliminaAd esempio Sakura di Naruto, non so se hai presente. Ma questo è un altro conto...
Per quello che dice Safu alla fine, e per quello che dice anche a Shion è come se tacitamente si dicesse che Shion ama Nezumi, è un amore di vario genere, non gli si può affibiare un titolo, è un po' di tutto penso. Amore fraterno, romantico, d'amicizia. E' solo amore e basta così.
Sappiamo solo che tutti e due hanno bisogno dell'altro. E ripeto che mi dispiace un casino per Safu! T_T
Riguardo il tipo di amore che Sion prova, nella novel molto spesso viene sottolineato che non si può definire quell'amore con una sola parola. è tutto ma non lo si può mettere in categorie. e si, anche amore romantico ma non solo quello. Penso che la Asano sia stata abbastanza chiara a riguardo, nella sua intervista. A proposito di Asano e interviste, la traduttrice inglese ha intenzione di tradurre le Afterwords dei vari libri, i commenti dell'autrice a fine libro insomma... saranno interessanti, penso di aggiungerli anche io.
RispondiEliminaSi infatti!, sono qualcosa in più dopotutto.
RispondiEliminaPiù leggo la novel più amo Nezumi; ha un carattere estremamente complesso, che non si riduce al semplice ragazzo sfigato che ha perso tutto.
RispondiEliminaHa sofferto atrocemente e non solo si è rimesso in piedi, si è "costruito " come persona.
Oddio è difficile da spiegare; in effetti come dicevate prima Nezumi porta una maschera, anzi direi un'intera armatura.
Ha fatto "tesoro" delle esperienze dolorose vissute e ha imparato come difendersi, nello stesso tempo per combattere la solitudine si è creato un mondo preso dai suoi libri che poi riporta sul palcoscenico come attore.
Questo però non gli impedisce di vivere nel mondo reale e di intessere relazioni più o meno profonde, più o meno civili e o proficue.
Diciamo che Nezumi è un diamante dalle mille sfaccettature.
Shion è un po' più vago, sembra il classico buono, dolce, gentile, eppure in lui c'è una certa lucidità che gli permette di essere estremamente razionale in certi momenti.
In realtà è un personaggio molto contradditorio, come se la Asano fosse indecisa su di lui.
Che aggiungere oltre alla solitaria lacrima sul bel volto cesellato di Nezumi o al bacio leggero di Shion?
Mi piacerebbe un bel disegno di Nezumi, non il Nezumi dell'anime..questo della novel.
Mi sono appena ricordata che l'altro giorno per caso , ( o come direbbe Yuuko di XXX Holic: niente accade mai per caso... )ho incontrato lo sguardo di un bambino di circa dodici anni...era spaventoso: aveva gli occhi color argento.
Giuro, ero su via XXI Aprile a Roma...
Quegli occhi dal taglio a mandorla erano di un grigio assoluto, inquietanti da guardare.
Sono rimasta sconcertata dal loro colore: facevano quasi paura, ribrezzo, erano inquietanti.
Sono salita sul bus , ma a causa del traffico ci muovevamo lentamente , così ho continuato a vedere quel bambino accanto a sua madre, parlavano.
Era solo un bambino di media statura e dai capelli castani; carino se non fosse stato per quegli occhi.
Ancora adesso me li sento addosso.
Solo adesso mi è tornato in mente l'episodio e l'ho ricollegato a Nezumi.
Ho visto occhi color acquamarina, grigioazurri, celesti chiari..ma quelli mi resteranno impressi ancora a lungo.
Chissà se era quel tipo di occhi che la Asano aveva in mente pensando a Nezumi?
Grazie per le traduzioni e come ha fatto notare Anonimo effettivamente anche a me piacciono le citazioni dalle Novel, solo che io quando comincio a leggere qualcosa che mi piace non mi fermo più.. vado avanti finchè non crollo sfinita.
Prima o poi trascriverò le citazioni più belle per poterle rileggere con calma.
Arigrazie!
mhh, occhi grigi... non credo di averne mai visti di persona, sarei curiosa di vederli... quelli di Nezumi sono descritti come dark-grey eyes, occhi dello stesso colore del cielo poco prima dell'alba... ma effettivamente, la Asano si sarà ispirata a qualche modello della realtà per una simile descrizione? è interessante che tu li abbia trovati inquietanti... solitamente occhi di un insolito colore attirano, o sbaglio?
EliminaNezumi, io lo definisco un animale spaventato, è come quel gatto maltrattato da tutti, che vorrebbe avvicinarsi alla mano che gli da il cibo dopo tanto tempo ma ne ha troppa paura... Shion lo spaventa, lo getta nello scompiglio, abbatte ogni certezza ed ogni barriera che ha faticosamente costruito intorno a sè... e la cosa che commuove di più in questo capitolo, a mio parere, più del bacio, più delle lacrime di Nezumi, è il suo pensare che quello che lui reputa un miracolo possa diventare per Shion fonte di pentimento...
Riguardo Shion... l'unica cosa che posso dirti è getta via ogni ricordo dello Shion dell'anime o finirai sempre per essere convinta che sia una persona calma, tranquilla e pacata, mentre Shion non lo è- almeno quando si tratta di Nezumi, Shion non è mai riuscito a mantenere la calma (emblematica è la scena in cui sta passegiando con Safu nel 2o capitolo, sente la voce di Nezumi attraverso il topolino e comincia a correre. Cosa gli dice Safu? Che non lo aveva mai visto così sconvolto.) E non dimenticare che Shion sa spesso e volentieri essere impertinente (quanto adoro quel 'guarda che ti mordo il naso'....)
Questo capitolo e stato creato per farti finire tutti i pacchetti di fazzoletti XD Mi chiedo quando andrò avanti quanti ne dovrò prendere haha. La scena di Nezumi che piange è bellissima ;_;
RispondiEliminaSto apprezzando sempre di più Shion è una bellissima persona. . Nezumi resterà sempre il mio personaggio preferito ma Shion è davvero ben fatto. Che poi secondo me si fa "trascinare" nelle situazioni solo quando queste riguardano Nezumi. Quando a curato il Rico per esempio a me è sembrato che fosse caldo mentre invece correva e ha descritto come era spaventato per Nezumi era chiaro che non era neanche in se stesso...quel tipo di legame,quelle tipo di reazioni sono stupende, ti fanno capire quanto Shion tenga a Nezumi. E Nezumi,il solo chiedergli se si fosse mai pentito di averlo salvato per me è stato qualcosa di stupendo anche se era ovvia la risposta per noi sapendo i sentimenti di Shion e tenendo in considerazione che l'aveva già detto nei primi capitoli,con tutta quella fermezza e sicurezza Shion ha affermato che non avrebbe mai rimpianto di aver salvato Nezumi. Bellissimo.
Ora a parte il fatto di voler continuare a leggere voglio anche ardentemente rileggere tutto daccapo ma si può? XDD
" Che poi secondo me si fa "trascinare" nelle situazioni solo quando queste riguardano Nezumi. Quando a curato il Rico per esempio a me è sembrato che fosse caldo mentre invece correva e ha descritto come era spaventato per Nezumi era chiaro che non era neanche in se stesso...quel tipo di legame,quelle tipo di reazioni sono stupende, ti fanno capire quanto Shion tenga a Nezumi. "
Eliminaeh, l'anime ovviamente ha saltato tutto questo, si è percepito poco se non nulla dell'angoscia di Shion... e aspetta di vedere la scena in cui Nezumi sviene, t'avverto che si svolge in modo diverso dall'anime.... nel volume 4 capitolo 3, credo (o 4, non ricordo)....
" E Nezumi,il solo chiedergli se si fosse mai pentito di averlo salvato per me è stato qualcosa di stupendo"
Nezumi è sempre intrappolato nel suo filo di pensieri...
quello di 4 anni fa, credo possiamo affermare con certezza si tratti del ricordo più caro e caldo e importante che Nezumi serba nel cuore (non ricordo quando, afferma che non ricorda quasi nulla dei suoi genitori ormai... includiamo nell'equazione l'evidente calore con cui lo ha cresciuto la vecchia... possiamo immaginare come quel ricordo di quell'unica notte fosse qualcosa a cui si era aggrappato disperatamente.... [al punto da rischiare la vita per quel calore che non chiede nulla in cambio.... ricordiamoci la principale priorità di Nezumi è sempre la propria salvaguardia, tipica di chi vuole sopravvivere per una vendetta....eppure ha messo a repentaglio la sua vita per salvare Shion dal dipartimento di sicurezza e ora per evitare che si faccia uccidere nel penitenziario....]). Partendo dal presupposto che viene facile per una persona, aspettarsi che chiunque ragionerebbe nel suo stesso modo, in una data situazione... in una situazione che rischia di metterne in pericolo la vita, Nezumi si domanda come reagirebbe Shion se la fonte del pericolo fosse Nezumi stesso... Non può sopportare l'idea che proprio quel ricordo così prezioso possa essere rinnegato dalla persona che ha compiuto tale miracolo.... Tra l'altro è vero, Shion ha affermato già in passato che si tratta di qualcosa di cui non si pentirebbe mai, ma possiamo vedere quanto l'animo di Nezumi fatichi a fidarsi di Shion... Lo turba e confonde, perchè è un cittadino di no6, uno di quei cittadini capaci di dichiarare la loro fedeltà alla città senza comprendere il vero peso delle parole... Il suo cervello gli impone di non fidarsi di qualunque parola lasci le labbra di Shion, ma il suo cuore, pieno del ricordo di quella notte di 4 anni prima, di quel "perchè mi hai aiutato?" "non lo so".... semplicemente non può fare a meno di rifugiarsi in quel calore... il suo piccolo porto sicuro....